Trump ci ripensa, rimbalzo storico delle borse

10/04/2025 06:30

Ieri il Nasdaq è salito del 12,2%, il secondo maggior guadagno giornaliero da sempre. Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo, future del Dax di Francoforte +7%.

Trump ha annunciato la sospensione per tre mesi dell’entrata in vigore dei dazi reciproci ai Paesi che hanno manifestato l'intenzione di negoziare, mantenendo però per tutti la tariffa base del 10%.

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La tregua di novanta giorni sui dazi annunciata ieri dal presidente Donald Trump ha innescato una corsa all’acquisto di azioni di portata storica.

Il Nasdaq è salito del 12,2%, il secondo maggior guadagno giornaliero da sempre. S&P 500 +9,5%, il maggior rialzo percentuale dall'ottobre 2008. Barron’s segnalava stanotte che in poche ore, la capitalizzazione dell’azionario degli Stati Uniti è salita di oltre cinquemila miliardi di dollari. Il rimbalzo è arrivato dopo un calo settemilasettecento miliardi di dollari dal 2 all'8 aprile.

DAZI CONGELATI PER TRE MESI

Ieri sera, Donald Trump ha annunciato su Truth, la sospensione per tre mesi dell’entrata in vigore dei dazi reciproci ai Paesi che hanno manifestato l'intenzione di negoziare, mantenendo però per tutti la tariffa base del 10%. Punita invece per aver reagito la Cina, contro cui scattano dazi sino al 125% dopo che il Dragone aveva annunciato, a sua volta, tariffe dell'84% sul made in Usa. Parlando poi alla Casa Bianca, il presidente ha spiegato che la sua tattica "ha funzionato forse più rapidamente del previsto", ma ha ammesso di aver visto "gente un pò spaventata” dai dazi.

E si é dichiarato pronto ad "accordi equi con tutti i Paesi", ritenendoli "possibili anche con la Ue". Inoltre si é detto convinto che anche Pechino voglia un accordo ma non sappia come procedere, evocando l'orgoglio cinese e del presidente Xi.

BOND

Nelle ore precedenti l’annuncio, la paura dello scoppio di una guerra commerciale, totale e mondiale, aveva cominciato a far soffrire anche le obbligazioni, considerate fino al giorno prima un bene rifugio.

L'economista ed ex segretario del Tesoro Larry Summers ha scritto ieri su X che il mercato mostra in modo chiaro “un'avversione generalizzata per gli asset statunitensi nella finanza globale, ci trattano come un mercato emergente problematico”.

Qualche segnale di distensione era arrivato ieri a metà giornata: l'asta di titoli decennali del Tesoro ha incontrato una domanda solida, il debito è stato venduto a un rendimento del 4,435%, rispetto al 4,465% visto poco prima della vendita. La differenza tra i due rendimenti - chiamata in gergo stop through - indica un'asta forte, il che significa che il governo statunitense è stato in grado di vendere facilmente il proprio debito senza dover allettare gli investitori con un premio di rendimento rispetto al mercato.

Gli acquirenti indiretti, una categoria che di solito comprende le banche centrali estere e gli investitori privati, hanno acquistato l'87,9% dell'offerta loro assegnata, superando la media del 70% delle ultime aste. Gli acquirenti diretti, come i fondi pensione statunitensi, hanno richiesto solo l’1,4%, rispetto alla norma del 17,5%.

UN DIETRO FRONT A UN PASSO DALLA CRISI

Pare che il segretario al Tesoro americano, Scott Bessent, sia riuscito a far ragionare Donald Trump sui dazi, convincendolo ad una pausa, avvertendolo della crisi finanziaria imminente. Lo riferisce la Cnn citando fonti informate. Il segretario e il suo dipartimento erano, in particolare, preoccupati per l'impennata dei rendimenti che comporta costi più elevati per i consumatori americani sui tassi dei mutui per le case e i costi di finanziamento per le imprese. I titoli del Tesoro americano sono considerati l’investimento più sicuro del mercato. È il luogo in cui gli investitori di tutto il mondo si rifugiano, certi che il ruolo dominante degli Stati Uniti nel sistema finanziario globale garantirà la sicurezza degli asset.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo, future del Dax di Francoforte +7%.

Il petrolio è in lieve calo, dopo il rialzo del 4,7% di ieri. Brent a 65 dollari. Salgono quasi tutte le materie prime e i metalli: indice Bloomberg Commodity +1%. Rame +5%.

Oro a 3,125 dollari l’oncia, +0,7%, dal +3,3% di ieri.

ITALIA

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha presentato un Def molto cauto sulle prospettive per l’Italia. Il nuovo Documento di Economia e Finanza vede così il prodotto interno lordo dell’Italia per l’anno in corso crescere dello 0,6%. Si tratta di un valore in linea con l’ultimo aggiornamento della Banca d’Italia ma decisamente più contenuto rispetto all’1,2% indicato appena sei mesi fa nel Piano Strutturale di Bilancio (Psb). La curva della crescita, inoltre, sarà debole anche nel biennio successivo: l’incremento del prodotto interno lordo sarà pari allo 0,8% nel 2026-2027. Pesa l’incerto quadro geopolitico e macroeconomico.

Il nuovo Def rispetterà quanto previsto dal Regolamento Ue del 2024 sulle politiche economiche e la sorveglianza di bilancio e dalla legge di contabilità del 2009. Assenti le misure espansive e indicazioni sull’impatto dei dazi e sulle spese per la difesa. Il Def si limita a descrivere la situazione tendenziale a legislatura vigente.

Il Documento non mette in discussione la linea di deficit e debito tracciata pochi mesi fa dal Piano strutturale di bilancio concordato con la Commissione Ue. Il rapporto deficit/pil è atteso quest’anno al 3,3%, per poi scendere sotto il tetto del 3% nel 2026 (atteso al 2,8%) e anche nel 2027 al 2,6%. "Se non fosse successo tutto questo casino, già quest’anno saremmo riusciti ad andare sotto il 3% di deficit” ha detto Giorgetti.

In Asia Pacifico volano le borse di Tokyo e di Taipei: +8,4% il Nikkei e +9,3% il Taiex. L’Hang Seng di Hong Kong guadagna il 2,2%.

TITOLI

Mediobanca. L’attuale scenario macroeconomico in peggioramento rende ancora più evidenti le controindicazioni dell'offerta lanciata da MPS. Lo ha detto il Ceo di Mediobanca, Alberto Nagel.

Banco BPM. JP Morgan e BlackRock hanno ridotto le rispettive partecipazioni a inizio aprile.

Eni si aspetta che gli investitori interessati all'acquisto di una quota di minoranza in Plenitude, controllata di energie rinnovabili e retail, valutino la società più di 10 miliardi di euro, debito incluso. Lo ha detto Francesco Gattei, chief transition and financial officer del gruppo.

Stm. I membri francesi del supervisory board hanno votato a favore dell'ingresso di Marcello Sala a cui si sono opposti tre consiglieri indipendenti che hanno diritto di veto. Lo ha detto il presidente Nicolas Dufourcq.

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