Turbolenza in vista del dato chiave della settimana


Il Brent sopra i novanta dollari, oltre che le dichiarazioni di uno dei membri del Federal Open Market Committee della Federal Reserve sulla possibilità che nel corso del 2024 non ci siano tagli dei tassi, hanno provocato ieri sera un improvviso peggioramento di Wall Street. In Asia, il Nikkei di Tokyo perde oltre il 2% nel finale di seduta. Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in ribasso di oltre l’1%. Ieri telefonata tesa tra Biden e Netanyahu, stanotte il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato la riapertura del valico di Erez tra Israele e il nord della Striscia di Gaza


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La borsa degli Stati Uniti era partita forte nella seduta precedente la pubblicazione delle cifre più attese della settimana, quelle sull’occupazione e sui nuovi posti di lavoro. L’indice S&P500 era arrivato a guadagnare circa l’1% nel pomeriggio, di nuovo in prossimità del massimo storico, ma alla campanella serale, per effetto di un brusco dietro-front, il bilancio era negativo, -1,2%. Tutti e undici i settori del benchmark di Wall Street hanno chiuso in ribasso, 430 titoli sono scesi.

L’accelerazione del prezzo del petrolio innescata dalle ultime arrivate dal Medio Oriente ha di certo contribuito al peggioramento dell’azionario, ma secondo gli operatori di borsa, a far partire le vendite sono state le indicazioni sui tassi arrivate da uno dei membri del board dalla Federal Reserve.

ZERO TAGLIO TASSI NEL 2024

Il presidente della Federal Reserve di Minneapolis, Neel Kashkari, ha dichiarato che i tassi di interesse potrebbero rimanere sui livelli attuali nel corso dell’anno, nel caso di arresto del calo dell’inflazione e in un contesto di economia in crescita. "A marzo avevo previsto due tagli dei tassi quest’anno, se l'inflazione continuerà a scendere verso il nostro obiettivo del 2%", ha dichiarato Kashkari nel corso di un evento virtuale. “Ma se continuiamo così e l'inflazione continuerà a muoversi in modo laterale, allora mi chiederei se sia necessario tagliare i tassi".

Il membro quest’anno non votante del Federal Open Market Committee ha definito i dati sull'inflazione di gennaio e febbraio "un po' preoccupanti".

Il mercato ragiona ormai da qualche settimana sulla possibilità che i tassi a fine anno siano quelli di oggi, ma Kashkari, già noto per le sue dichiarazioni taglienti, è il primo funzionario della Fed a pronunciarla ad alta voce. Altri membri, erano stati più vaghi nei giorni scorsi, ma può essere che il vento stia cambiando, in quanto, nello stesso giorno, il presidente della Fed di Filadelfia, Patrick Harker, ha dichiarato che l'inflazione negli Stati Uniti "rimane troppo alta", anche considerando la resilienza dell'economia e la forte crescita dell’occupazione.

Kashakari ha fatto sussultare Wall Street ma il mercato delle obbligazioni ha ignorato le dichiarazioni, il Treasury Note a dieci anni è stamattina a 4,30%, cinque punti base sotto il livello di ieri pomeriggio. Anche il dollaro non si mosso molto.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in ribasso, il future del Dax di Francoforte è in calo dell’1,3%.

In Asia, restano chiuse le borse della Cina (Shenzhen, Shanghai e Taipei). Hong Kong ha riaperto con un ribasso dello 0,3%. Penalizzato anche dai movimenti della valuta giapponese, l’indice Nikkei della borsa di Tokyo si avvia a chiudere in ribasso di oltre il 2%.

PETROLIO

Il greggio tipo Brent è in lieve rialzo a quasi 91 dollari il barile, all’incirca sui massimi dall’autunno del 2023.

In Medio Oriente, Israele è in stato di massima allerta per il timore di rappresaglie iraniane dopo l’uccisione del comandante dei pasdaran Mohamad Reza Zahedi in un raid a Damasco. Ieri pomeriggio il presidente Usa Joe Biden ha strigliato Benyamin Netanyahu in una lunga e "tesa" telefonata nella quale ha intimato al premier israeliano di cambiare immediatamente e radicalmente registro nella guerra a Gaza. L'uccisione da parte dell'esercito israeliano di 7 volontari della World Central Kitchen nei giorni scorsi è stata la goccia che ha fatto traboccare la pazienza del leader americano, che per 45 minuti ha incalzato il suo interlocutore chiarendogli “la necessità che Israele annunci e attui una serie di passi specifici, concreti e misurabili per affrontare i danni ai civili e la sicurezza degli operatori umanitari" nella Striscia. Stanotte il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato la riapertura del valico di Erez tra Israele e il nord della Striscia di Gaza per la prima volta dagli attacchi di Hamas del 7 ottobre scorso. Lo ha detto un funzionario israeliano alla Cnn, aggiungendo che la riapertura serve a consentire più aiuti umanitari a Gaza. Il governo di Tel Aviv ha inoltre approvato l'utilizzo del porto israeliano di Ashdod per contribuire a trasferire maggiori aiuti all’enclave.

TITOLI

Leonardo. Le linee guida della riforma dell’organizzazione delle forze armate tedesche, Bundeswehr, sono state rese note dal ministro della Difesa, il socialdemocratico Boris Pistorius. Il piano anticipato dal cancelliere Olaf Sholz già nel febbraio del 2022 sarà attuato entro l’arco di un anno. L’esercito sarà reso “capace di combattere in qualsiasi momento”, si legge nell’articolo che IlSole24Ore dedica al tema.

Eni proporrà all'assemblea degli azionisti del 15 maggio l'adozione di un piano di azionariato diffuso per i dipendenti. La società lancerà quest'anno un nuovo piano di buyback da 1,1 miliardi di euro che potrà essere incrementato fino a 3,5 miliardi in base all'andamento del cash flow from operations (Cffo). Il Cda ha deliberato la possibile emissione di uno o più bond da collocare presso investitori istituzionali, fino a 5 miliardi di euro, o del valore equivalente in altra valuta entro il 31 marzo 2026.

Stellantis. Maserati ha annunciato fino a 173 uscite volontarie incentivate di personale.

Rai Way. Cdp potrebbe valutare l’acquisizione di una quota della società se si presenteranno le condizioni, ha detto l'AD Dario Scannapieco.

Juventus. Dopo l'offerta in borsa dei diritti inoptati, l’aumento di capitale da 200 milioni si è chiuso con l'integrale sottoscrizione delle nuove azioni.

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