Un altro giorno di movimenti estremi a Wall Street

08/08/2024 06:30
Un altro giorno di movimenti estremi a Wall Street

L’S&P500 ha perso lo 0,8%, dal +1,6% della prima parte della seduta. Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in ribasso, future del Dax di Francoforte -1%.

I 42 miliardi di dollari di bond governativi a dieci anni portati in asta dal Tesoro degli Stati Uniti sono stati assegnati al 3,960%, tre punti base in più del rendimento registrato prima della scadenza delle offerte. Una domanda così fiacca era del tutto inaspettata in agosto, mese stagionalmente positivo per queste operazioni. “La storia mostra che gli investitori in genere traggono profitto quando acquistano l'indice S&P 500 dopo un sell-off del 5%”, scriveva due giorni fa Goldman Sachs in un report. JP Morgan vede ora il 35% di possibilità che l'economia statunitense entri in recessione entro la fine di quest'anno, rispetto al 25% dell'inizio del mese scorso.

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La borsa degli Stati Uniti sembrava indirizzata ieri sulla via del ritorno alla normalità precedente gli scossoni delle ultime due settimane, il disastroso esito di quella che sarebbe dovuta essere un’operazione di routine del dipartimento per i prestiti del Tesoro, ha cambiato i connotati alla giornata. E’ tornata a salire la volatilità ed il Dow Jones, in rialzo dell’1,2% nelle prime ore del pomeriggio, è colato a picco, chiudendo in ribasso dello 0,6%: per trovare una seduta di scostamenti in negativo di questa portata si deve tornare al novembre del 2022.

L’S&P500 ha perso lo 0,8%, dal +1,6% della prima parte della seduta.

L’indice VIX delle opzioni, detto anche della paura, è schizzato all’insù, da 22 punti a 27 punti, tornando così sui livelli del giorno prima, circa il doppio dei valori medi della prima parte dell’anno.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in ribasso, future del Dax di Francoforte -1%.

In Asia Pacifico, la borsa di Tokyo sta per chiudere in calo una seduta tormentata, Nikkei -0,5%. Salgono i mercati azionari della Cina: Hang Seng di Hong Kong +0,6%.

COMPRARE IL RIBASSO

“La storia mostra che gli investitori in genere traggono profitto quando acquistano l'indice S&P 500 dopo un sell-off del 5%”, scriveva due giorni fa Goldman Sachs in un report. “Dal 1980, un investitore che avesse acquistato l'indice S&P 500 il 5% al di sotto del suo recente massimo avrebbe generato un rendimento mediano del 6% nei 3 mesi successivi, ottenendo un rendimento positivo nell'84% degli episodi. Anche le correzioni del 10% (che corrisponderebbero a un livello dell'S&P 500 di 5100) si sono rivelate più spesso interessanti opportunità di acquisto, ma con tassi di sovraperformance più deboli rispetto ai drawdown del 5%. Si noti che la traiettoria dell'S&P 500 dopo le correzioni del 10% è stata nettamente diversa nei contesti di crescita economica robusta rispetto alle correzioni in vista delle recessioni”, scrivono gli analisti di team guidato da David J. Kostin. La banca d’affari, dopo aver segnalato che la rotazione dai ciclici ai difensivi è stata la più estrema in un solo giorno da marzo 2020, aggiunge che ‘'S&P 500 di solito sale quando la Fed inizia a tagliare, a patto che l'economia non sia sull'orlo della recessione. “All'interno del mercato azionario, l'inizio dei cicli di riduzione dei tassi della Fed è tipicamente caratterizzato da una sovraperformance dei settori difensivi, simile alla rotazione che si è verificata nell'ultima settimana”.

Tre quarti del carry trade globale, ovvero, l'assunzione di prestiti a tassi bassi per finanziare l'acquisto di attività a più alto rendimento altrove, è stato eliminato, calcola JP Morgan in un report diffuso ieri.

ASTA

I 42 miliardi di dollari di bond governativi a dieci anni sono stati assegnati al 3,960%, tre punti base in più del rendimento registrato prima della scadenza delle offerte. Una domanda così fiacca era del tutto inaspettata in agosto, mese stagionalmente positivo per queste operazioni. Infatti, fino a ieri, la maggior parte delle emissioni erano andate bene, se non benissimo. Cosa è andato storto, allora? Barron’s ricorda che il fatto che il debito decennale non è poi così attraente quando i buoni del Tesoro a breve termine offrono rendimenti elevati: l’ultimo emesso, a 17 settimane è stato assegnato a un rendimento del 4,990%. Gli investitori potrebbero anche essere preoccupati per il deficit e la sua capacità di aumentare l'offerta di obbligazioni, soprattutto quando non si prevede che né i candidati presidenti repubblicani né quelli democratici rallentino la spesa pubblica. Gli investitori stranieri hanno un po’ di paura ad acquistare il debito statunitense, infatti hanno preso solo il 66,2% del prestito offerto ieri contro una media del 70,9%. Il Chief Investment Officer di Bleakley Financial Group, Peter Boockvar, la vede in un altro modo: "Forse la Fed non taglierà i 50 punti base a settembre perché ha più fiducia nell'economia statunitense?”.

RECESSIONE

JPMorgan vede ora il 35% di possibilità che l'economia statunitense entri in recessione entro la fine di quest'anno, rispetto al 25% dell'inizio del mese scorso. Le indicazioni "accennano a un indebolimento più netto del previsto della domanda di lavoro e ai primi segnali di riduzione della manodopera", hanno scritto gli economisti di JPMorgan guidati da Bruce Kasman. Il team ha mantenuto le probabilità di una recessione entro la seconda metà del 2025 al 45%. "Questo modesto aumento della nostra valutazione del rischio di recessione contrasta con una rivalutazione più sostanziale che stiamo facendo delle prospettive dei tassi di interesse", hanno scritto Kasman e i suoi colleghi. JPMorgan vede ora solo un 30% di possibilità che la Federal Reserve e i suoi omologhi mantengano i tassi di interesse "alti per lungo tempo", rispetto a una valutazione del 50-50 di due mesi fa.

CASA BIANCA

In un'intervista alla Cbs, Joe Biden ha detto di "non essere affatto sicuro" che ci sarà un pacifico trasferimento di potere a Kamala Harris se Donald Trump perderà le elezioni di novembre, secondo un estratto diffuso oggi. "Se Trump perde, non sono affatto sicuro", ha dichiarato il presidente nell'intervista, che andrà in onda integralmente domenica. "Lui - afferma il presidente Usa - dice sul serio quello che dice. Noi non lo prendiamo sul serio. Lui invece lo dice sul serio, tutte quelle cose del tipo 'se perdiamo ci sarà un bagno di sangue’”.

BTP

Il decennale italiano tratta a 3,70% di tasso di rendimento, spread a 145 punti base.

Il governo ha approvato ieri un decreto che raddoppia, portandola a 200.000 euro all'anno, l'imposta sostitutiva applicata sui redditi guadagnati all'estero da individui facoltosi che trasferiscono la loro residenza fiscale in Italia. La decisione potrebbe anche contribuire a rafforzare leggermente le finanze pubbliche italiane in vista della legge di bilancio per il 2025 che deve essere presentata in autunno. Secondo il MEF circa 1.186 contribuenti hanno usufruito dell'imposta sostitutiva dal 2017 ad oggi, mentre la Corte dei Conti ha stimato che tra il 2018 e il 2022 le tasse pagate sono ammontate a 254 milioni di euro.

TITOLI

DoValue ha chiuso il primo semestre con una flessione a doppia cifra dell'Ebitda e ha tagliato la guidance per l'anno "per riflettere un possibile slittamento nella chiusura di cessioni di portafogli in Grecia e un contesto debole per l’attività di collection”.

Le collection nel primo semestre sono state pari a 2,1 miliardi, con un calo del 13,5% su base annua. "Tale diminuzione è stata relativamente meno marcata rispetto al corrispondente trend del GBV", si legge nel comunicato in cui i risultati operativi e finanziari vengono definiti "complessivamente in linea con le aspettative del management, con un Ebitda migliore del previsto”. La guidance, dice la nota, è stata aggiornata e ora i ricavi lordi sono previsti all'interno della fascia di 460-480 milioni rispetto al precedente obiettivo di 480-490 milioni, l'Ebitda è atteso tra 155-165 milioni rispetto alla precedente previsione di 160-170 milioni e la leva finanziaria netta sarà di 2,8-3,0x rispetto a 2,7-2,8x, in linea con la politica finanziaria della società e una delle più basse del settore.

Stellantis. Il governo italiano rilancia i bonus auto e punta a sostenere la domanda di veicoli assemblati in Italia o in Europa con componenti prodotti localmente. Sul tavolo ci sono i 5,75 miliardi del fondo automotive istituito nel 2022: si partirà con 750 milioni nel 2025 (250 milioni sono stati utilizzati per coperture del decreto coesione) per passare a un miliardo all'anno dal 2026 al 2030. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ne parla al tavolo con i sindacati di categoria, i rappresentanti delle imprese, della filiera e degli enti locali. E' una nuova occasione di forte dialettica con Stellantis: "Per quanto il mercato abbia avuto un impulso positivo dall'introduzione dell'ecobonus - osserva il ministro - non si è verificato quell'incremento atteso di produzione in Italia".

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