Trump spinge l’Orso verso l’Europa

14/07/2025 06:30
Trump spinge l’Orso verso l’Europa

Il presidente degli Stati Uniti minaccia dazi al 30% sull'export europeo dal primo agosto, nel caso di un'eventuale risposta ritorsiva è pronto ad aumentarli. Come da prassi negoziale, resta aperto uno spiraglio di trattativa. A Bruxelles sono convinti che si tratti della solita tattica negoziale della Casa Bianca.

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Le ventitré lettere di Trump ai partner commerciali degli Stati Unit stanno iniziando ad arrivare a destinazione, in alcuni casi il contenuto è inaspettato e sgradito.

GUERRA COMMERCIALE

Donald Trump minaccia dazi al 30% sull'export europeo dal primo agosto, nel caso di un'eventuale risposta ritorsiva è pronto ad aumentarli. Come da prassi negoziale, il presidente americano lascia anche aperto uno spiraglio di trattativa: ci si può venire incontro se "desiderate aprire i vostri mercati commerciali, finora chiusi, agli Stati Uniti ed eliminare le vostre politiche tariffarie e non tariffarie e le barriere commerciali". Stesso trattamento per il Messico, diventato il principale partner commerciale degli Usa: tariffe al 30%, comunque meno del 35% preannunciato per il Canada, nonostante il traffico di fentanyl sia ben superiore al confine sud degli Stati Uniti.

Alla Ue, preavvisata della lettera, Trump ha contestato il divario del deficit commerciale dovuto a barriere commerciali, tariffarie e non tariffarie, definendolo "una grave minaccia per la nostra economia e, di fatto, per la nostra sicurezza nazionale". Al Messico ha rimproverato pure il traffico di droga, riconoscendo che il Paese lo ha "aiutato a rendere sicuro il confine ma ciò che ha fatto non è abbastanza".

Diverse fonti Ue ritengono che sia la solita tattica negoziale. Questa settimana Trump ha inviato lettere simili ad altri 23 partner commerciali, tra cui Brasile, Giappone e Corea del Sud, stabilendo dal primo agosto dazi generalizzati che vanno dal 20% al 50%, oltre a una tariffa del 50% sul rame.

I DAZI PAGANO

La riscossione delle tariffe doganali Usa è nuovamente aumentata a giugno, superando per la prima volta in un anno fiscale i 100 miliardi di dollari e contribuendo a generare un sorprendente surplus di bilancio di 27 miliardi di dollari per quel mese. I dazi doganali sono diventati la quarta maggiore fonte di entrate per il governo federale: nel giro di circa quattro mesi la loro quota è più che raddoppiata, passando dal 2% al 5% circa.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in ribasso, future del Dax di Francoforte -0,6%.

FRANCIA

"Mai, dal 1945, la nostra libertà era stata minacciata fino a questo punto. Come allora, la pace dipende dalle nostre decisioni”, con queste parole, Emmanuel Macron, si è rivolto ieri alle Forze armate, alla vigilia della Festa nazionale del 14 luglio. Visto che dobbiamo oggi "difenderci da soli". Per questo, "il bilancio della difesa raddoppierà da oggi al 2027" e "alla legge di programmazione militare si aggiungerà uno sforzo di 3,5 miliardi nel 2026 e di 3 miliardi ulteriori l'anno seguente". In tutto "64 miliardi di euro, il doppio del bilancio di cui le forze armate disponevano nel 2017".

In Asia Pacifico prevale, seppure di poco, il rialzo, in ribasso le borse di Taipei e di Mumbai.

CINA

Indice CSI 300 dei listini di Shangahi e Shenzhen +0,2%. Hang Seng di Hong Kong +0,1%.

Le esportazioni cinesi hanno registrato un'accelerazione a giugno, grazie alla sospensione dei dazi statunitensi che ha provocato un'ondata di ordini da parte di aziende e consumatori.

L’incremento è stato del 5,8% rispetto all'anno precedente, dal 4,8% registrato a maggio. Anche le importazioni hanno registrato una ripresa, con un aumento dell'1,1%, il primo incremento finora registrato quest'anno, secondo i dati doganali pubblicati lunedì. Le esportazioni verso gli Stati Uniti sono diminuite del 16%, ma si tratta di meno della metà del calo del 34,5% registrato a maggio.

Il bitcoin segna un nuovo massimo della storia, in rialzo dello 0,5% a 120.500 dollari. L’oro invece non si muove, a 3.354 dollari l’oncia. Petrolio poco mosso, il Brent tratta a 70,5 dollari il barile.

DOLLARO

Euro dollaro a 1,168. Non si ferma l’offensiva della Casa Bianca sulla Federal Reserve. "Spero che il presidente della Fed (Jerome Powell, ndr) lasci, dovrebbe andarsene perché è stato molto negativo per questo Paese": lo ha detto Donald Trump parlando con i reporter ieri sera.

Lo stratega della Deutsche Bank, George Saravelos ha affermato che il potenziale licenziamento di Powell rappresenta un rischio importante e sottovalutato. Un eventuale allontanamento potrebbe innescare una vendita massiccia sul dollaro statunitense e sui titoli del Tesoro. Nelle 24 ore successive si assisterebbe probabilmente a un calo di almeno il 3-4% del dollaro, nonché a una vendita massiccia di titoli a reddito fisso compresa tra 30 e 40 punti base.

SETTIMANA

Inizia la stagione delle trimestrali a Wall Street, le prime a pubblicare i risultati sono come al solito le grandi banche.

Martedì, insieme ai conti di Goldman Sachs, Citigroup e BlackRock, esce anche l’inflazione negli Stati Uniti: il consensus si aspetta una lieve accelerazione, sia per quanto riguarda il dato generale che quello core. “Sarà interessante vedere se gli effetti dei dazi inizieranno ad essere visibili nei prezzi o se, al contrario, non ci saranno ancora chiare evidenze, disattendendo, così le aspettative, come nei mesi scorsi. Un dato molto al di sopra delle attese potrebbe ridurre le aspettative sui tagli Fed (ad oggi gli OIS prezzano pienamente un taglio non prima di ottobre)”, si legge nel report degli strategist di MPS Corporate&Investment Banking. Escono i dati sull’inflazione anche nel Regno Unito (mercoledì) e Giappone (venerdì), “importanti per capire le possibili mosse delle banche centrali, anche se al momento un rialzo di quella giapponese entro l’anno appare poco probabile, considerato le incertezze sui dazi. Per la BoE, i numeri sull’inflazione saranno rilevanti per decidere se effettuare il taglio atteso ad agosto o settembre (gli OIS prezzano un taglio in agosto con poco meno del 90% di probabilità)”, proseguono gli strategist.

In uscita giovedì le vendite al dettaglio USA, attese rimbalzare dopo due mesi consecutivi di contrazione mensile. Sul fronte politica monetaria, avremo diversi interventi di banchieri Fed tra cui molti votanti, mentre per la BCE inizia il periodo di silenzio prima della riunione del 24 luglio.

TITOLI

Unicredit- Banco BPM. Il Tar del Lazio ha accolto parzialmente il ricorso con il quale Unicredit contestava la legittimità del 'golden power' esercitato dal governo per l'Ops su Banco Bpm. Due punti del Decreto della presidenza del Consiglio che ha varato lo scudo sull'offerta per tutelare la sicurezza nazionale in materia bancaria sono stati 'bocciati' e altri due ritenuti invece legittimi. Tra quelli annullati: il primo impone di "non ridurre per un periodo di cinque anni il rapporto impeghi/depositi praticato da Banco BPM e UniCredit in Italia, con l'obiettivo di incrementare gli impieghi verso famiglie e PMI nazionali". Il secondo è sull'obbligo di mantenere il livello del portafoglio di project finance. Ora, tra pareri legali contrastanti, la palla potrebbe passare al governo per varare un nuovo Dpcm. Ma, in ogni caso, il termine dell'offerta del 23 luglio appare molto vicino perché per quella data ci possa essere un quadro chiaro.

Leonardo è disponibile a fornire tecnologia per i droni ma esclude l'apertura di uno stabilimento in Ucraina. Lo ha detto l'Ad Roberto Cingolani in una intervista pubblicata sabato dal Corriere della Sera.

Mediobanca. A 171 giorni dall'annuncio, prende il via l'offerta pubblica di scambio di Banca Monte dei Paschi su Mediobanca. Come scrive il Corriere della Sera lunedì, le posizioni restano contrapposte: Mediobanca, con il suo amministratore delegato, Alberto Nagel, boccia l'operazione definendola priva di valore e sinergie; MPS, guidata da Luigi Lovaglio, insiste sulla complementarietà dei business e sui vantaggi fiscali. Eni. Azule Energy, partnership tra BP e il gruppo energetico italiano in Angola, ha scoperto gas naturale nel suo primo pozzo esplorativo dedicato al gas localizzato al largo della costa del paese, secondo quanto riportato dall'agenzia nazionale ANGP venerdì. BPER Banca. L'Opas sulla Banca Popolare di Sondrio si è chiusa venerdì con adesioni per oltre il 58% del capitale, e si è dunque verificata la 'condizione soglia' per l'efficacia dell'operazione

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