Trimestrali USA, è il turno di Alphabet: le previsioni degli analisti

Domani la casa madre di Google è attesa alla prova degli utili dopo la chiusura di Wall Street e le attese degli esperti restano ottimistiche.

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Alphabet verso la trimestrale

Vigilia di trimestrale per Alphabet, la casa madre di Google, attesa comunicare i risultati dei suoi primi tre mesi del 2025 domani dopo la chiusura di Wall Street.

Al pari di molte ‘Magnifiche Sette’, le azioni Alphabet arrivano all’appuntamento dopo un periodo molto negativo, indebolite dalla guerra dei dazi scatenata da Donald Trump, con una perdita da inizio anno pari al 27%.

Oggi, però, il titolo continua la rimonta e guadagna il 3% (156 dollari) all’apertura della Borsa di New York, dopo aver chiuso ieri a 151,47 dollari (+2,57%).

Le previsioni del mercato

Sono molte le previsioni che si attendono un aumento dei ricavi della società per il periodo terminato il 31 marzo 2025.

I dati diffusi da LSEG mostrano una previsione fatta da 40 analisti di un aumento delle entrate pari al 10,8%, a 89,203 miliardi di dollari rispetto agli 80,54 miliardi di un anno fa. L’utile è visto arrivare a 2,02 dollari per azione, con una stima media degli esperti aumentata negli ultimi tre mesi di circa lo 0,3%.

Il target price mediano a 12 mesi fissato da Wall Street per il titolo è di 200 dollari, ancora oltre le quotazioni attuali.

BofA consiglia l’acquisto

Justin Post, analista di Bank of America mantiene una raccomandazione buy sul titolo Alphabet dopo aver rivisto al ribasso le sue previsioni per il 2025 a causa del deterioramento del sentiment dovuto dell’incertezza sui prezzi comparabili e sui dazi.

L'analista prevede ricavi e utili per azione GAAP per il primo trimestre pari a 74,1 miliardi di dollari e 1,93 dollari, inferiori ai 75,5 miliardi di dollari e 2,01 dollari di Wall Street, con ricavi da ricerca in crescita del 7% (contro il 9% di Wall Street).

Post ritiene che, con un impatto negativo sulla spesa pubblicitaria, un crescente traffico AI dei competitor e dati prudenti sulla ricerca di terze parti, l'incertezza sulle prospettive della società resta “elevata”.

Se l'e-commerce di Amazon e i recenti commenti sulla pubblicità di Netflix suggeriscono alcune aree di resilienza, l'analista prevede che la spesa pubblicitaria sulla rete di ricerca di Google registrerà risultati relativamente buoni.

Gli aspetti positivi del primo trimestre includono la solidità della spesa pubblicitaria nell'e-commerce a breve termine, le basse aspettative dovute alle segnalazioni di terze parti sulla perdita di quote di clic e la forza del cloud grazie alla maggiore capacità.

Post prevede che Google subirà una pressione sui ricavi relativamente inferiore nell'attuale contesto macroeconomico incerto rispetto ai concorrenti, dato il suo mix pubblicitario più orientato alle prestazioni (rispetto al brand). Inoltre, i commenti arrivati nel corso della call post risultati del quarto trimestre sono stati positivi sull'utilizzo e la monetizzazione delle panoramiche AI.

L'analista ha inoltre osservato che Alphabet dispone di una maggiore flessibilità per le misure di auto-aiuto al fine di ottimizzare l'utile per azione (EPS) se le pressioni macroeconomiche persistono.

A circa 153 dollari per azione, Post definisce il titolo “interessante, in quanto ha un EPS GAAP pari a 16 volte il suo più basso EPS fiscale del 2026 (o 10 volte il suo core business)”.

Trimestre forte secondo Morningstar

“Ci aspettiamo un trimestre forte per Google Cloud, con la pubblicazione di ulteriori dati/metriche che mostrano la forza della piattaforma”, scrivono gli esperti di Morningstar, che aggiungono: “Sebbene si preveda che la pubblicità sia sotto pressione a causa della macroeconomia, non ci aspettiamo un impatto significativo sugli utili del primo trimestre”.

“Riteniamo che l’azienda fornirà maggiori informazioni sulla monetizzazione di GenAI nel settore della ricerca e in altri settori, per dissipare le preoccupazioni degli investitori in merito al ritorno sugli investimenti”, proseguono gli analisti.

Titolo sottovalutato

Dal punto di vista della valutazione, secondo Morningstar “ci sono un sacco di cattive notizie (sfide di monetizzazione, interruzione della ricerca, antitrust), con il titolo che viene scambiato con un prezzo/utile a metà degli anni dieci, ben al di sotto del mercato e dei suoi ‘Magnifici Sette’”.

Gli analisti assegnano alle azioni “un rating di 5 stelle”, ritenendole “sostanzialmente sottovalutate rispetto alla nostra stima di fair value a lungo termine di 237 dollari per azione, che implica un multiplo prezzo/utile rettificato di 26 volte nel 2025 e un multiplo valore d’impresa/ EBITDA rettificato di 19 volte”.

2025 anno della svolta

Per il broker non preoccupa il futuro: “Non ci aspettiamo alcun commento sulle cause antitrust e manteniamo la nostra opinione che vi sia una gamma di esiti normativi e che Alphabet sia in grado di affrontarli senza subire una distruzione di valore materiale che non sia già stata prezzata”.

Il 2025 “sarà l’anno della svolta”, secondo Morningstar, “con gli investitori che gradualmente concorderanno con la nostra tesi sull’antitrust, sulla monetizzazione GenAI e sulla resistenza della ricerca tradizionale”, mentre “il fatturato crescerà a un tasso annuo composto del 10% nei prossimi cinque anni”.

“Prevediamo che Google Search crescerà a un livello medio-alto a una cifra nei prossimi cinque anni, man mano che il mercato della pubblicità digitale maturerà e i tassi di crescita si ridurranno dopo i robusti anni successivi alla pandemia. Prevediamo che YouTube crescerà a un tasso a due cifre nei prossimi cinque anni, con una forte attività pubblicitaria sempre più sostenuta dagli abbonamenti”, concludono gli analisti.

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