Under Armour: risultati da record e lo sprint del titolo sorprende Wall Street
Il secondo trimestre si è chiuso con ricavi in crescita del 91%, il management alza il target per l’intero anno e punta a un incremento delle vendite di oltre il 20%. La promozione di JP Morgan. Nel confronto con il gigante Nike la società di Baltimora prevale per la velocità dello sviluppo
Utile netto adjusted a 110 milioni, cifra che rappresenta l’8,1% dei ricavi.
Non smette di brillare a Wall Street la stella di Under Armour, la società Usa di abbigliamento e calzature sportive con sede a Baltimora, che la settimana scorsa ha annunciato risultati del secondo trimestre che hanno fatto vacillare i punti di riferimento degli investitori più cauti. I ricavi sono saliti del 91% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente arrivando a 1,35 miliardi di dollari. L’utile netto adjusted ha raggiunto i 110 milioni, cifra che rappresenta l’8,1% dei ricavi. Entrambi i risultati hanno nettamente superato le aspettative del consensus.
La reazione del mercato è stata netta. Nelle ultime cinque sedute l’azione Under Armour ha guadagnato il 22% arrivando a sfiorare i 25 dollari, quotazione che corrisponde a una market cap di 10,7 miliardi. Di fronte a questi numeri un analista tradizionalmente prudente come Matthew Boss, grande esperto del settore retail per JP Morgan, ha rotto gli indugi alzando la raccomandazione a Overweight da Neutral e il target price a 30 dollari da 25 dollari.
Dall’inizio dell’anno il titolo guadagna il 43% e negli ultimi 12 mesi è salito del 142%.
E’ nata la moda leisure: abbigliamento confortevole ma allo stesso tempo fashion.
La fine del lockdown all’inizio della primavera ha spinto molti consumatori a rinnovare il guardaroba, puntando per gli acquisti proprio sull’abbigliamento informale o sportivo che ha caratterizzato i mesi dello smart working.
Secondo gli esperti, è nata una nuova moda, la moda leisure, che prevede un abbigliamento comodo e confortevole ma allo stesso tempo fashion. Di conseguenza, cambiano anche i brand di riferimento per gli investitori che scommettono sul fatto che la moda leisure, come lo smartworking, non saranno fenomeni passeggeri destinati a sparire quando, speriamo, finirà la pandemia. Per Tom Simpson, direttore del rivenditore di moda online The Iconic, indietro non si tornerà: “Le persone hanno scoperto che si può essere produttivi indipendentemente da come ci si veste. E’ in corso un boom del denim (il tessuto di jeans composto da cotone e nylon n.d.r.), maglieria e camicie casual in cotone spazzolato dal taglio regolare. In questo momento storico il comfort è il re indiscusso della moda”.
La crescita più consistente Under Armour l’ha registrata in NordAmerica con un raddoppio netto dei ricavi (+101%) rispetto al secondo trimestre 2020 a 905 milioni di dollari. Nelle altre regioni lo sviluppo maggiore è in Europa (+132% a 207 milioni di dollari). In Asia la crescita è stata del 56% a 192 milioni di dollari.
Importante il miglioramento della redditività con il gross margin salito di 20 punti base al 49,5%, grazie a un’attenta politica di repricing.
Sull’onda di questi risultati il management ha alzato i target dell’intero esercizio 2021, dicendo che i ricavi saliranno di poco più del 20% (low twenties). Alla fine del primo trimestre l’indicazione per tutto l’anno era stata di una crescita del 17-19%. E per quanto riguarda l’utile, la previsione adesso è di chiudere il 2021 con un risultato di 50-52 cent per azione, dalla precedente indicazione di 28-30 centesimi.
Nel confronto con il gigante Nike, Under Armour sconta una redditività più bassa. Il consensus prevede per Nike l’anno prossimo un utile pari al 14% dei ricavi, contro il 5% previsto per Under Armour. Ma rispetto al leader del settore, Under Armour può vantare una crescita dei ricavi più che doppia.
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