Unicredit, cda uscente punta ancora sulla coppia Orcel-Padoan


Il board della banca ha presentato la sua lista da proporre all’assemblea dei soci di aprile ma la proposta ha ricevuto le critiche della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino.


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Cda Unicredit nel segno della continuità

Fiducia ancora ad Andrea Orcel e a Pier Carlo Padoan come vertici di Unicredit e allargamento del board dopo un processo di selezione già definito in passato. Questi gli elementi principali emersi dalla proposta del consiglio di amministrazione di Piazza Gae Aulenti diffusa la scorsa settimana a mercato chiuso, in vista dell’assemblea dei soci in agenda per il prossimo 12 aprile 2024.

In particolare, la lista proposta dal cda vede la conferma di Orcel come amministratore delegato e di Padoan alla presidenza, con un board allargato a 15 membri dai 12 attuali. Nell’elenco sono compresi tre membri del Comitato per il controllo sulla gestione, in linea con i requisiti dello Statuto che prevede la nomina di altri 3 amministratori tratti dalla lista di minoranza che otterrà il maggior numero di voti, uno dei quali ricoprirà la carica di Presidente del Comitato per il controllo sulla gestione.

Di seguito la lista completa dei candidati:

Consiglio di amministrazione

Pietro Carlo Padoan, Chair

Andrea Orcel, Chief Executive Officer

Paola Bergamaschi Broyd

Elena Carletti

Marcus Chromik

António Domingues

Jeffrey Alan Hedberg

Beatriz Lara Bartolomé

Maria Pierdicchi

Comitato di controllo di gestione

Paola Camagni

Gabriele Villa

Julie Galbo

Il processo di selezione

I candidati sono stati individuati dal consiglio secondo il processo di selezione dei candidati per il ruolo di membro del consiglio già approvato dal consiglio e pubblicato sul sito internet della società, spiega il cda nel comunicato.

Dopo aver “esaminato un numero significativo di profili di candidati proposti dai consulenti”, il comitato corporate governance & nomination, coadiuvato dalla task force nominata dal consiglio, ha preparato una proposta da presentare al cda, il quale ha poi approvato all’unanimità la lista.

Secondo quanto specificato dal board, l’elenco vede un mix di esperienze e competenze, offrendo una comprensione completa dei principali ambiti di business e dei mercati primari di Unicredit, rafforza la dimensione internazionale della banca, rinnova l’enfasi sulla conoscenza e l’esperienza, ribadisce l’importanza della leadership ed è conforme alle best practice internazionali in termini di indipendenza degli amministratori, con tutti gli amministratori non esecutivi della lista indipendenti (ovvero il 92%).

Le riserve di Fondazione Cassa di Risparmio di Torino

Dopo la presentazione della lista, la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino ha diffuso un comunicato in cui ribadiva le sue “riserve espresse riguardo al processo di formazione della lista del consiglio”, in quanto sarebbe stata realizzata senza un “sounding strutturato degli azionisti e stakeholder”.

Allo stesso tempo, però, la Fondazione esprime “il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dal board uscente e per la sensibilità istituzionale dimostrata da parte dei consiglieri in carica che hanno rinunciato alla propria ri-candidatura, tra cui, in particolare, il presidente del comitato corporate governance & nomination, Lamberto Andreotti che ha accolto con senso di responsabilità la richiesta formulata nell'incontro con i vertici dell'ente”, aggiunge la nota.

Andamento in borsa e raccomandazioni analisti

A Piazza Affari, intanto, la borsa accoglie positivamente la diffusione delle proposte arrivate venerdì a mercato chiuso da parte del cda e il titolo Unicredit apre in crescita fino a guadagnare oltre l’1% nei primi minuti, toccando un massimo 29,96 euro, ai massimi dal 2015, per poi virare immediatamente sotto la parità dopo solo mezz’ora di scambi (-0,18%).

Tra le raccomandazioni degli analisti, venerdì scorso Intesa Sanpaolo ribadiva la sua posizione ‘buy’ su Unicredit, con target price di 30 euro, così come Equita Sim consigliava l’acquisto con fair value di 34,50 euro, entrambe sottolineando le indiscrezioni pubblicate da Il Sole 24 Ore secondo le quali l’istituto sarebbe in trattative esclusive con Prelios per la gestione degli NPL.

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