Trevi, avvio di aumento di capitale tra forte volatilità

Parte oggi un’operazione da 25 milioni e rientrante in un processo di risanamento del gruppo iniziato già due anni fa con l’obiettivo di raggiungere una situazione finanziaria sostenibile e risanata entro il 2026.
Indice dei contenuti
Trevi protagonista
Titolo Trevi sulle montagne russe a Piazza Affari, nella prima giornata di aumento di capitale.
Le azioni del gruppo di Cesena attivo nell’ingegneria del sottosuolo iniziano gli scambi arrivando a guadagnare oltre il 5%, toccando un massimo di 0,37 euro, per poi virare in negativo (0,34 euro) e cedere il 4% dopo circa un’ora di scambi.
Sull’andamento del titolo della società pesa l’aumento di capitale annunciato il 17 novembre quando quotava 0,58 euro che aveva portato le azioni a cedere circa il 40% del loro valore.
L’aumento di capitale
Venerdì 16 dicembre Trevi comunicava l’autorizzazione da parte della Consob della pubblicazione del prospetto informativo relativo all’aumento di capitale della società e all’emissione alle negoziazioni delle azioni di nuova emissione su Euronext Milan.
I nuovi titoli ammessi agli scambi proverranno dall’aumento di capitale secondo quanto deliberato dal cda a valere sulla delega conferitagli dall’Assemblea straordinaria di agosto per un importo complessivo di 25.106.155,28 euro, oltre che dall’aucap inscindibile a pagamento per 26.137.561,21 euro massimi e riservato ad alcuni creditori finanziari (Accordo di Risanamento).
I diritti di opzione daranno diritto alla sottoscrizione delle azioni oggetto dell’Offerta in Opzione e dovranno essere esercitati a pena di decadenza tra la data di oggi (19 dicembre 2022) e il 2 gennaio 2023, estremi inclusi.
Infine, i diritti di opzione saranno negoziabili in borsa tra oggi e il 27 dicembre 2022, estremi inclusi, con un rapporto di opzione pari a 21 nuove azioni ogni 40 possedute.
Obiettivi e sottoscrizioni
L’aumento di capitale è già stato sottoscritto da Trevifin, società finanziaria quotata alla borsa di Milano alla quale fa capo il Gruppo Trevi, e dai soci Cdpe Investimenti e Polaris Capital Management, in base ad un accordo nel quale si sono impegnati per l’intera quota di loro spettanza in opzione, nonché per le eventuali azioni che resteranno inoptate in proporzione alle partecipazioni detenute.
L’obiettivo per Trevi consiste nel raggiungere una crescita dei ricavi nel 2026 pari ad una media (Cagr) del 5% ed un Ebitda che dovrebbe passare dal 10% atteso nel 2022 al 13% alla fine del piano.
Le misure porteranno il gruppo a “migliorare sensibilmente i ratio finanziari già a partire dal 2023 e di raggiungere, entro la fine del piano industriale al 2026, una situazione finanziaria sostenibile e risanata”, prevede la società.
Il risanamento
Il processo di risanamento del gruppo Trevi era partito già nel maggio del 2022 con un aumento di capitale da 150 milioni di euro, operazione che aveva permesso alle banche creditrici di diventare azionisti di maggioranza (37,2%), mentre la quota di Fsi Investimenti (gruppo CDP Equity) risultava del 25,7% e quella di Polaris Capital Management a 24,1%.
L’aucap aveva segnato anche l’uscita di scena dello storico azionista di controllo, la famiglia Trevisani.
Oltre all’aumento di capitale iniziato oggi, la manovra prevede la subordinazione e postergazione fino al 30 giugno 2027 di una porzione di debito bancario fino a 40 milioni e l’estensione della scadenza finale dell’indebitamento a medio-lungo termine fino al 31 dicembre 2026, a cui si aggiunge un piano di ammortamento a partire dal 2023.
Le dimissioni
L’avvio dell’aumento di capitale era stato preceduto dalle dimissioni di Pierpaolo Di Stefano, presidente di Trevifin, decisione annunciata lo scorso 14 dicembre.
Secondo la nota diffusa in tale data, Di Stefano, eletto dall’assemblea degli azionisti l’11 agosto scorso, ha preso questa decisione a seguito della sua uscita dall’orbita di Cassa Depositi e Prestiti, dove occupava il ruolo di responsabile della definizione ed implementazione delle strategie di gruppo in materia di investimenti equity, diretti e mediante fonti di investimento.
A questo punto, il consiglio di amministrazione della società dichiara la sua intenzione di provvedere alla “cooptazione di un nuovo membro ai sensi dell’articolo 2386 codice civile nonché alla nomina di un nuovo Presidente”.
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!
