UniCredit avrebbe già avviato vendita quote in Generali

Indiscrezioni di stampa parlano della cessione di meno dell’1,5% del capitale della Compagnia del Leone e un nuovo aggiornamento sulle mosse della banca potrebbe arrivare quando l’istituto diffonderà i dati sul secondo trimestre.
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Possibile cessione quota Generali per UniCredit
Andrea Orcel l’aveva promesso: “usciremo da Generali” e nelle scorse ore si diffondono voci su un possibile avvio di vendita delle quote di UniCredit detenute nella Compagnia del Leone.
L’indiscrezione è stata diffusa da La Repubblica, le cui fonti affermano che Piazza Gae Aulenti avrebbe già ceduto alcuni pacchetti della società assicurativa.
Per ora si tratterebbe di una vendita di una quota molto ridotta, inferiore all’1,5%, altrimenti UniCredit avrebbe dovuto notificare alla Consob di aver ridotto la propria partecipazione sotto la soglia rilevante del 5%. All’assemblea del 25 aprile di Generali, Orcel si era presentato con il 6,49% del Leone, partecipazione detenuta sia in proprio che per conto dei propri clienti.
La vendita avrebbe rappresentato un buon affare per UniCredit, con una plusvalenza interessante finita nelle tasche dell’istituto, scrive il quotidiano, ed è probabile che un aggiornamento sulla partecipazione verrà dato il prossimo 23 luglio, nel corso della conference call con gli analisti per la presentazione dei risultati.
Verso il 9 luglio
Il calendario di UniCredit vede cerchiato in rosso la data del 9 luglio quando arriverà la decisione del Tar sul ricorso presentato dalla banca in merito al golden power esercitato dal governo sull’Ops promossa il 25 novembre su Banco Bpm.
A seconda della decisione del Tar, UniCredit dovrebbe decidere se procedere o meno con l’operazione. “Abbiamo fatto e continuiamo a fare di tutto”, ha dichiarato Orcel in un’intervista a Repubblica lo scorso 20 giugno, “ma se non riusciremo a risolvere, come probabile, ci ritireremo. Il nostro ricorso al Tar è un fatto di tutela giuridico, per il nostro cda e per la nostra società”.
Questo aprirebbe nuovi scenari sul risiko bancario in atto: “Il futuro per noi è molto luminoso con o senza M&A”, spiegava Orcel. Se Unicredit ritirasse l’offerta su Bpm, allora l’istituto guidato da Giuseppe Castagna potrebbe tornare a caldeggiare le nozze con Mps, che a sua volta ha in corso un’offerta su Mediobanca. E alla fine del maxi riassetto, Orcel potrebbe essere il primo indiziato per rilevare parti del nuovo terzo polo che nascerebbe dall’integrazione.
L’operazione in Bulgaria
Il news flow che riguarda la banca milanese vede oggi un’operazione di risk sharing da 2,1 miliardi di euro conclusa da UniCredit Bulbank con Pggm, la seconda condotta tra le due entità dopo Arts Morava del 2024.
Chiamata ‘Project Arts Silver-2’, si tratta della seconda operazione della filiale bulgara del gruppo di Piazza Gae Aulenti in qualità di emittente nel mercato del trasferimento significativo del rischio (Srt), nonché la più grande eseguita in Bulgaria fino a oggi e una delle più grandi nella Cee.
L'operazione fa parte del programma UniCredit Arts, nell'ambito della strategia del gruppo bancario di utilizzare sempre più l'Srt come strumento per migliorare l'efficienza del capitale e ampliare le capacità di finanziamento, con l'ambizione di estenderlo ulteriormente a nuove asset class e a diverse entità legali nel perimetro del gruppo.
Il suo portafoglio di riferimento di 2,1 miliardi di euro è costituito da finanziamenti verso imprese e Pmi concessi a clienti in Bulgaria. La struttura del capitale comprende tranche retained first loss e senior, e una tranche second loss acquistata da Pggm per conto di Pfzw, il fondo pensione olandese per il settore sanitario. Unicredit Bank GmbH ha agito in qualità di unico arranger e placement agent per la banca.
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