Trump vuole la Groenlandia e il canale di Panama
Focus su Groenlandia e Canale di Panama, tagli ai tassi USA, crisi cinese e crollo di Novo Nordisk. Prospettive su mercati globali e strategie delle grandi potenze.
Trump punta a Groenlandia e Canale di Panama
Donald Trump ha espresso interesse per il controllo della Groenlandia e del Canale di Panama. La Groenlandia, territorio danese con soli 56.000 abitanti, è strategicamente importante per le risorse minerarie, tra cui oro, argento, uranio e rame, oltre che per il suo valore geopolitico, data la vicinanza all'Artico e il monitoraggio dei voli russi.
Il Canale di Panama, fondamentale per il commercio globale, è passato completamente sotto il controllo del governo panamense nel 1970, ma l’articolo suggerisce che gli Stati Uniti potrebbero tentare di rinegoziare il controllo. Questo interesse rientra in una più ampia dinamica geopolitica in cui le grandi potenze, come Cina e Russia, perseguono strategie espansionistiche.
Stati Uniti e Fed, l'analisi di Navellier
Secondo un'analisi di Louis Navellier, analista americano presidente e fondatore di Navellier & Associates, la Federal Reserve potrebbe ridurre i tassi d’interesse quattro volte nel 2025, più del previsto. Sebbene la Fed proietti una riduzione limitata, Navellier sostiene che la pressione globale, con economie europee in recessione e la Germania in crisi politica, potrebbe spingere gli Stati Uniti verso tagli più significativi. Inoltre, i consumi interni negli USA stanno tornando verso il livello desiderato del 2% di inflazione, il che potrebbe favorire un allentamento monetario.
Novo Nordisk crolla del 27%
Novo Nordisk, uno dei titoli più capitalizzati al mondo, ha subito un calo del 27% dopo che un farmaco anti-obesità ha registrato risultati deludenti rispetto a un concorrente di Eli Lilly. Sebbene il titolo abbia recuperato leggermente, il mercato ha reagito anticipando un calo dei margini a causa della concorrenza. Nonostante ciò, gli investimenti in ricerca di Novo Nordisk offrono possibilità di recupero nel lungo periodo, mentre nel breve termine si prospetta solo un leggero rimbalzo.
Cina: "il decennio delle occasioni perdute"
Un’analisi del Wall Street Journal critica la gestione economica della Cina durante l’era di Xi Jinping, definendola un "decennio perduto" a causa di politiche basate su prestiti insostenibili e investimenti poco produttivi in infrastrutture e settore immobiliare. La Cina affronta una crisi di debito, una domanda interna debole e un rallentamento della crescita, aggravati dal controllo governativo sul settore privato. La dipendenza della Cina dalla domanda estera e l’incapacità di stimolare i consumi interni rappresentano sfide strutturali significative.
Mercati globali e prospettive valutarie
I mercati globali riflettono le politiche monetarie delle principali banche centrali. La Federal Reserve e altre banche, come la BCE, potrebbero proseguire con tagli ai tassi d’interesse, sebbene a ritmi differenti. Questo ha già avuto effetti sul Dollar Index, che segna il miglior trimestre dal 2016, evidenziando la forza del dollaro rispetto ad altre valute internazionali.
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