UniCredit, guidance migliorata dopo semestre record

I risultati dei primi sei mesi 2025 consentono all’istituto guidato da Andrea Orcel di prevedere per l’anno in corso un utile netto superiore a quanto atteso in precedenza e il management si dichiara ottimista per il futuro dell’istituto.
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UniCredit alza la guidance
"Unicredit ha conseguito risultati finanziari eccellenti, con un secondo trimestre da record che contribuisce al miglior primo semestre nella storia della banca”, con un utile netto record pari a 6,1 miliardi di euro. Con queste parole il Ceo di UniCredit, Andrea Orcel, sintetizza i risultati al 30 giugno diffusi questa mattina dalla banca milanese dopo aver annunciato ieri lo stop all’Ops su Banco Bpm.
L’istituto ora si attende nel 2025 un utile netto di circa 10,5 miliardi di euro rispetto alla precedente guidance di oltre 9,3 miliardi. Migliorano anche le attese sulla distribuzione agli azionisti nel corso di quest’anno, portata ad almeno 9,5 miliardi, di cui almeno 4,75 miliardi in dividendi in contanti. Nel periodo 2025-2027 il target di distribuzione è di almeno 30 miliardi, di cui almeno 15 miliardi di dividendi in contanti.
"Grazie alla decisa accelerazione dell’esecuzione del nostro piano di crescita organica, non solo abbiamo affrontato le sfide esterne, ma ci siamo anche preparati per ottenere un’ulteriore crescita dell’utile netto" spiegano dalla banca nel comunicato.
"Guardando al 2026 e oltre, ci aspettiamo di potenziare i ricavi e l’utile netto attraverso l'internalizzazione delle assicurazioni sulla vita e il consolidamento a patrimonio netto di Alpha Bank10 e Commerzbank", aggiunge il management.
A Piazza Affari, intanto, le azioni UniCredit aprono la seduta in rialzo di oltre il 2%, superando quota 60 euro, in un contesto positivo per il FTSE MIB (+0,90%) grazie all’accordo sui dazi tra Stati Uniti e Giappone.
I risultati al 30 giugno
Passando ai numeri del trimestre, l’utile netto è stato di 3,3 miliardi (+24,8% rispetto al 2024), il RoTE ha evidenziato un “robusto” 24,1%, con ricavi core aumentati anno su anno a 5,9 miliardi e un rapporto pro-forma pari al 16,2%, performance “eccezionale” che, “insieme a ulteriori leve per una crescita futura, ci ha permesso di alzare le nostre guidance per il 2025 e le ambizioni per il 2027”, proseguiva Orcel.
L'utile netto rettificato per impatti una tantum si è attestato a 2,9 miliardi, in aumento dell'8% su base annua, e sopra il consensus delle previsioni degli analisti raccolte dalla stessa banca di 2,5 miliardi. I ricavi totali si sono attestati a 6,1 miliardi nel trimestre, in calo del 3,3% su anno con un margined’interesse di 3,5 miliardi (-2,8% anno su anno), e commissioni per 2,1 miliardi (-1%).
I proventi dall'attività di trading hanno registrato un calo del 57,7% su anno, e del 70% sul trimestre precedente a causa dell’impatto negativo di 335 milioni principalmente dovuti ai costi di copertura legati al consolidamento a patrimonio netto di Commerzbank.
I risultati del trimestre sono stati influenzati da elementi straordinari, inclusi quelli legati al consolidamento a patrimonio netto della partecipazione del 9,9% in Commerzbank e all'acquisizione totale delle joint venture assicurative.
Fiducia sul futuro
Orcel ha poi dichiarato di “guardare al futuro con fiducia”, in quanto "conseguire questi risultati nell'attuale ambiente macroeconomico rende questo un traguardo ancora più significativo per il team, del quale sono immensamente orgoglioso, e il quale continua a superare le aspettative anche quando non dovrebbe essere possibile farlo. La nostra banca si trova decisamente nella fase di accelerazione di UniCredit Unlocked, che sta producendo risultati superiori al piano e al contempo rafforzando e proteggendo la nostra banca per il futuro".
“Siamo protetti per il futuro poiché il nostro basso costo del rischio, l'elevata qualità degli attivi e un livello di overlay senza eguali ci difendono contro potenziali recessioni macroeconomiche", concludeva Orcel,
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