Trema l’accordo con Cdp su Aspi. Atlantia presenta due alternative


Il veicolo della famiglia Benetton risconta «concrete difficoltà» nelle trattative avviate a metà luglio con Cdp, e individua due soluzioni alternative per la tutela della società oltre che degli stakeholder.


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Atlantia: «Concrete difficoltà» nelle trattative con Cdp

Ieri il cda della concessionaria autostradale ha proposto due soluzioni alternative a quella già sul piatto con Cdp per la scissione di Autostrade per l’Italia. Il veicolo della famiglia Benetton avrebbe riscontato «concrete difficoltà» nelle trattative avviate a metà luglio con Cassa depositi e prestiti con l’obiettivo di favorire l’ingresso di un soggetto a partecipazione statale nel capitale di Aspi.  I nodi irrisolti riguardano le richieste di Cdp in merito ai meccanismi di determinazione del valore di mercato dell’asset, oltre che la richiesta di manleva per essere sollevata da responsabilità di gestione.

Le alternative agli accordi del 14 luglio

Atlantia ha perciò ritenuto di dover individuare «con spirito di buona fede» soluzioni alternative per la tutela della società oltre che degli stakeholder coinvolti nelle trattative. Lo ha annunciato la stessa società nella nota di commento ai risultati del semestre.

In particolare, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la possibilità di procedere con due alternative. La prima prevede la vendita tramite un processo competitivo internazionale - gestito da advisor indipendenti – dell’intera quota dell’88% detenuta in Autostrade per l’Italia, al quale potrà partecipare Cdp congiuntamente ad altri Investitori Istituzionali di suo gradimento, come già ipotizzato. La seconda alternativa introduce la possibilità di una scissione parziale e proporzionale di una quota fino all’88% di Aspi mediante creazione di un veicolo beneficiario da quotare in borsa, creando quindi una public company contendibile. Le suddette due operazioni potranno essere condotte da Atlantia in parallelo, fino  un certo punto.

Titolo poco mosso in apertura di contrattazioni

Questa mattina il titolo Atlantia ha aperto piatto (alle 9,30 perde lo 0,18%). Ieri la società ha presentato i conti semestrali su cui hanno pesato l'impatto della pandemia Covid-19 sulle concessionarie del Gruppo (-37,7% la riduzione del traffico autostradale italiano). La società ha annunciato ulteriori accantonamenti per circa 700 milioni in relazione al completo accantonamento degli impegni assunti da Aspi, aumentati a 3,4 miliardi milioni nell'ultima proposta transattiva formulata al Governo. La società ha terminato il periodo in esame con ricavi operativi per 3,71 miliardi di euro, in contrazione del 34% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-30% su base omogenea). Mentre le perdite sono pari a 772 milioni, rispetto all' utile rilevato nel primo semestre del 2019 pari a 594 milioni.

Il prossimo 3 settembre è prevista una riunione straordinaria del Cda per esaminare e approvare il progetto di scissione tra Atlantia e Aspi.

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