Unicredit già rispetta i requisiti patrimoniali fissati da Bankitalia
L’istituto centrale ha effettuato la revisione metodologica sui buffer di capitale dei gruppi finanziari italiani decidendo anche l’inserimento di tre nuovi istituti nella lista delle banche di rilevanza sistemica in Italia ed escludendone una.
Unicredit rispetta i requisiti
Unicredit si conferma nella lista delle banche sistemiche italiane e già rispetta i requisiti fissati dalla Banca d’Italia.
Un comunicato pubblicato venerdì rendeva noto che l’istituto di Piazza Gae Aulenti resta “ben al di sopra” di tutti i requisiti patrimoniali richiesti da Bankitalia per restare nell’elenco delle banche di rilevanza sistemica nazionale (Other Systemically Important Institutions, O-SII) autorizzate in Italia.
“A seguito della comunicazione ricevuta dalla Banca d’Italia in relazione alla revisione metodologica dei gruppi bancari italiani, il buffer di capitale O-SII di UniCredit a partire dal primo di gennaio 2024 è fissato all’1,50%”, si legge nella comunicazione, quindi in linea con quanto richiesto dall’istituto centrale.
Da Unicredit aggiungevano che “non vi è alcun impatto sulle ambizioni di distribuzione agli azionisti di UniCredit per il 2023 o per il futuro, sul funding plan o sugli obiettivi di capitale”.
Al 30 settembre 2023, i coefficienti patrimoniali di UniCredit su base consolidata, conclude la nota, erano i seguenti:
- 17,19% CET 1 ratio, fully loaded;
- 17,50% CET 1 ratio, transitorio;
- 19,17% Rapporto Tier 1, transitorio;
- 22,24% Total Capital ratio, transitorio.
In un comunicato separato la banca milanese sottolinea che dai nuovi requisiti “non vi è alcun impatto sulle ambizioni di distribuzione agli azionisti di UniCredit per il 2023 o per il futuro, sul funding plan o sugli obiettivi di capitale”.
Le decisioni di Bankitalia
Oltre a Unicredit, la Banca d’Italia ha comunicato i requisiti per Intesa Sanpaolo e Banca BPM, le quali dovranno mantenere una riserva di capitale rispettivamente all’1,25% e allo 0,50% delle proprie esposizioni complessive ponderate per il rischio (RWA) se vorranno restare nell’elenco degli istituti di rilevanza sistemica nazionale.
Oltre alle già presenti Unicredit, Intesa Sanpaolo e Banca BPM, il nuovo elenco diffuso venerdì scorso comprende anche Mediobanca, BNL (gruppo BNP Paribas) e il gruppo bancario cooperativo Iccrea, mentre in fase di revisione annuale della lista è stata tolta Banca Monte dei Paschi di Siena.
Per Bper, Mediobanca, Iccrea e Bnl il buffer da raggiungere entro due anni, è dello 0,25% degli Rwa, dopo un periodo transitorio durante il quale la percentuale è dello 0,125%.
Ridotti i requisiti
Con la nuova revisione, Banca d’Italia ha deciso di ridurre da 350 a 300 punti base il valore minimo del punteggio complessivo necessario per l’identificazione automatica di una banca italiana a rilevanza sistemica nazionale, conforme alle linee guida dell’Eba.
L’identificazione delle cosiddette banche O-SII a livello di singoli paesi Ue, e che tiene anche conto della nuova metodologia Bce sul calcolo dei requisiti per le riserve di capitale, prende in considerazione per ciascuna banca o gruppo bancario quattro profili: dimensione, importanza per l'economia italiana, complessità, interconnessione con il sistema finanziario. Se il gruppo bancario Bnl registra un punteggio appena inferiore a quello previsto per l’identificazione automatica come O-SII, tre delle quattro categorie rilevanti per il risultato complessivo (dimensione, importanza e interconnessione) hanno punteggi superiori alla soglia di 300 punti base.
Inoltre, la dimensione, l’interconnessione e la complessità hanno registrato punteggi crescenti nel corso dell’ultimo triennio.
Pertanto, la Banca d’Italia ha esercitato il supervisory judgment al fine di identificare il gruppo bancario Bnl come O-SII per il 2024.
Problemi da Sigma
A Piazza Affari, intanto, Unicredit apre la settimana in rosso (-0,80%), scendendo così a 24,895 euro nella prima ora di contrattazioni.
Indiscrezioni di stampa riportano che la banca milanese è tra quelle esposte a Sigma Real Estate Management Germany per complessivi 2,35 miliardi di euro, “cifre che non hanno trovato riscontro ufficiale”, sottolineano da WebSim Intermonte.
Il gruppo Sigma starebbe affrontando una situazione di stress finanziario e probabilmente si troverà in una situazione di rischio di default, finendo per diventare il più grande crack in Europa affossata da 27 miliardi di debiti finanziari.
“Notiamo comunque che Unicredit dovrebbe poter usare una parte dei suoi overlay per coprire le eventuali perdite derivanti dalla esposizione netta derivante dal gruppo”, spiegano gli analisti di WebSim, che sul titolo mantengono il giudizio ‘neutrale’, con target price a 27,1 euro.
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