Trump minaccia di cancellare le società cinesi da Wall Street

30/09/2019 12:30
Trump minaccia di cancellare le società cinesi da Wall Street

Le Borse sono pronte a una giornata intensa a seguito delle minacce di Donald Trump su nuovi dazi alla Cina

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I big cinesi

Wall Street è sempre più il campo di battaglia della guerra commerciale tra Cina e Usa. Donald Trump minaccia di cancellare dal listino americano le grandi società cinesi. Non si tratta di noccioline ma di ben 1.200 miliardi di dollari di capitalizzazione diviso tra 156 aziende cinesi già quotate al Nasdaq o al Nyse, spesso attraverso ADR (American Depositary Receipt, certificato che si negozia negli Stati Uniti ma che è rappresentativo di una società quotata che non è americana).

Venerdì a Wall Street, la cinese Alibaba è crollata del 5,2%, Baidu del 3,7%, JD.com del 5,9%, Tencent il 2,9%.

Obiettivo di Trump è quello di togliere alle società cinesi una fonte dove attingere finanziamenti e liquidità da una delle fonti migliori, i mercati dei capitali a stelle e strisce.

La politica del bastone e della carota.

La nuova minaccia potrebbe diventare realtà alla vigilia degli incontri bilaterali ad alto livello programmati per il 10 e 11 ottobre. Molti osservatori, però, credono che resterà solo una minaccia confermando la solita  strategia di Trump di presentarsi al tavolo delle trattative con minacce pesanti ma non concrete. Una tecnica che sul fronte cinese ha creato più fastidi che timori e che non ha mai aiutato il dialogo.

Opacità cinese

Qualcosa di vero nelle critiche di Trump c’è. Da tempo gli investitori chiedono alle società cinesi quotate in Usa maggiore trasparenza. I cinesi infatti classificherebbero ad arte una serie di rapporti dei revisori dei loro conti alla stregua di segreti di stato e vietano anche il trasferimento di simile documentazione fuori dalla Cina. “È una priorità per l'amministrazione - ha detto una fonte vicina alla Casa Bianca nell'illustrare l'argomentazione formale alla base dell'intervento che viene adesso discusso - Le società cinesi che non si assoggettano ai requisiti richiesti dal Pcaob (Public Company Accounting Overshight Board) pongono un rischio per gli investitori statunitensi”.

Fattibilità e critiche

Come sempre la domanda da porsi è : chi ci rimetterebbe? Nel breve gli investitori, soprattutto quelli americani che hanno investito in società tech cinesi e vedrebbero il valore del loro investimento crollare in Borsa.

In seconda battuta i listini americani: sarebbe come se in un supermercato dove si trova di tutto, mancasse il cioccolato. Il Nasdaq ha emesso un vero e proprio comunicato mettendo in guardia da politiche azzardate che influiscono sui capital markets: “Una qualità essenziale dei nostri mercati dei capitali é quella di fornire un accesso corretto e non discriminatorio a tutte le società qualificate. L'obbligo per statuto di tutte le piazze azionarie statunitensi é di creare un mercato vitale che offra diverse opportunità di investire agli investitori americani”.

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