Unicredit, la scommessa di Orcel: utile oltre 11 miliardi nel 2027

Il Ceo rilancia le ambizioni del gruppo al forum di Francoforte. Le stime degli analisti indicano profitti per 10,3 miliardi nel 2025 e nel 2026. Sul fronte Commerzbank resta aperta l’ipotesi di un’opa ostile.
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A Piazza Affari quotazioni in lieve rialzo
Unicredit alza l’asticella. Dal palco del forum bancario organizzato da Handelsblatt a Francoforte, l’amministratore delegato Andrea Orcel ha dichiarato che l’ambizione del gruppo di Piazza Gae Aulenti è di portare l’utile netto “ben sopra gli 11 miliardi di euro entro il 2027”.
L’annuncio arriva in un contesto di mercato in cui il titolo mostra movimenti contenuti: a metà seduta Unicredit guadagna lo 0,2% a 66 euro, poco meno della performance dell’indice Ftse Mib (+0,4%). Ma i numeri restano impressionanti: dall’inizio del 2025 l’azione ha messo a segno un rialzo di circa il 72%, rendendola uno dei migliori titoli bancari d’Europa.
Le stime degli analisti e l’obiettivo del Ceo
Secondo il consenso raccolto da Market Screener, gli analisti stimano per Unicredit un utile netto di 10,35 miliardi nel 2025 e di 10,29 miliardi nel 2026. Il target fissato da Orcel rappresenta dunque un livello decisamente ambizioso, che punta a consolidare la banca milanese tra i campioni continentali del settore.
Lo stesso Ceo ha sottolineato il legame personale con la banca: “Unicredit ha conquistato il mio cuore e resterò alla guida finché gli azionisti lo vorranno”, ha affermato a Francoforte.
La partita Commerzbank
Gran parte dell’intervento di Orcel è stato dedicato alla partecipazione in Commerzbank, oggi attorno al 26% con la prospettiva di salire al 30% entro fine anno. L’operazione, sostenuta dalle autorizzazioni già ricevute da BCE e autorità tedesche della concorrenza, continua però a scontrarsi con la contrarietà del governo di Berlino e con la difesa dell’indipendenza ribadita dal management della banca tedesca.
Il Ceo di Unicredit non ha escluso la possibilità di un’offerta pubblica di acquisto ostile, qualora lo scenario lo imponesse. “Abbiamo speso miliardi per costruire la nostra quota e questo ci conferisce diritti. Se le cose non vanno bene, bisogna agire per cambiarle”, ha spiegato Orcel, lasciando aperta l’ipotesi di chiedere un seggio nel consiglio di sorveglianza.
Rispondendo alle critiche della Ceo di Commerzbank, Bettina Orlopp, Orcel ha chiarito che la presenza di un rappresentante Unicredit nel board non configurerebbe un conflitto di interessi, grazie alle regole di governance vigenti in Germania.
Benefici occupazionali con la fusione con HypoVereinsbank
L’integrazione di Commerzbank con la controllata bavarese HypoVereinsbank, controllata di Unicredit, resta lo scenario preferito da Orcel, che insiste sui possibili benefici occupazionali: “Se Commerzbank resterà indipendente, nei prossimi cinque-sette anni dovrà probabilmente tagliare più posti di lavoro rispetto a un’eventuale acquisizione”.
Il Ceo ha ribadito che l’operazione mira a rafforzare i ricavi più che a ridurre i costi, con l’intenzione di preservare e potenziare la rete territoriale della banca tedesca.
Per ora, Unicredit è “esattamente dove vuole essere” e procede con calma. “Nessuno sa davvero quale sia il piano, ma questo non significa che non ci sia. Perché noi abbiamo un piano”, ha detto Orcel.
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