Unicredit si smarca dall’M&A su Banco Bmp e Mps


Il Titolo Bpm sugli scudi a Piazza Affari dopo l’apertura del Ceo Castagna a possibili aggregazioni future. Intanto il governo potrebbe ottenere più tempo per l’uscita da Mps.


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Mustier: no a M&A

Jean Pierre Mustier, Ceo di Unicredit, mette a tacere i rumor secondo cui l’istituto avrebbe nel mirino Banco Bpm e Banca Mps. «Noi di UniCredit siamo stati molto chiari: no M&A, preferiamo trasformare piuttosto che integrare e pensiamo che sia importante utilizzare il nostro capitale in eccesso per ricomprare azioni, quando la Bce lo consentirà ancora», ha dichiarato l’ad nel corso di un evento.

Questa mattina, il quotidiano il Messaggero riporta un’indiscrezione secondo cui Unicredit sarebbe al lavoro per una scissione proporzionale in vista della creazione di una “banca gemella” in cui far confluire 2.400 sportelli per poi procedere a eventuali operazioni di fusione e acquisizione in Italia.

Alle 12 il titolo guadagna lo 0,60% a 7 euro.

Continua il rally di Banco Bpm a Piazza Affari

Nei giorni scorsi il Ceo di Bpm, Giuseppe Castagna ha ventilato potenziali aggregazioni future, spiegando però che al momento non c’è niente sul piatto.

Anche Bloomberg ha parlato della possibilità di un interesse da parte di Crédit Agricole a valutare acquisizione di banche medio/piccole in Italia per crescere. Banco Bpm ha smentito contatti con la banca francese, ricordando solo «l’apertura, espressa pubblicamente più volte, a esplorare tutte le possibili ipotesi in relazione ad una potenziale aggregazione».

Nonostante la mancanza di informazioni “concrete”, l’ottimismo sul titolo porta alle 12 a un guadagno del 5,9% a 1,60 euro mentre l’indice di settore si attesta poco sotto la parità.

Le traversie di Mps

Anche Mps si muove in positivo. Domenica gli azionisti della banca saranno chiamati ad approvare il piano di risanamento dopo due anni di pianificazione.

Lo Stato, presente nell’istituto con il 68% del capitale, dovrebbe uscire a favore di nuovi soci privati entro giugno 2021 ma, secondo quanto emerso negli ultimi giorni, il governo potrebbe chiedere una proroga a causa dei “10 miliardi di euro di rischi legali” che gravano sull’istituto. Secondo quanto riferisce la Stampa la Commissione europea sarebbe orientata a concedere altro tempo, in quanto gli aiuti di Stato della Ue per l’emergenza Covid potrebbero consentire al Tesoro di farsi carico di una quota tra 6 e 7 miliardi di euro. Alle 12 il titolo guadagna l’1,95% a 1,36 euro.

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