Tonfo TIM dopo i conti e taglio guidance. Delusione da Vivendi


I primi nove mesi dell’anno di Telecom Italia hanno visto una contrazione dei ricavi che ha portato il management della società a ridurre la guidance per il 2021. I risultati sono stati definiti al di sotto delle aspettative dal principale socio del gruppo e hanno attirato forti vendite sul titolo in apertura di contrattazioni a Piazza Affari.


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Crollo in borsa per Telecom

Giornata difficile per Telecom Italia a Piazza Affari dopo la diffusione dei dati approvati ieri sera dal consiglio di amministrazione della società alla fine di una lunga riunione iniziata nel primo pomeriggio.

Le azioni Telecom aprono subito tra le vendite e arrivano a cedere oltre il 5% e vengono scambiate ai minimi di un anno a 0,32 euro.

Tra le blue chip del Ftse Mib fa peggio solo Saipem, anche questa dopo aver diffuso i dati trimestrali, arrivando a cedere oltre il 6%.

I dati finanziari di TIM

Il gruppo TIM ha chiuso i primi mesi del 2021 con una contrazione dei ricavi del 2,2%, scesi a 11,4 miliardi di euro rispetto ai precedenti 11,66 miliardi dello stesso periodo del 2020, mentre il calo su base organica è stato pari allo 0,4%, escludendo l’effetto negativo delle variazioni dei tassi di cambi.

Il margine operativo lordo è sceso a 4,39 miliardi di euro, in flessione del 14,1%, rispetto ai precedenti 5,12 miliardi di euro.

L’Ebitda organico al netto delle componenti non ricorrenti è risultato di 4,89 miliardi di euro, con un’incidenza sui ricavi pari al 42,8%. I primi mesi del 2020 vedevano l’Ebitda organico pari a 5,11 miliardi e un’incidenza sui ricavi del 44,7%.

Il risultato netto attribuibile ai soci è risultato positivo per 22 milioni rispetto all’utile di 1,18 miliardi relativo allo stesso periodo del 2020, ma pari a 342 milioni escludendo l’impatto delle partite non ricorrenti il risultato netto dei primi tre trimestri 2021.

I dati trimestrali

Il periodo luglio-settembre si è chiuso con ricavi pari a 3,84 miliardi di euro, in calo del 2,15 rispetto ai 3,92 dello stesso periodo 2020.

Il dato risulta inferiore alle previsioni del consensus degli analisti pubblicato dalla stessa Telecom, il quale si attendeva 3,84 miliardi di ricavi.

In linea con le previsioni il margine operativo lordo organico, escluse le poste non ricorrenti, in flessione a 1,67 miliardi di euro rispetto ai precedenti 1,77 miliardi.

Sul risultato trimestrale ha inciso il calcio, con i “primi effetti positivi che hanno portato ad un ulteriore miglioramento nella crescita delle linee ultrabroadband di Tim e a una fortissima riduzione del tasso di abbandono”, spiegavano dalla società senza però dare i numeri dei nuovi abbonamenti.

La delusione di Vivendi

I risultati diffusi ieri sera sono stati giudicati insoddisfacenti dal principale socio di Telecom, i francesi di Vivendi, detentori del 23,8% del capitale della società di telecomunicazioni.

Secondo indiscrezioni diffuse dall’Ansa, da Parigi una fonte vicina al gruppo francese avrebbe definito i risultati “non in linea con le aspettative” di Vivendi.

La stessa fonte, però, ha precisato che i francesi intendono restare investitori a lungo termine della società, in quanto determinati “a partecipare e contribuire al successo di Tim negli anni. Vivendi intende accompagnare Tim nel raggiungimento dei suoi obiettivi, in partnership con le istituzioni italiane, nella misura in cui il gruppo potrà contribuire più in generale all'economia italiana come partner di lungo termine”.

Le stime per il 2021 e il dividendo

Alla luce dei risultati, il management di Telecom ha fornito nuove stime finanziarie per l’anno in corso. In particolare, i ricavi organici del gruppo provenienti da servizi sono visti in leggera flessione (low single-digit decrease), così come l’Ebitda After Lease organico (mid single digit decrease) rivisto al ribasso, anche in conseguenza dell’aggiornamento della stima del tasso di cambio Reais/euro.

Le modifiche alla guidance “riflettono i costi di start-up delle nuove iniziative strategiche e le condizioni di mercato”, spiega la nota diffusa dalla società.

Nel mese di luglio il gruppo “ha provveduto a modificare la propria guidance a seguito dell'inclusione dei costi di startup del calcio e della mancata attivazione dei voucher. Il forecast completo effettuato partendo dai dati del 30 settembre, che tengono conto dei costi e investimenti di startup di alcune attività e del deterioramento del mercato, ha portato a una revisione della guidance”.

Nel triennio 2021/2023, il consiglio di amministrazione punta a distribuire una cedola di almeno 0,01 euro per le azioni ordinarie e di 0,0275 per le azioni risparmio.

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