Unicredit, la BCE spinge per l’addio alla Russia. Sentenza positiva in UK

La banca guidata da Andrea Orcel avrebbe ricevuto una lettera da Francoforte in cui viene chiesto un piano dettagliato di smobilizzo accelerato delle sue attività russe.
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La lettera BCE a Unicredit
Lasciare la Russia. È la pressione che starebbe facendo la Banca centrale europea su Unicredit secondo indiscrezioni pubblicate da Il Messaggero e arrivate attraverso una lettera scritta da Francoforte e indirizzata a Piazza Gae Aulenti.
L’istituto centrale avrebbe sollecitato alla banca italiana un piano dettagliato di smobilizzo accelerato delle sue attività nel Paese, colpevole di aver invaso l’Ucraina e per questo finito sotto il mirino dei Paesi occidentali alleati.
Il management di Unicredit non ha voluto commentare una notizia che comunque sembra non arrivare come un fulmine a ciel sereno, in quanto da tempo le Autorità stanno facendo pressioni alle banche italiane per lasciare la Russia. In questo senso erano state chiare le parole di Fabio Panetta, Governatore della Banca d’Italia, il quale parlando al G7 di Stresa qualche giorno fa aveva avvisato: “c’è una decisione del governo, bisogna uscire dalla Russia”.
Per il Governatore non ci sono alternative nemmeno a seguito della decisione di Putin di inserire sei banche “sistemiche” finite nel mirino del Presidente russo, la cui volontà prevarrebbe così su quella degli azionisti nel caso in cui prendessero decisioni diverse dagli interessi della banca centrale sovietica, la quale può anche decidere l’esproprio praticamente gratis.
Le scelte russe di Piazza Gae Aulenti
Unicredit sta già mettendo in atto un piano di uscita dalla Russia, dove opera tramite AO UniCredit Bank, conta circa 3.100 dipendenti e ha 50 filiali.
In particolare, ha ridotto del 91% (5,6 miliardi di euro) l’esposizione al Paese, il tutto a minimi costi grazie alle azioni del management: l’impatto sul Cet1 pro forma sarebbe di -40bps, derivante dalla valutazione delle perdite estreme chiudendo tutte le attività. Di recente ha subito un sequestro conservativo di 463 milioni dal tribunale di San Pietroburgo.
La banca ha inoltre accantonato circa 800 milioni, aumentato la forza lavoro dedicata alla conformità per gestire il rischio operativo in modo da riprogettare le operazioni per preservare la continuità aziendale, pur mantenendo il supporto ai clienti internazionali e ricercando opportunità per ridurre il rischio a un valore equo. La politica di smobilizzo comprende un de-risking.
“L'esposizione cross-border di UniCredit in Russia sarà praticamente azzerata nei prossimi 15-18 mesi e la banca locale sarà significativamente molto più piccola”, spiegava Orcel nelle scorse settimane.
Vittoria in UK
Intanto, notizie positive arrivano dal Regno Unito dove la Corte d’appello si è espressa a favore di Unicredit nella vicenda legata alle lettere di credito relative ai contratti stipulati tra due società di leasing irlandesi e alcune compagnie aeree russe, dal valore di 68 milioni di dollari.
Tra il 2017 e il 2021 quelle lettere, emesse inizialmente da Sberbank, erano state confermate dalla filiale inglese di Unicredit Bank in base a una prassi comune nella finanza internazionale ma con l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, però, il contesto è cambiato.
Dopo il divieto di fornire a Mosca beni e servizi relativi al servizio aereo, le società di leasing non potevano operare, pertanto hanno utilizzato le lettere di credito per rivalersi su Unicredit, come previsto dal contratto iniziale. L’istituto italiano si era rifiutato di pagare appellandosi ai divieti imposti dalle sanzioni e la Corte d’appello britannica ha annullato la sentenza dello scorso anno dichiarandosi a favore di Piazza Gae Aulenti respingendo il principio secondo cui una lettera di credito è indipendente dalla transazione commerciale sottostante, riconoscendo che per la banca italiana effettuare il pagamento avrebbe comportato la fornitura di aerei a compagnie russe.
Altre notizie
Oggi la Consob ha comunicato la riduzione della partecipazione di Allianz in Unicredit dal 3,128% all’attuale 2,989%, operazione avvenuta il 10 giugno scorso.
Mercoledì la Commissione europea aveva approvato l’acquisizione del controllo esclusivo di Alpha Bank Romania da parte di UniCredit. La transazione riguarda principalmente servizi bancari e finanziari in Romania, come servizi bancari al dettaglio e aziendali, servizi del mercato finanziario e altri servizi finanziari.
La Commissione ha concluso che l'operazione notificata non solleverebbe problemi sotto il profilo della concorrenza, date le limitate posizioni di mercato delle società derivanti dall'operazione proposta. L'operazione notificata è stata esaminata secondo la procedura semplificata di esame della concentrazione.
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