Unicredit, settimo trimestre consecutivo con crescita record e guidance aumentata


La banca milanese ha realizzato un utile netto record di 4 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2022, superando già l’intero 2021, e per l’anno in corso prevede di arrivare a 4,8 miliardi (esclusa la Russia), con 17,4 miliardi di ricavi.


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I numeri di Unicredit

Arrivato il giorno di Unicredit, con la banca milanese che ha diffuso i suoi risultati trimestrali prima dell’apertura di Piazza Affari.

Il consiglio di amministrazione dell’istituto ha approvato i conti dei primi nove mesi dell’anno, conclusosi con un utile netto record di 4 miliardi di euro, esclusa la Russia, andando così oltre i risultati dell’intero anno 2021, anche se a livello consolidato i ricavi netti ammontano invece a 4,7 miliardi, in calo dello 0,8% su base trimestrale e in rialzo del 14,9% annuale.

Il trimestre conclusosi al 30 settembre ha visto il risultato netto di Unicredit balzare del 31,1% a 1,3 miliardi di euro, corrispondente ad un utile netto contabile di 1,7 miliardi (+61,6%) inclusa la Russia, numeri nettamente superiori a quelli previsti dal consensus del mercato, fermi ad un utile netto vicino al miliardo di euro.

I ricavi netti (Russia esclusa) sono aumentati del 6,8% su base annuale, arrivando a 4,2 miliardi di euro con un margine di interesse pari a 2,2 miliardi (+4,8%) e commissioni per 1,6 miliardi (-1,8%).

In calo i costi operativi (-3,1% su base annuale), con un Cet1 ratio del 15,41% con la seconda tranche del buyback 2021 già dedotta, pari a 1 miliardo.

L’impatto della Russia

Nel corso della conference con gli analisti, il Ceo Andrea Orcel ha illustrato l’attuale situazione della banca in Russia, dove ha “ulteriormente ridotto le esposizioni dall’inizio dell’anno di oltre il 50% cross-border a circa 3,1 miliardi attraverso azioni proattive e disciplinate”.

“Abbiamo compresso la nostra esposizione del 30% a livello locale da marzo e stiamo rifocalizzando la nostra presenza localmente per continuare il disimpegno”, proseguiva il manager, sottolineando come nel paese la banca continui ad avere “circa 4 mila dipendenti sul posto e molti collaboratori per la maggior parte europei, per cui monitoriamo la situazione”.

Guidance e dividendo

Per quanto riguarda l’intero esercizio 2022, Unicredit ha migliorato la sua guidance finanziaria, portando le sue previsioni per l’anno a 17,4 miliardi di euro di ricavi e a 4,8 miliardi di utile netto (esclusa la Russia).

Le nuove previsioni arrivano a seguito di un “contesto di tassi di interesse più favorevole” e a seguito della “riduzione dei costi superiore alle aspettative”, spiegano dall’istituto.

“Lo slancio dei risultati del 2022, la generazione di capitale superiore al Piano e il continuo rafforzamento del nostro bilancio creano una solida base per una distribuzione almeno pari a quella del 2021, in attesa delle dinamiche del quarto trimestre e dell’approvazione di Autorità di vigilanza e azionisti”, spiegava Orcel agli analisti.

Continua, aggiungono da Unicredit, il focus sull’attuazione del piano strategico e trasformazione industriale 2022-2024, con l’obiettivo di “restituire agli azionisti almeno 16 miliardi entro il 2024”.

Nel caso di una grave recessione, precisano dalla banca, “l’impatto sarebbe significativo, ma anche in questo caso il gruppo prevede di poter essere in grado di rispettare in larga parte gli obiettivi di distribuzione per il periodo del piano”.

“Sono fiducioso che UniCredit sia ben posizionata per affrontare qualsiasi contesto economico, garantendo una crescita di qualità, una distribuzione sostenibile del capitale e creazione di valore per i nostri stakeholder in tutta Europa”, concludeva Orcel.

Obiettivi piano e M&A

Il gruppo conferma di essere in netto anticipo rispetto agli obiettivi del piano ‘Unicredit Unlocked’, con finanziamenti per il clima e l’ambiente che si sono attestati a 8,2 miliardi e social lending a 3,3 miliardi sui primi nove mesi del 2022.

“La priorità in cui si concentra l'intera organizzazione è l'esecuzione del Piano che sta creando miliardi di valore molto più di qualsiasi acquisizione e questo è ciò su cui continuiamo a concentrarci”, dichiarava Orcel nel corso di un’intervista a Bloomberg TV in risposta all’ipotesi di riaprire i colloqui con Mps una volta completato l’aumento di capitale di Rocca Salimbeni.

“Non saremo coinvolti in un’acquisizione che non raggiunge i nostri obiettivi”, ribadiva il manager.

Superate le attese

A Piazza Affari, intanto, il titolo Unicredit guadagna oltre l’1% dopo circa un’ora di scambi post-risultati, attestandosi a 11,70 euro per azione.

Gli analisti di WebSim sottolineano come l’utile netto (1,7 miliardi) risulti “migliore delle nostre stime di 951 milioni e di quelle del consenso ferme a 1 miliardo, sostenuto da un andamento maggiore delle attese del trading income e dal basso livello degli accantonamenti per rischi su crediti”.

Dalla sim ritengono possibile “migliorare le stime e il giudizio” sul titolo e, in attesa di approfondire, confermano il target price a 13,50 euro, con raccomandazione ‘neutrale’. Raccomandazione ‘buy’ e prezzo obiettivo a 17,5 euro per Jefferies dopo i conti che hanno evidenziato un utile netto “del 70% superiore al consenso”.

Inoltre, proseguono dalla banca “la nuova guidance sull’utile 2022 implica un rialzo del consenso attuale di oltre il 15%”, citando “un più forte net interest income, minori costi e minori accantonamenti”.

Superate le attese nel terzo trimestre anche secondo Equita Sim, i cui analisti confermano la raccomandazione ‘buy’ e un prezzo obiettivo a 15,30 euro.

Con numeri “ampiamente superiori alle stime”, dalla sim sottolineano i “maggiori ricavi e soprattutto minori accantonamenti per perdite su crediti”.

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