Unicredit, Berlino nega stop a fusione con Commerzbank

Unicredit, Berlino nega stop a fusione con Commerzbank

Ieri alcune indiscrezioni di stampa ipotizzavano che l’esecutivo tedesco stesse valutando una legge per bloccare l’operazione ma il Ministro delle Finanze è intervenuto per negare questa possibilità.

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La smentita del governo tedesco su Unicredit

Il caso Unicredit-Commerzbank sta diventando un caso politico in Germania dove da più parti si sono espressi contro la possibile acquisizione della banca tedesca da parte di Piazza Gae Aulenti, ma per il momento l’esecutivo guidato da Olaf Scholz ha negato qualsiasi intervento, nonostante lo stesso Cancelliere la settimana scorsa avesse definito “un atto ostile” la strategia di Unicredit.

La smentita è arrivata in queste ore dal Ministro delle Finanze, Christian Wolfgang Lindner, in riferimento alle indiscrezioni pubblicate ieri da La Repubblica che ipotizzavano che il Governo stava considerando l’introduzione di una legge per proteggere le banche nazionali dalle acquisizione transfrontaliere.

Intanto, la banca tedesca continua a dirsi orientata ad una crescita stand-alone, anche se, in un’intervista rilasciata venerdì, la CEO Orlopp si è detta alla ricerca di opportunità di crescita inorganica attraverso M&A, principalmente in ambito Wealth Management (WM).

L’ipotesi

Il modello legislativo che sarebbe allo studio da parte del Governo tedesco secondo il quotidiano sarebbe simile alla legge in vigore in Polonia che impedisce il delisting di una società polacca da parte degli stranieri e la possibilità di possedere il 100% delle banche, costringendo alla quotazione a Varsavia. Ipotesi che impedirebbe quanto già fatto da Unicredit in Germania con Hvb, acquistata nel 2005 e poi delistata da Francoforte.

Inoltre, Lars Feld, il consigliere di Lindner, ha dichiarato in un’intervista che un’approvazione italiana della riforma del MES potrebbe indirettamente agevolare Unicredit, in quanto garantirebbe un backstop europeo al futuro colosso italo-tedesco, anche se l’esecutivo italiano non appare intenzionato a proseguire su questa strada.

Deal positivo

A Piazza Affari, intanto, il titolo Unicredit cede mezzo punto percentuale nella prima ora di scambi alla borsa di Milano, scendendo così a 40,64 euro, mentre gli analisti di WebSim Intermonte confermano il target price di 43,6 euro, con giudizio ‘neutrale’.

Il deal con Commerzbank “sarebbe accreative e porterebbe a importanti sinergie di costo tra le due banche, cosa che evidentemente il governo vuole evitare per preservare al meglio gli oltre 40 mila dipendenti dell’istituto tedesco”, scrivono dalla sim.

Inoltre, concludono da WebSim, “il fatto di dirsi alla ricerca di opportunità di M&A potrebbe essere legato alla volontà di far aumentare ulteriormente il prezzo dell’azione Commerzbank”.

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