TUI, ricavi record e previsioni di crescita per il 2024


Il gruppo turistico europeo si attende una forte crescita del fatturato e dell’Ebit anche per il prossimo anno e ha annunciato il possibile delisting alla borsa di Londra.


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Forte domanda per TUI

Ottimo quarto trimestre e previsioni di crescita nel 2024 per TUI, tra i principali gruppi turistici europei che ha realizzato ricavi record nel 2023, salendo oltre i 20 miliardi di euro per la prima volta nella sua storia.

Nel dettaglio, i ricavi per l’intero 2023 sono cresciuti del 25% a 20,7 miliardi di euro dai 16,5 miliardi dell’anno precedente, superando così i livelli del 2019.

Miglioramento “significativo” per l’Ebit sottostante del gruppo a 977 milioni di euro, più che raddoppiato visti i 409 milioni del 2022 e un debito netto in riduzione “significativa” a 1,3 miliardi.

A sostenere i risultati è stata una “forte” domanda, con 19,1 milioni di clienti che hanno viaggiato con TUI nell'anno finanziario 2023, quando nell’anno precedente erano stati 16,7 milioni.

Risultati dei segmenti

Tra i segmenti, l’Holiday Experiences con hotel, crociere e attività chiude l'intero anno con una forte performance operativa: l'EBIT sottostante sale a 822 milioni di euro (anno precedente: 505 milioni di euro).

L’Hotels & Resorts e Crociere con un tasso di occupazione più elevato e tariffe per camera notte aumentate rispetto all'anno precedente

Anche il segmento Markets & Airlines ha visto un miglioramento dell'attività operativa: l’EBIT sottostante per l'intero anno è nuovamente positivo per la prima volta dall'inizio della pandemia, pari a 241 milioni di euro (anno precedente: -59 milioni di euro).

Prospettive per l'intero 2024

Il gruppo si attende per l’anno fiscale 2024 una “significativa” crescita del fatturato e degli utili, nonostante il contesto caratterizzato da “incertezze macroeconomiche e geopolitiche, in particolare in Medio Oriente”.

Se il focus “rimane sulla qualità e sull'eccellenza operativa e sull'attuazione delle nostre iniziative commerciali”, la “roadmap strategica, una forte ripresa operativa e misure per rafforzare il nostro bilancio costituiscono la base per una futura crescita redditizia”, scrivono da TUI.

Queste previsioni “si basano sul corrente slancio positivo delle prenotazioni per l'inverno 2023/24 e l'estate 2024, nonché su una politica di copertura normalizzata”.

In particolare, il gruppo TUI prevede per l'intero anno 2024:

  • una crescita del fatturato di almeno il 10% anno su anno;
  • un aumento dell'EBIT sottostante di almeno il 25% rispetto all'anno precedente.

A medio termine, TUI prevede:

  • una crescita media dell'EBIT sottostante di circa il 7-10%;
  • un rapporto di leva finanziaria netta ben al di sotto di 1;
  • un ritorno a un rating del credito equivalente a BB/Ba (Moody's/S&P) prima della pandemia.

“Le nostre iniziative strategiche per aumentare il valore e la tendenza attuale delle prenotazioni ci portano a prevedere un ulteriore miglioramento nel 2024”, afferma il Ceo Sebastian Ebel, alla luce “della nostra ambizione e fiducia nel marchio, nella nostra posizione di mercato e nell'impegno dei nostri dipendenti”.

Possibile addio a Londra?

La società ha annunciato ai giornalisti che potrebbe lasciare la borsa di Londra e di valutare la quotazione di primo livello a Francoforte, dove ha riscontrato un maggior numero di investitori, corrispondenti ai tre quarti delle negoziazioni delle sue azioni.

La decisione potrebbe essere presentata all’Assemblea degli azionisti in programma il prossimo 13 febbraio e richiederà almeno il 75% dei voti favorevoli.

Secondo TUI, la mossa potrebbe portare a un profilo di investimento più chiaro, vantaggi nei requisiti di proprietà delle compagnie aeree dell'UE e una potenziale riduzione dei costi.

Intanto, il titolo è balzato di circa il 9% sia Londra che a Francoforte questa mattina, dove è quotato contemporaneamente dal 2007 a seguito della fusione tra la tedesca TUI e la britannica First Choice Holidays.

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