Ubi Banca, fioccano i “no” all’ops di Intesa Sanpaolo

Nuova bocciatura dei soci di Ubi Banca all’offerta di scambio di azioni da parte di Intesa Sanpaolo. I soci bergamaschi del “Patto dei Mille” e che riuniscono l’1,6% del capitale, infatti, hanno “valutato negativamente” l’ops della banca con sede a Torino.

Secondo quanto deciso in una riunione presieduta da Emilio Zanetti, l’offerta “sottovaluta significativamente il valore intrinseco del titolo Ubi e non considera adeguatamente le sue prospettive reddituali”. Inoltre, proseguono i soci, sotto il profilo industriale ci sarebbero “conseguenze negative sul capitale umano” e “sul ruolo centrale di Ubi quale storica banca del territorio”, per i 400-500 sportelli da cedere a Bper.

Per i soci del Patto ci sarebbe un gap di valutazione rispetto a quanto proposto da Intesa Sanpaolo di 1,5-2 miliardi di euro e che “aggiungere fino a 2 miliardi ai 4,8 messi sul piatto da Intesa Sanpaolo implica un premio nell’ordine del 60% sulla quotazione, cosa vista raramente negli annali”.

La settimana scorsa a rifiutare l’offerta era stato il Car, ovvero il patto di consultazione tra azionisti che raccoglie circa il 18% di Ubi, il quale aveva definito “ostile e inaccettabile” l’offerta di Intesa Sanpaolo.

De Car fanno parte le Fondazioni Cr Cuneo, primo socio con il 5,9%, e Banca del Monte di Lombardi, la quale detiene il 3,95% del capitale. Inoltre, nel gruppo sono presenti anche alcuni imprenditori, tra cui la famiglia di Domenico Bosatelli, proprietario di Gewiss.

Nella giornata di ieri, alcuni esponenti della famiglia Bosatelli avevano venduto 1,1 milioni di azioni, facendo scendere il Car dal 17,8% al 17,7%. Anche la cessione era stata definita un semplice “riassetto in seno alla famiglia”, nei giorni scorsi Bosatelli aveva definito l’offerta di Intesa “irricevibile” in quanto “nessuna offerta mi convincerebbe a vendere”.

Sempre nella giornata di ieri, era prevista la riunione del “sindacato azionisti” corrispondente all’8,4% del capitale e guidato da Franco Palotti, ma l’emergenza coronavirus aveva spinto gli organizzatori a cancellare l’incontro.