Unicredit, Orcel annuncia un rialzo “sostanziale” della guidance 2022
Il Ceo si è mostrato molto ottimista per il resto dell’anno, nel corso del quale la banca dovrebbe raggiungere tutti i target previsti “indipendentemente dal contesto difficile”.
Ottimismo Orcel
Ottimismo in casa Unicredit per quanto riguarda l’anno in corso, nonostante la situazione macro difficile e una recessione apparentemente all’orizzonte.
Il contesto non spaventa il Ceo di Unicredit, Andrea Orcel, il quale ha annunciato un aumento “sostanziale” delle stime per il resto dell’anno, in occasione dell’approvazione dei conti relativi al terzo trimestre, prevista per fine ottobre (26).
“Siamo a buon punto sulla guidance per il 2022, indipendentemente dal contesto” e “raggiungeremo tutti i target anche in caso di una lieve recessione”, spiegava questa mattina Orcel nel corso dell’Annual Financial Ceo Conference di Bank of America Merrill Lynch.
Se l’ultima semestrale di Unicredit, è risultata “la migliore da almeno dieci anni”, aggiungeva il ceo, “dopo 18 mesi è già una banca molto diversa”, pronta ad affrontare una eventuale grave recessione con “una performance migliore della media dei competitor”.
“Abbiamo una visione chiara, la giusta strategia, un nuovo piano, risultati al di sopra delle attese trimestre dopo trimestre”, pertanto “possiamo affrontare il futuro con un alto grado di fiducia”, concludeva.
L’apertura alle M&A
Nella stessa occasione, Orcel ha ribadito l’opportunità di eventuali operazioni di M&A solo nel caso in cui fossero “molto vantaggiose”, altrimenti la banca “non rischierà di far deragliare” la banca dai risultati ottenuti con la crescita organica.
Le ipotesi di un coinvolgimento di Unicredit in fusioni o acquisizioni erano emerse nei giorni scorsi dopo l’intervista rilasciata dallo stesso Ceo della banca al quotidiano tedesco Handelsblatt.
Le parole di Orcel si riferivano ad eventuali operazioni di M&A da “valutare” solo nel caso in cui queste possano “generare valore”, aprendo anche a soggetti fuori dall’Italia.
“Noi continuiamo a valutare tutte queste operazioni in tutti i Paesi”, sottolineava Orcel, “ma non bisogna aspettarsi un’operazione a breve perché in ogni Paese in cui operiamo abbiamo messo una barra: ogni banca deve superare il costo del capitale e tendere ad essere la best in class in quel Paese”.
L’uscita dalla Russia
Tra i temi affrontati oggi da Orcel c’è stato quello dell’uscita della banca dalla Russia a seguito dell'invasione dell’Ucraina.
L’istituto è ancora al lavoro per abbandonare il paese, ma il Ceo avvisava che “un’uscita immediata sarebbe una reazione emotiva e anche immorale, perché sarebbe un reale alle persone a cui stai cercando di opporti”, tenendo conto anche dei circa 4 mila dipendenti che “sono stati con noi per oltre 15 anni”.
Pertanto, avvisava Orcel, l’uscita avverrà “tenendo conto proprio delle esigenze del personale locale e dei clienti”.
Rally in borsa
Nel frattempo, a Piazza Affari le parole di Orcel mettono il turbo al titolo della banca, dopo un inizio in rosso nel giorno dopo il volo sempre più da falco della Federal Reserve con il suo terzo rialzo dei tassi consecutivo.
Le azioni UGC arrivano a guadagnare oltre il 6% dopo poco più di un’ora di scambi, arrivando così a quota 11,324 euro, livello che non vedeva dall’inizio della crisi da pandemia da Covid 19 (20 febbraio 2020).
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