TotalEnergies: il Ceo Pouyanné in affanno con gli ambientalisti


All’assemblea dei soci la mozione di alcuni investitori che chiedevano un impegno più incisivo sulla riduzione delle emissioni ha raccolto ben il 30% dei consensi. Il cruccio del manager è la scarsa valutazione del titolo rispetto ai colossi Usa dell’energia


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Gas lacrimogeno e scontri fra polizia e manifestanti

Gli azionisti che venerdì 26 maggio hanno voluto partecipare fisicamente all’assemblea di TotalEnergies hanno dovuto attraversare una nube di gas lacrimogeno. La polizia parigina non è andata tanto per il sottile quando si è trattato di disperdere alcune centinaia di attivisti di organizzazioni ambientaliste che hanno cercato di bloccare l’accesso alla Salle Pleyel, dove era stata convocata la riunione.

Ma non è stata quella la sorpresa peggiore per Patrick Pouyanné, il 59enne presidente e Ceo del colosso francese dell’energia, che dalla riunione è uscito con l’approvazione di una delibera assembleare che gli aumenta la retribuzione del 10%. Di fronte all’irruenza del fronte ambientalista, che in strada manifestava rumorosamente e all’interno della sala aveva presentato una mozione sostenuta da 17 investitori istituzionali, Pouyanné non ha avuto il conforto del governo francese. Proprio venerdì mattina la ministra della Transizione energetica, Agnès Pamier-Runacher, aveva dichiarato alla radio France Info che le aziende del settore Oil& Gas “devono reinventarsi, devono uscire dall’energia fossile oppure non avranno nessun avvenire”.

Il 30% del capitale ha votato per un maggiore impegno ambientalista

Nelle scorse settimane militanti ambientalisti hanno cercato di disturbare le assemblee dei soci di Shell e di Bp, ma quella di venerdì a Parigi è la manifestazione che ha suscitato più clamore. Gli azionisti di TotalEnergies hanno respinto la mozione avanzata dal gruppo ambientalista olandese Follow This e da 17 investitori istituzionali che complessivamente gestiscono capitali per 1.100 miliardi di euro e possiedono circa l’1,4% del capitale di Total. Ma questa mozione ha avuto ben il 30% dei voti a favore. L’anno scorso un’analoga mozione non era andata oltre il 15% dei consensi.

La risoluzione chiedeva a TotalEnergies di accelerare nel programma di riduzione delle emissioni entro il 2030 e di includere nei suoi obiettivi per il 2030 le emissioni calcolate con il modello Scope 3, che comprende non solo le emissioni generate dalle varie attività dell’azienda, ma anche quelle generate dai clienti che acquistano i suoi prodotti (ad esempio gli automobilisti che comprano carburanti Total).

LE EMISSIONI DI TOTALENERGIES

Scope 1 e 2 comprendono le emissioni relative all’attività dell’azienda.
Scope 3 tiene conto delle emissioni legate all’utilizzo del prodotti venduti da TotalEnergies. L’obiettivo di TotalEnergies, indicato nella mozione avanzata dal cdae approvata con l’88% dei voti favorevoli, è di contenere le emissioni Scope 3 al di sotto dei 400 milioni di tonnellate di CO2, rispetto alle 389mila tonnellate del 2022.

TotalEnergies sottovalutata rispetto a Crevron e ExxonMobil

Di fronte al clamore della protesta ambientalista, è passato il secondo piano il tema che sta più a cuore al presidente Pouyanné, quello della sottovalutazione in Borsa di TotalEnergies. Nonostante il record dei profitti realizzati nel 2022 a 36 miliardi di euro, il doppio dell’anno precedente, il titolo oggi vale non più di 55 euro, lo stesso prezzo di 12 mesi fa.

L’attuale market cap di 144 miliardi di euro corrisponde a solo 5,7 volte gli utili previsti nel 2023, contro un P/E di oltre 11 volte delle compagnie americane Chevron e ExxonMobil. Anche l’Enterprise Value di TotalEnergies(capitalizzazione + debito netto) è pari a solo 8 volte il cash flow, contro le 11 volte dei due colossi americani.

TotalEnergies è molto presente in Usa: è il principale esportatore di gas liquefatto dagli Stati Uniti, ha impianti di energia rinnovabile con una capacità installata di 0,9 GW e 1,6 GW in costruzione e circa il 42% dei suoi azionisti hanno sede negli Usa.

Ma fino a quando la Borsa di riferimento di TotalEnergies sarà Parigi, ha detto Pouyanné, dovremo accettare le limitazioni dei mercati azionari europei. Un trasloco a New York? Praticamente impossibile, visto che il primo azionista con il 10% del capitale è il fondo dei dipendenti del gruppo.

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