UniCredit, adesione Ops su Banco Bpm al rilento. Pubblicato supplemento al prospetto

UniCredit, adesione Ops su Banco Bpm al rilento. Pubblicato supplemento al prospetto

Il documento informa gli azionisti delle ultime novità relative all’operazione e ora gli investitori che hanno già accettato di aderire hanno il diritto di revocare la loro accettazione.

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L’Ops di UniCredit su Banco Bpm

Stenta a decollare l’Offerta pubblica di scambio (ops) volontaria totalitaria promossa da UniCredit sulle azioni ordinarie di Banco Bpm. Alla data di ieri 2 luglio, infatti, sono state presentate 28.156 richieste di adesione, portando così le richieste a 1.721.070, corrispondenti allo 0,113588% delle azioni oggetto dell’offerta.

Iniziata il 28 aprile 2025, l’Ops terminerà il 23 luglio 2025 salvo colpi di scena, con la Consob che aveva sospeso l’operazione per un periodo di 30 giorni.

Da Borsa Italiana ricordano che le azioni ordinarie Banco Bpm acquistare sul mercato nei giorni 22 e 23 luglio non potranno essere apportate in adesione all’offerta.

Oggi, intanto, le azioni UniCredit aprono in flessione dell’1% le contrattazioni di Piazza Affari, scendendo a 56,18 euro.

Il supplemento di gestione

Questa mattina Piazza Gae Aulenti ha pubblicato il supplemento al documento di registrazione, alla nota informativa e alla nota di sintesi approvati dalla Consob sempre in riferimento all’Ops su Banco Bpm.

La banca ha anche pubblicato il supplemento al documento di offerta approvato dalla Consob, da leggere congiuntamente al documento di offerta in quanto parte integrante.

L’obiettivo dei documenti è quello di fare il punto su quanto successo negli ultimi mesi. Il primo punto riguarda l’autorizzazione Antitrust, subordinata all’attuazione di misure correttive volte a risolvere le preoccupazioni concorrenziali sollevate dalla Commissione europea e, a tal, fine, UniCredit prevede la cessione ad uno o più operatori qualificati di un ramo d’azienda costituito da 209 filiali di Banco Bpm.

Un altro punto riguarda il decreto Golden Power, comprensivo di una serie di prescrizioni da rispettare per poter andare avanti nell’operazione senza incorrere in pesanti sanzioni. Il decreto, ricorda la banca, prevede l’obbligo di non ridurre per un periodo di cinque anni il rapporto impieghi/depositi praticato da Banco Bpm e UniCredit in Italia, con l'obiettivo di incrementare gli impieghi a favore delle famiglie e delle PMI nazionali; non ridurre il livello dell'attuale portafoglio di project finance di Banco BPM e UniCredit in Italia; per un periodo di almeno 5 anni: a) non ridurre l'attuale peso degli investimenti di Anima Holding in titoli emessi da soggetti italiani e b) sostenere lo sviluppo della società; cessare ogni attività in Russia (inclusa la raccolta di fondi, l'erogazione di prestiti, il collocamento di fondi e i prestiti transfrontalieri) entro nove mesi dalla data del decreto.

A fine maggio la banca aveva presentato ricordo al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio per ottenere l’annullamento del decreto e una sospensione dello stesso provvedimento, mentre a giugno Piazza Gae Aulenti aveva rinunciato alla misura cautelare, anche per ottenere una decisione più rapida e ora la decisione su questo è attesa il 9 luglio 2025. Intanto, l’interlocuzione con il Mef, titolare del decreto Golden Power, “è ancora in corso”, sottolineano dalla banca.

Alla luce di queste novità sull’operazione, ricorda UniCredit, gli investitori che hanno già accettato di aderire all'offerta prima della pubblicazione del supplemento hanno il diritto, esercitabile entro l'8 luglio, di revocare la loro accettazione mediantedisposizione scritta da consegnare presso la propria banca o il proprio intermediario.

Dialogo con Berlino

Passando al fronte tedesco, UniCredit sta cercando di mantenere aperto il dialogo con Berlino per la possibile aggregazione con Commerzbank, su cui il Governo del cancelliere Friedrich Merz resta contrario. L’ad Andrea Orcel, secondo quanto riporta il quotidiano Süddeutsche Zeitung, avrebbe scritto una lettera allo stesso Merz, oltre che al Ministro delle Finanze (Lars Klingbeil) e al capo dipartimento della Cancelleria (Levin Holle), con l’obiettivo di spiegare quali saranno i benefici dell’operazione e chiarire che non si tratta di una scalata ostile.

Tra i messaggi inviati, aggiunge il quotidiano che afferma di aver visionato le missive, l'AD di UniCredit Andrea Orcel avrebbe sottolineato che il governo tedesco potrebbe decidere dove collocare la sede centrale di Commerzbank.

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Aziende citate nell'Articolo

Codice: UCG.MI
Isin: IT0005239360
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