Tutti gli occhi su Powell e la Federal Reserve

Tutti gli occhi su Powell e la Federal Reserve

Con le previsioni del mercato che indicano come molto probabile un rialzo di 25 punti base per i tassi di interesse, l’attenzione dei mercati sarà rivolta soprattutto alle parole del Presidente della Fed, in cerca di indizi di una possibile pausa nelle politiche restrittive fin qui attuate.

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Fed Day

Fiato sospeso a Wall Street nel ‘Fed Day’, seconda e decisiva giornata di meeting per l’istituto centrale statunitense alla fine della quale arriverà (ore 20 italiane) la decisione sulle sue politiche monetarie, in particolare sui tassi di interesse, seguita dalla conferenza stampa del Presidente Jerome Powell (ore 20:30 italiane).

Le previsioni indicano un probabile aumento di 25 punti base, atteso all’85% secondo il CME FedWatch Tool, anche se l’attenzione si concentrerà sugli eventuali indizi circa la possibilità che la Fed possa accennare ad una pausa futura nel suo ciclo di inasprimento date le incertezze ancora presenti per il settore bancario e un potenziale default del debito statunitense.

Oggi, intanto, i dati ADP National Employment Report sul mercato del lavoro hanno mostrato la creazione di 269 mila occupati nel settore privato, ben oltre le previsioni (148 mila) e quelli relativi al dato precedente (142 mila), indicando ancora una forza persistente per l’economia a stelle e strisce.

Le previsioni sui tassi

Nell’attesa, i future sui principali indici di New York restano intorno la parità, lasciando presagire un’apertura di seduta poco mossa. Se i contratti sul Dow Jones rimangono fermi a circa un’ora dall’avvio delle contrattazioni, quelli sullo S&P500 e sul Nasdaq aggiungono lo 0,20%.

In generale, sul mercato “tutti gli occhi sono puntati sulla Fed”, spiega Craig Erlam, senior market analyst di Oanda, secondo cui gli investitori “valuteranno ogni singola parola che verrà detta da Powell” in chiave futura.

Luke Tilley, capo economista di Wilmington Trust, si attende “indizi di una pausa, visto che i dati emersi dopo l’ultimo Summary of Economic Projections sono in linea con le previsioni mediane”. “Non dico che tutti pensino la stessa cosa, ma molte dichiarazioni dei partecipanti al FOMC indicano che vogliono fare una pausa”, aggiunge.

Meno certi di una pausa per il futuro gli analisti di Saxo Bank, secondo i quali “la Fed potrebbe voler fornire il minor numero possibile di indicazioni, tenendo aperta la porta ad una pausa o addirittura a un ulteriore rialzo”.

Della stessa opinione Wilmer Stith, gestore di portafogli obbligazionari per Wilmington Trust, il quale sottolinea che il rafforzamento dell’inflazione, in particolare nei servizi, e gli ultimi dati sull’indice del costo dell’occupazione mostrano ancora un’economia forte: “penso che la Fed indicherà che i tassi dovranno rimanere più alti ancora a lungo e che non ci sarà necessariamente una pausa”.

Petrolio e oro

Nel frattempo, oggi si assiste ad una nuova giornata di calo per il petrolio, dovuto alle preoccupazioni da parte degli investitori sullo stato di salute dell’economia statunitense, anche in vista del previsto rialzo dei tassi di interesse.

La debolezza delle quotazioni del greggio attirano nuovamente vendite sulle major petrolifere USA nel pre-market, in particolare Chevron (-1%) ed Exxon Mobil (+1%), a cui si aggiungono Murphy Oil (-0,70%) e Occidental Petroleum (-1%).

Allo stesso tempo, si consolida la quotazione dell’oro (2.024 dollari l’oncia) dopo lo scatto il miglior risultato giornaliero da circa un mese arrivato ieri (+1,70%), sempre più bene rifugio.

La performance del metallo giallo da inizio anno è tra le migliori a livello di asset globali: +10,50% in USD e +7,20% in euro.

Notizie societarie e pre-market USA

Ford Motor (-1%): per il 2023 prevede di sostenere oneri di ristrutturazione tra 1,5 e 2 miliardi di dollari per la separazione dei dipendenti e l'accordo con i fornitori.

Advanced Micro Devices (-7%): ha previsto vendite trimestrali inferiori alle stime a causa della debolezza del mercato dei PC, mettendo in dubbio le previsioni circa una ripresa del mercato dei chip per la seconda metà del 2023.

Starbucks (-5%): mantiene la sua guidance per il 2023 e prevede che la crescita degli eps nel terzo trimestre “significativamente inferiore” rispetto alla fascia di previsione annuale del 15%-20%.

Eli Lilly & Co (+9%): ha comunicato che il suo farmaco sperimentale per l'Alzheimer, donanemab, ha rallentato il declino cognitivo del 35% e ha raggiunto tutti gli obiettivi primari e secondari in uno studio in fase avanzata.

Biogen (-8%): condizionato dalla notizia relativa a Eli Lilly mentre il suo farmaco, leqembi, è attualmente in fase di revisione per l’approvazione completa.

Livent Corp (+9%): ha alzato le previsioni di fatturato annuale tra 1,03 e 1,13 miliardi di dollari, rispetto al precedente intervallo tra 1 e 1,1 miliardi di dollari.

Estee Lauder (-9%): prevede per il 2023 un calo delle vendite nette tra il 10% e il 12%, rispetto alla precedente previsione di un calo tra il 5% e il 7%.

Rigel Pharmaceuticals (+4%): perdita nel primo trimestre di 0,08 dollari per azione rispetto alle precedenti stime di -0,10 dollari (dati Refinitiv).

Raccomandazioni analisti

Apple

JP Morgan: ‘buy’ e Il prezzo obiettivo fermo a 190 dollari.

Pfizer

Credit Suisse: ‘buy’ e target price passa da 50 USD a 47 dollari.

Jefferies: ‘neutral’ e prezzo obiettivo ancora a 41 dollari.

Foot Locker

Barclays: ‘neutral’ e target price da 43 USD a 42 dollari.

Domino’s Pizza

JPMorgan Chase: ‘neutral’ e prezzo obiettivo aumentato da 315 USD a 340 dollari.

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