UniCredit, fiato sospeso per la sentenza del Tar su Banco Bpm

La decisione del tribunale sul golden power dovrebbe arrivare entro il 16 luglio ma alcuni media scrivono che sarebbe una questione di ore.
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UniCredit attende la sentenza del Tar
Sono ore di attesa per UniCredit, ancora incerta sul futuro dell’Offerta Pubblica di Scambio lanciata su Banco Bpm. Lo scorso 9 luglio si era riunito il Tar per analizzare le imposizioni decise dal governo in sede di golden power in caso di acquisizione da parte di Piazza Gae Aulenti dell’istituto guidato da Giuseppe Castagna e i media indicano la data del 16 luglio come giorno massimo per la diffusione della sentenza.
Secondo quanto riportato da La Repubblica, la decisione potrebbe essere addirittura annunciata oggi e dovrebbe essere negativa per UniCredit. In caso di parere negativo del Tar, Repubblica ipotizza la convocazione di un CdA straordinario della banca milanese nel weekend per prendere una decisione definitiva riguardo all’operazione.
Il quotidiano scrive anche che l’Unione europea potrebbe mantenere una posizione contraria all’utilizzo del golden power, ma difficilmente si esprimerà prima della fine del periodo di offerta.
Nell’attesa, oggi le azioni UniCredit cedono il 2%, scendendo a 58,12 euro, in un contesto negativo per la Borsa di Milano (FTSE MIB a -1,20%), mentre il titolo Banco Bpm perde il 2,70%, a 10,125 euro.
Basse adesioni
Intanto, Massimo Tononi, Presidente di Banco Bpm, segnala che le adesioni all'Ops sono "pressoché inesistenti, parliamo dello 0,1% del capitale”.
Questo “conferma quello che il mercato ci dice da mesi e cioè che l'offerta non è attraente, anzi è del tutto inadeguata, perché il prezzo del nostro titolo è a premio dal primo giorno dell'offerta rispetto al valore implicito. Quindi gli azionisti non sembrano manifestare un amplissimo consenso perché la nostra banca continua il suo percorso, un percorso pieno di successi e soddisfazioni, con delle prospettive tra l'altro molto positive".
Parlando a margine dell'assemblea dell'Abi circa l'Ops di UniCredit, il manager spiega che Unicredit non riconosce queste prospettive "perché vi faccio notare che l'offerta è molto atipica fin dall'inizio, in quanto non include alcun premio. Operazioni analoghe in Italia nel recente passato, penso all'acquisto di Ubi da parte di Intesa Sanpaolo, di Credito Valtellinese da parte di Crédit Agricole hanno previsto un premio del 45% circa, quindi qui siamo ben distanti da questa situazione perché siamo allo 0% fondamentalmente. E in più se si guarda ai multipli che UniCredit offre implicitamente con la sua offerta, siamo fra le 7-8 volte gli utili netti prospettici quando, per esempio un'operazione d'attualità, quella di Sondrio da parte di Bper viaggia su un 20%-30% di multipli più elevati. Quindi nella sostanza mi sembra che stiamo parlando di un'offerta del tutto insoddisfacente. Gli azionisti lo hanno capito per cui non vi sono delle adesioni".
Avanti su Commerzbank
Dal fronte tedesco, il Governo tedesco ha chiesto all’ad Andrea Orcel di porre fine al tentativo di acquisizione di Commerzbank. “Ci aspettiamo che UniCredit abbandoni il suo tentativo di acquisizione. Continuiamo a sostenere una Commerzbank indipendente” ha dichiarato il ministro federale delle Finanze, Lars Klingbeil, all'agenzia di stampa tedesca Dpa, aggiungendo che “Commerzbank è una banca di importanza sistemica in Germania. Ha dimostrato di poter avere successo anche da sola.
Immediata la risposta di Orcel, affermando che la banca intende continuare il suo tentativo nonostante le resistenze politiche in Germania. “Su Commerzbank andremo avanti nonostante la posizione del Governo tedesco. Siamo stati invitati a settembre ad acquistare una quota del 4,5%, non è chiaro perché ora dovremmo fare marcia indietro", ha dichiarato l’ad durante una riunione del consiglio di amministrazione di UniCredit di ieri, secondo quanto riportato da Il Messaggero.
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