Trump: più tasse sulle crociere. Cadono Carnival e Norwegian

Ribassi del 6% e 7%. La banca d’investimento Stifel Financial definisce la vendita dei titoli delle crociere una “massiccia reazione eccessiva” e consiglia di sfruttare la caduta per acquistare le azioni del settore.
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Le dichiarazioni dirompenti del Segretario al Commercio Usa, Lutnick
Dalla Casa Bianca arriva la minaccia di colpire le compagnie di crociera con più tasse, e immediatamente Wall Street reagisce spedendo in netto ribasso i titoli del settore. E’ successo giovedì 20 febbraio, quando il Segretario al Commercio Usa, Howard Lutnick, ha affermato che l'amministrazione Trump farà pagare più tasse alle compagnie. “Avete mai visto una nave da crociera con una bandiera americana sul retro?”, ha chiesto Lutnick in un'apparizione mercoledì su Fox News. “Nessuna di loro paga le tasse... Tutte le superpetroliere. Nessuna paga le tasse... Tutti gli alcolici stranieri. Nessuna tassa. Con Donald Trump tutto questo finirà”, ha detto Lutnick.
Per Stifel la reazione del mercato è “eccessiva”
Giovedì le azioni di Carnival sono scese del 5,9% a 24,56 dollari, Royal Caribbean ha perso il 7,6% a 243,89 dollari, Norwegian Cruise è caduta del 4,9% a 25,67 dollari.
Gli analisti della banca d’investimento Stifel Financial hanno definito la vendita dei titoli delle crociere una “massiccia reazione eccessiva” e hanno consigliato agli investitori di sfruttare la caduta per acquistare le azioni del settore.
Secondo una nota di Stifel Financial, è probabilmente la decima volta negli ultimi 15 anni “che un politico americano parla della necessità di cambiare la struttura fiscale dell'industria delle crociere, ma ogni volta che la questione è stata sollevata non si è andati molto lontano”.
Stifel ricorda che dal punto di vista fiscale, l'attività crocieristica è inserita all’interno del trasporto marittimo nel suo complesso. Quindi, per realizzare un intervento sulle crociere “dovrebbe essere messo sottosopra l'intero settore cargo”.
Le compagnie pagano ogni anno tasse in Usa per 2,5 miliardi di dollari
D’altra parte le compagnie delle crociere potrebbero reagire spostando la propria sede aziendale al di fuori degli Stati Uniti. “Con oltre il 90% delle loro attività condotte in acque internazionali, sarebbe impossibile per gli Stati Uniti prendere di mira gli operatori di crociere”.
Stifel raccomanda di acquistare sei titoli del settore crocieristico: Carnival, Royal Caribbean, Norwegian, Viking, Lindblad Expeditions Holdings e OneSpaWorld Holdings.
“Le compagnie di crociera pagano tasse e imposte sostanziali negli Stati Uniti, per un ammontare di quasi 2,5 miliardi di dollari, che rappresentano il 65% delle tasse totali che le compagnie di crociera pagano in tutto il mondo, anche se solo una piccolissima percentuale delle operazioni avviene nelle acque statunitensi”, ha dichiarato la Cruise Lines International Association in un comunicato. “Le navi battenti bandiera straniera che visitano gli Stati Uniti sono trattate, ai fini fiscali, allo stesso modo delle navi battenti bandiera statunitense che visitano porti stranieri, il che garantisce un trattamento reciproco coerente per il trasporto marittimo internazionale”.
Titoli in forte rialzo negli ultimi 12 mesi
Negli ultimi anni il settore delle crociere sta conoscendo un boom senza pari, con i ricavi che sono saliti sopra i livelli dell’era pre-Covid. Il forte sviluppo ha spinto in rialzo i titoli del settore: negli ultimi 12 mesi Carnival è salita del 66%, Norwegian Cruise del 58%.
Carnival è il principale operatore di crociere al mondo. Su 30 analisti che seguono la società, 22 raccomandano di comprare le azioni. La media dei target price è 29,6 dollari, più alta del 28% rispetto al prezzo attuale.
Norwegian Cruise è coperta da 22 analisti, di cui 14 con raccomandazioni di acquisto. La media dei target price è 30,5 dollari (upside del 19%).
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