Unicredit resta ai massimi dal 2011, buone notizie dalla Russia

Un tribunale russo ha alleggerito le disposizioni imposte alla banca permettendo a Piazza Gae Aulenti di offrire in garanzia titoli sovrani russi al posto di sue proprietà per quanto riguarda la vicenda della realizzazione di un impianto di gas, poi sospesa a causa delle sanzioni, per il quale l’istituto era garante.

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Unicredit in luce

Nuovi rialzi per il titolo Unicredit a Piazza Affari questa mattina, restando tra i migliori del FTSE MIB in questo 2024 con una crescita che sfiora il 50% rispetto a inizio anno rispetto al +13% del principale indice di Milano.

L’inizio di settimana vede le azioni della banca milanese aggiungere un ulteriore 1%, arrivando così a 36,86 euro, livello che non toccava dal luglio del 2011, dopo che maggio era terminato con un guadagno del 5,20%, quarto mese positivo su cinque completati nel corso di quest’anno.

Molti analisti ritengono che la crescita possa continuare: JP Morgan (overweight) fissa il suo target price a 42, Berenberg (buy) a 44 euro, per Equita Sim è 41 euro, mentre il consenso Bloomberg (20 buy, 6 hold, nessun sell) aggiornato mostra un prezzo obiettivo medio di 42,30 euro dai 32,90 indicati a inizio anno.

Buone notizie dalla Russia

Dalla Russia arriva la notizia che un tribunale locale ha alleggerito le disposizioni imposte alla società nell'ambito di una causa relativa a un progetto per un impianto di gas, opera per la quale Unicredit fungeva da garante e interrotta a causa delle sanzioni, consentendo alla banca italiana di offrire in garanzia titoli sovrani russi al posto di altri asset e proprietà del gruppo.

La decisione è arrivata dopo che a metà maggio il tribunale arbitrale di San Pietroburgo aveva disposto il sequestro di 462,7 milioni di euro in titoli, immobili e conti appartenenti a UniCredit, nonché del 100% delle azioni di UniCredit Leasing e UniCredit Garant, filiali di AO Unicredit Bank, braccio russo della banca italiana.

Dopo il sequestro, che secondo l’istituto riguardava solo una parte degli asset della controllata russa, la divisione locale di UniCredit aveva raggiunto un accordo con RusChemAlliance, che aveva intentato la causa, per impegnare invece i titoli di stato russi OFZ con un valore di mercato di circa 50 miliardi di rubli.

La garanzia offerta con i titoli di stato russi alleggerisce i termini delle sanzioni in essere, anche se è sempre possibile che il tribunale possa fare eseguire le proprie disposizioni di sequestro.

La view degli analisti

Secondo gli analisti di WebSim Intermonte, “l’uscita di Unicredit dalla Russia è in corso progressivamente”, alla luce “dell’andamento degli stock di crediti/depositi che sono sempre in calo trimestre dopo trimestre”.

“Pensiamo che il Ceo di Unicredit voglia gestire l’uscita dal paese con il minor ‘costo vs rendimento’ possibile, una strategia che ad oggi è stata molto positivamente percepita dal mercato”, aggiungono dalla sim.

L’anticipo dei bond

Nel frattempo, questa mattina Unicredit ha annunciato in due note separate che rimborserà in anticipo titoli per complessivi 2 miliardi di euro.Nella prima nota la banca comunica che il 25 giugno eserciterà l’opzione di rimborso integrale in via anticipata del titolo senior Fixed to Floating Rate Callable in scadenza a giugno 2025 ed emesso per 1,25 miliardi.Nella seconda, l’istituto indica 3 luglio per il rimborso anticipato del titolo senior emesso per 750 milioni Fixed to Floating Rate Callable Non-Preferred che sarebbe scaduto a luglio del prossimo anno.Il rimborso anticipato per entrambi i titoli, secondo la nota della banca, avverrà alla pari insieme agli interessi maturati e non corrisposti che cesseranno di maturare alla data di rimborso anticipato.

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