Un 2025 nelle mani di Batmmaan
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Le previsioni di mercato 2025 analizzano inflazione, tassi e mercati globali, tra divergenze FED-BCE e ritorno di Trump. Storicamente l'S&P 500 resta positivo, ma i rischi non mancano.
Le grandi banche d'affari, come ogni anno, pubblicano i loro Outlook per il 2025, lunghi report sulle previsioni dei mercati per l'anno in corso. Nonostante siano spesso imprecisi, questi documenti risultano utili per scattare una fotografia iniziale della situazione economica, analizzando variabili come i multipli di mercato, i tassi di interesse, il cambio euro-dollaro, e le dinamiche delle commodity come oro e petrolio. Tra i più interessanti, spicca il report "Navigando in ciò che è imprevedibile", che mostra grande onestà nel titolo. Le previsioni includono un'inflazione più alta negli Stati Uniti, divergenze tra le politiche monetarie di BCE e FED, e una possibile parità euro-dollaro.
Un altro tema rilevante per il 2025 è il ritorno di Trump e la sua politica economica. Si discute di dazi, deregolamentazione e produttività, con la dimissione di Michael Barr, vicepresidente della vigilanza della FED, che ha lasciato il ruolo per evitare uno scontro diretto con l'amministrazione Trump, favorevole a una politica di minori regolamentazioni, soprattutto nel settore bancario.
Guardando al passato, è stata analizzata la performance storica dell’S&P 500. Negli ultimi 97 anni, il 67% dei periodi è stato positivo, con percentuali che aumentano restringendo l’arco temporale. Tuttavia, è importante considerare anche i momenti di forte calo, come il 1929 (-71,5%), il 2007-2009 (-47,7%), e il periodo del COVID nel 2020 (-33,9%). Durante queste crisi, i tempi di recupero sono stati variabili, con il periodo del 1929 che ha richiesto ben 20 anni per tornare ai livelli precedenti.
La chiusura del 2024 è stata positiva, con un rialzo del 23,3% dell’S&P 500, trainato dai "Magnifici 7", un gruppo di titoli tecnologici di punta. Per il 2025, si ipotizza una transizione verso i "Titoli Batman", che includono Broadcom, Apple, Tesla, Microsoft, Meta, Amazon, Alphabet e Nvidia. Broadcom è entrata in questo gruppo grazie al ruolo centrale nell’intelligenza artificiale e a una performance finanziaria solida.
Infine, i mercati asiatici mostrano segnali di debolezza, con la Cina che continua a soffrire nonostante gli interventi della Banca del Popolo Cinese. Sul fronte europeo, si attendono dati sull’inflazione, mentre negli Stati Uniti sono previsti aggiornamenti importanti sul mercato del lavoro. In chiusura, il focus resta sull’attesa per eventuali tagli dei tassi da parte della FED nel corso dell’anno.
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