Unicredit e Banco Bpm ai minimi storici mentre il Ftse Mib scende sotto quota 20 mila


Le piogge di vendite a Piazza Affari non risparmiano i titoli bancari, mentre il governo pensa a misure di sostegno per le banche


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Piovono vendite a Piazza Affari

Prosegue a Milano la seduta ‘da panico’, con le vendite che stanno colpendo la gran parte dei titoli di Piazza Affari, arrivate a causa del perdurare delle preoccupazioni per il coronavirus e del crollo del prezzo del petrolio.

Dopo un inizio di seduta caratterizzato dalla mancata apertura per diversi titoli, il Ftse Mib cede oltre il 9% e resta sotto quota 20 mila punti. In sole due settimane, infatti, il principale indice di Milano è passato dai massimi di dieci anni, con oltre 25 mila punti, ai minimi dal dicembre 2018,

Le forti vendite sulla borsa italiana hanno messo in allarme la Consob, la quale sta monitorando con “attenzione” l’andamento dei mercati, secondo quanto riferito da fonti dell’agenzia Reuters.

Secondo le norme vigenti, inoltre, in caso di flessioni superiori al 10% potrà essere introdotto uno stop allo short selling sui titoli scambiati.

Bancari sotto pressione con lo spread in crescita

Seduta particolarmente difficile per i titoli finanziari, come testimonia il calo del 10% dell’indice di settore. A pesare sui bancari resta la nuova crescita dello spread che supera i 210 punti, con Unicredit e Banco Bpm che scendono ai minimi storici.

Tra le misure in corso di studio dal governo italiano si pensa a forme di garanzia pubblica per le moratorie che le banche stanno concedendo a famiglie e imprese colpite dal coronavirus.

Il viceministro dell'Economia, Antonio Misiani ha affermato che l’esecutivo sta studiando la possibilità di “garantire la liquidità alle imprese” quale “punto chiave in questa fase in cui gli effetti del coronavirus sull'economia possono essere rilevanti".

L’ipotesi risponde alla richiesta che nei giorni scorsi era stata fatta dal direttore generale dell’Abi, Gioanni Sabatini, il quale aveva aggiunto la necessità per le banche di un allentamento per le regole più stringenti sui default e sugli accantonamenti automatici per i crediti deteriorati, per permettere che la concessione di moratorie non si traduca in maggior capitale da dover accantonare a fronte dei maggiori rischi.

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