Unicredit-Mps, Tesoro valuta il Piano B. Banco Bpm si chiama fuori

Unicredit-Mps, Tesoro valuta il Piano B. Banco Bpm si chiama fuori

Fonti di stampa rivelano il possibile coinvolgimento di Bper Banca nell'operazione tra Unicredit e Mps quale piano alternativo, mentre Castagna smentisce qualunque ipotesi di ingresso di Banco Bpm nella fusione.

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Unicredit-Mps, spunta l'alternativa

Nuove possibilità per l'operazione Monte dei Paschi di Siena su cui è impegnato il Ministero del Tesoro. Secondo quanto scrive La Stampa, infatti, Unicredit potrebbe non essere più l'unica opzione percorribile sulla strada che porta a Siena.

Fonti governative avrebbero sottolineato al quotidiano che la situazione è attualmente diversa da quella del 30 luglio, quando Piazza Gae Aulenti rappresentava l'unica possibilità.

Le stesse fonti, comunque, hanno spiegato che tutto è fermo fino alle elezioni del 3 e del 4 ottobre quando si deciderà il seggio di Siena alla Camera, lasciato libero dopo le dimissioni di Pier Carlo Padoan da parlamentare a seguito della sua nomina a Presidente del cda di Unicredit.

In arrivo un Piano B?

Il possibile Piano B potrebbe essere in campo a causa delle richieste sempre più alte da parte di Unicredit, a cui si aggiungono le pressioni della politica sull'operazione.

In questo contesto, rivela il quotidiano piemontese, potrebbe farsi avanti Bper Banca, particolarmente interessato alla divisione di Mps.

La banca potrebbe farsi carico dei circa cento sportelli Mps nel nord Italia, Emilia compresa, aggiungeva La Stampa.

Tra le altre proposte, invece, viene smentita quella che coinvolgerebbe Generali, ancora troppo invischiata nella partita tra i 'pattisti' Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio, impegnati nell'impedire la conferma del Ceo Philippe Donnet, la cui soluzione potrebbe arrivare solo a primavera 2022.

Banco Bpm resta da sola

Non interessato all'operazione Mps si è detto l'amministratore delegato di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, intervistato dal Corriere della Sera.

Secondo Castagna, “non sembrano esserci i presupposti per avviare un percorso di consolidamento” per la banca, nonostante il management dell'istituto si sia guardato attorno per valutare eventuali fusioni.

L'ad di Banco Bpm ha sottolineato di “non aver mai pensato ad operazioni di acquisizioni ostili”,  in quanto l'obiettivo è sempre quello di “creare il terzo polo bancario attraverso un'operazione concordata,  autenticamente trasformativa, in grado di dare vita a una realtà che potesse competere sul mercato italiano con gli altri due grandi gruppi esistenti”.

Sull'operazione Mps, Castagna ha raccontato di non aver mai pensato ad inserirsi a Siena, oltre a non aver mai parlato con Unicredit da quando è arrivato il nuovo ad Andrea Orcel. Inoltre, Castagna ha sottolineato che “Unicredit ha un dialogo in corso con un'altra banca e pertanto non ritengo sia corretto fare alcun commento”.

Castagna ha anche smentito qualsiasi interessamento a Banca Carige, visto che Banca Bpm è già il secondo gruppo in Liguria (grazie a Banco di Chiavari e della Riviera Ligure) e un'aggregazione con Carige “non sarebbe una operazione trasformativa”.

“Abbiamo esperienza di operazioni di ristrutturazione e sappiamo che il mercato le apprezza soltanto quando sono completamente concluse”, ha concluso il manager.

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Aziende citate nell'Articolo

Codice: BAMI.MI
Isin: IT0005218380
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