Unicredit: il giudizio delle agenzie in tempi di coronavirus


Da Jp Morgan tagliano il target price di Unicredit in attesa di un previsto recupero del settore bancario europeo dopo la fine della crisi da pandemia


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I giudizi degli esperti su Unicredit e le sue controllate

europee riducendo il target price della banca milanese.

In particolare, gli esperti dell'istituto di rating hanno tagliato il prezzo obiettivo a 13 euro rispetto ai 16 euro precedenti, mentre il titolo viene scambiato intorno ai 6 euro nella corsa della seduta di oggi. Confermata, invece, la raccomandazione overweight su titolo.

Più ottimisti su Unicredit, invece, gli analisti di Goldman Sachs, i quali hanno un target price a 14,40, recentemente ridotto rispetto ai precedenti 18,10 euro, confermando anche la presenza della banca milanese nella loro Conviction Buy List.

Secondo Goldman Sachs, inoltre, il potenziale di rialzo della banca arriva addirittura all'83%, nonostante le stime sugli utili per azione siano state tagliate del 29% sul 2020, del 27% sul 2021 e “del 12% sul periodo 2020-24 in aggregato”.

Da Moody's, inoltre, confermano il debito senior a lungo termine e il rating di deposito a Baa1 / P2 di Unicredit, confermando l'outlook a stabile e il rating stand-alone a Baa3.

Inoltre, Moody's si è espressa anche sulle controllate, Unicredit Bank Ag e Unicredit Bank Austria, confermando il rating A2 sul debito senior non garantito di lungo termine sui depositi per la prima e i rating Baal sul debito senior non garantito di lungo termine e A3 sui depositi di lungo termine per l'austriaca.

Entrambe vengono declassate con outlook sul debito di lungo termine e sui depositi a negativo rispetto al precedente giudizio stabile, mentre in entrambi i casi la valutazione di base sul credito (Bca) è a Baa2.

Infine, gli analisti di Jefferies hanno ridotto il target price su Unicredit a 10,30 euro (precedente 17), confermando però la raccomandazione buy.

Il settore secondo Jp Morgan

Per quanto riguarda il settore bancario, Jp Morganritiene che i maggiori rischi della crisi da coronavirus non sono ancora stati prezzati, nonostante il rapporto rischio-rendimento sembri più equilibrato in questo momento a seguito della caduta dei prezzi.

L'istituto prevede un “graduale recupero” dalla crisi ma ha abbassato le sue aspettative di profitto. Inoltre, questi esperti spiegano che nel caso in cui venisse applicato uno scenario di recessione a lungo termine, ci sarebbe un rischio aggiuntivo dal 15% al 20% per il settore.

Tra gli istituti meglio valutati da Jp Morgan, tra le top picks di questi esperti si trovano Kbc, Bnp Paribas, Bbva, Ubs e Barclays.

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