Ubs non centra gli obiettivi di bilancio e il titolo crolla
Non basta il raddoppio degli utili nel quarto trimestre alla banca svizzera: ridotti gli obiettivi di redditività
2019 difficile per Ubs
2019 difficile per Ubs, seconda banca svizzera, alla luce dei risultati diffusi oggi prima dell’apertura dei mercati. Il titolo cede oltre il 5% a metà mattinata, indebolendo tutto il settore bancario, già in difficoltà a causa delle preoccupazioni per la possibile diffusione del virus cinese.
Ubs ha comunicato utili netti per 4,3 miliardi di dollari, in calo del 4,7% su base annua, non riuscendo a centrare gli obiettivi chiave quali il ritorno alla quota fissata al 15% sul Cet1, risultato al 12,4%, e il ratio cost-income (costi-ricavi) su base adjusted, precedentemente stimato al 77% circa ma rivelatosi al 78%.
Il risultato negativo arriva nonostante un quarto trimestre 2019 caratterizzati dal raddoppio degli utili rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Gli utili netti realizzati, infatti, sono arrivati a 722 milioni di dollari, mentre gli ultimi tre mesi del 2018 si erano conclusi con un risultato di 315 milioni.
Un “anno solido” nonostante il calo
Il positivo ultimo trimestre spinge all’ottimismo il Ceo di Ubs, Sergio Ermotti, il quale giudica l’anno “solido” e caratterizzato dal “migliore utile ante imposte rettificato di quarto trimestre dal 2010”.
“I clienti continuano a rivolgersi a Ubs per la consulenza di alto livello e attualmente gestiamo 3.600 miliardi di dollari di loro attivi, pari a un incremento di oltre 900 miliardi negli ultimi quattro anni" sottolineava Ermotti,
"Abbiamo fatto progressi nelle iniziative strategiche, ridotto del 4% le spese operative e preservato la nostra solida posizione patrimoniale. Abbiamo nuovamente fornito rendimenti significativi agli azionisti, con l'aumento del dividendo e i riacquisti di azioni proprie”, spiegava il Ceo, concludendo di riaffermare le “ambizioni di crescita nel global wealth management e un vigoroso rendimento del capitale Cet1".
Ottimismo testimoniato anche dal consiglio di amministrazione, il quale ha proposto un aumento dei dividendi a 0,73 dollari per azione, rispetto agli 0,70 dell’anno precedente.
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