Unicredit, rumor sulla creazione di una subholding europea


La nuova subholding europea sarebbe quotata sulla Borsa di Francoforte. Per Equita la vicinanza con la scadenza del mandato del cda mette in difficoltà il progetto nel breve periodo. Per Mediobanca la subholding ha senso sotto il profilo M&A.


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Unicredit sarebbe al lavoro sul progetto di scissione delle attività estere del Gruppo

Secondo quanto riporta il Sole 24Ore, il Ceo Jean Pierre Mustier sarebbe orientato a portare il progetto in Cda entro la fine dell’anno, nonostante l’assenza di un “consenso unanime” all’interno del board.

L’operazione ipotizzata dai vertici dell’istituto era stata annunciata già a dicembre dello scorso anno in occasione della presentazione del piano industriale al 2023, e vedrebbe le attività estere confluire nella subholding europea da quotare alla Borsa di Francoforte per una quota pari al 49-50% del capitale.

Le attività estere comprendono UniCredit Bank AG, UniCredit Bank Austria AG e le altre banche nella regione Cee, e nella subholding rientrerebbe anche la divisione corporate & investment banking (Cib) basata in Germania. Obiettivo dell’operazione: ottimizzare i requisiti patrimoniali Minimum Requirement for own funds and Eligible Liabilities (Mrel), per incrementare la capacità della banca di far fronte a eventuali perdite.

Non si esclude la possibilità di un rinvio della discussione ad aprile, quando sarà eletto il nuovo board.

Equita: la vicinanza con la scadenza del mandato del cda mette in difficoltà il progetto nel breve periodo

Alle 12 a Piazza Affari il titolo cede l’1,66% a 7,22 euro, mentre l’indice di settore lascia sul terreno l’1,40 per cento. «Nella nostra somma delle parti, valutiamo il business domestico di Unicredit 1,4 euro per azione, mentre la parte restante (che dovrebbe a questo punto fare capo alla subholding estera) circa 7,9 euro per azione», sottolineano gli analisti di Equita Sim, per i quali l’operazione «così strutturata» potrebbe liberare capitale per 5 miliardi di euro. Il progetto è visto come poco probabile nel breve periodo proprio per la vicinanza con la scadenza del mandato dell’attuale cda, presieduto da Cesare Bisoni. Inoltre, proseguono gli esperti, «la complessità di completare il progetto secondo noi non necessariamente prelude ad un’acquisizione in Italia nel visto che i tempi di realizzazione del piano secondo noi sono di almeno sei mesi», il riferimento è a banco Bpm e a Banca Mps. Nelle scorse settimane lo stesso Mustier è intervenuto in diverse occasioni per mette a tacere i rumor secondo cui l’istituto avrebbe nel mirino le due banche. Per Equita il rating è hold con Target Price 8,8 euro. All’opposto, secondo gli analisti di Mediobanca la creazione di una e una subholding quotata da parte di Unicredit, ha un senso soprattutto sotto il profilo M&A.

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