Unicredit, i numeri sul 2020 portano il titolo in coda al Ftse Mib


Unicredit fanalino di coda a Piazza Affari il giorno dopo i risultati e nell’ultimo giorno in carica per l’ad Mustier. A trainare in basso le azioni una perdita “inattesa” di 2,8 miliardi nel 2020. Convocata per il 15 aprile l’assemblea degli azionisti, in quella data entrerà ufficialmente in carica il nuovo ad Orcel.


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Mattinata di vendite per Unicredit dopo la diffusione dei risultati 2020

Alle 12 il titolo viaggia in coda al listino principale di piazza affari in negativo del 2,56% scambiato a 8,48 euro. A zavorrare le azioni l’inattesa perdita di 2,8 miliardi dopo le rettifiche sui crediti per 5 miliardi. Il consensus tra gli analisti raccolto dalla banca era di 2,3 miliardi stimati.

La differenza, secondo gli analisti di Citi, è dovuta principalmente a una svalutazione di avviamento nel quarto trimestre di 878 milioni allocato alla divisione Corporate & Investment Banking (Cib) non inclusa nelle stime. Secondo gli esperti i risultati sono migliori per ciò che riguarda gli accantonamenti per perdite su crediti, la generazione di capitale e il ritorno sul capitale e questo potrebbe sostenere le azioni.

I numeri

Nel dettaglio, nel quarto trimestre UniCredit ha perso 1,2 miliardi contro i 690 milioni previsti dal mercato. Dal punto di vista della solidità patrimoniale, il Cet1 è al 15,08% calcolato pro forma fully loaded (contro il 14,2% atteso). Il rapporto tra crediti deteriorati e totale dei crediti (Npe ratio) è al 4,5%.

Dal punto di vista operativo i ricavi sono scesi del 9% a 1,7 miliardi per un margine di interesse di 9,4 miliardi (-6,3%) e commissioni per 6 miliardi (-5,2%).

Per il 2021 la banca si aspetta un utile netto sottostante superiore a 3 miliardi e ricavi e costi in linea con la guidance precedente, fatto salvo l’impatto potenziale dell’evoluzione della pandemia di Covid-19 sull’attività della clientela e sulla stabilizzazione dei tassi di mercato.

Prevista la distribuzione, ordinaria e straordinaria, agli azionisti di 1,1 miliardi, di cui 800 milioni come buyback azionario e 300 milioni in dividendi cash. Con la distribuzione ordinaria è prevista una cedola in contanti di 0,12 euro per azione in conformità con le prescrizioni della Bce. La distribuzione straordinaria se autorizzata da regolatori e assemblea è attesa non prima del 1° ottobre 2021.

Ufficiale l’addio a Mustier e l’ingresso di Orcel

Questa mattina si è tenuta la call con gli analisti, intanto ieri la banca ha ufficializzato l’addio anticipato del Ceo Jean Pierre Mustier (oggi è il suo ultimo giorno in carica), con la contestuale nomina di Ranieri de Marchis nel ruolo di Dg ad interim fino all’insediamento ufficiale del nuovo Ad Andrea Orcel, a metà aprile dopo l’assemblea che ne approverà la nomina.

Per gli analisti di Intesa Sanpaolo (Rating add, prezzo obiettivo a 9,1 euro confermati), «le incertezze sulla strategia futura stanno penalizzando l’equity story di Unicredit», i trend operativi della società sono comunque «sulla buona strada nel percorso mostrato nel piano industriale Team23». Gli analisti di Equita sottolineano che l'utile sottostante del quarto trimestre è «nettamente superiore alle attese, principalmente per minore costo del rischi», e «la principale sorpresa positiva viene da un costo del rischio a 175 punti base».

Il cda convoca assemblea il 15 aprile

Convocata per il 15 aprile l’assemblea degli azionisti. Oltre all’ingresso di Orcel al vertice della banca, all’ordine del giorno ci sarà la destinazione del risultato di esercizio 2020, la distribuzione di un dividendo da riserve di utili e per le autorizzazioni all'acquisto di azioni proprie finalizzato alla remunerazione. Tra gli altri punti importanti la determinazione del numero dei componenti del cda, la nomina degli amministratori e l’autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie finalizzato al delisting delle azioni UniCredit dalla Borsa di Varsavia.

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