Twitter, Elon Musk ci prova ancora e aumenta l’offerta

L’ad di Tesla sta cercando nuovi finanziatori per acquisire il social network e da un documento della SEC emerge una riduzione del prestito ottenuto dalle banche che gli permette di incrementare a 33,5 miliardi la sua offerta.

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Il nuovo tentativo

Questa volta Elon Musk potrebbe fare sul serio. L’imprenditore più ricco al mondo secondo Forbes ha aumentato a 33,5 miliardi di dollari la sua offerta per Twitter rispetto alla cifra di 27,5 miliardi proposti nelle settimane scorse.

Da un documento della SEC è emerso una riduzione da 25,5 miliardi a 13 miliardi di dollari dei prestiti chiesti alle banche, permettendogli così di aumentare l’offerta per il social.

La svolta è arrivata, secondo Musk, dalla ricezione di nuovi impegni diretti da parte di alcuni imprenditori di investire in Twitter, rendendo così possibile la riduzione di 6,25 miliardi di dollari per i prestiti.

Il Ceo di Tesla, però, non ha specificato se e quanto di questo importo provenga dal suo patrimonio personale, mentre secondo la Cnbc potrebbero essere coinvolti altri finanziatori fornendo contanti o azioni Twitter, permettendogli così di ridurre nuovamente il prestito.

Tra i nomi citati dal media americano ci sarebbe anche quello dell’ex Ceo di Twitter, Jack Dorsey, tra i possibili investitori pronti a finanziare l’operazione con fondi diretti o attraverso il trasferimento di azioni proprie.

Twitter in rally a Wall Street

La notizia sta sostenendo il titolo Twitter nel premarket USA di oggi, con le azioni del social network in crescita di oltre il 4% a Wall Street.

Rally che permette a Twitter di avvicinarsi nuovamente a 39 dollari per azione ma il mercato sembra dubitare sulla riuscita dell’operazione dell’ad di SpaceX e Tesla.

L’offerta di Musk arrivata lo scorso 25 aprile, infatti, resta ancora lontana, visto il corrispondente di 54,20 dollari per azioni, per complessivi 43 miliardi di dollari, anche se poi aveva minacciato più volte di abbassarla per via dell’alto numero di account fake segnalati sul social.

Il ‘ciclone’ Musk, inoltre, sta colpendo il management di Twitter, con Dorsey dimessosi dal cda della società e gli azionisti che hanno votato contro la conferma del co-Ceo, Egon Durban nel board.

Multa da 150 milioni

I guai per Twitter sembrano non finire, vista la multa da 150 milioni di dollari che sarà costretta a pagare per via del mancato rispetto dei dati personali degli utilizzatori tra il 2013 e il 2019.

La notizia è stata diffusa dal Ministero della Giustizia USA, secondo il quale l’accordo con il social prevede anche l’obbligo per Twitter di rispettare la riservatezza delle informazioni personali.

Tra le accuse c’è quella di aver nascosto ai suoi utilizzatori la diffusione dei dati per permettere alle imprese di inviare pubblicità mirate utilizzando i numeri di telefono e gli indirizzi e-mail.

“Hanno anche utilizzato questi dati per indirizzare agli utenti annunci pubblicitari”, spiegava Lina M. Khan, presidente dell'autorità americana per la concorrenza (Ftc), aggiungendo che la pratica “ha colpito più di 140 milioni persone”.

Twitter ha confermato di aver pagato la multa e ha parlato di “incidente”. “Alcuni indirizzi email e numeri di telefono forniti per motivi di sicurezza potrebbero essere stati utilizzati inavvertitamente a scopi pubblicitari”, spiegava Damien Kieran, responsabile della privacy, ricordando di aver “risolto il problema” già a settembre 2019.

A questo punto, Twitter inoltre dovrà predisporre un “programma globale sulla sicurezza delle informazioni”, valutare a monte ogni nuovo prodotto o servizio e sottoporsi a verifiche indipendenti.

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