Unicredit, trimestrale in perdita di 2,7 miliardi ma dividendo 2021 confermato
La banca milanese ha visto l'impatto del coronavirus sulla sua attività mandare in rosso i primi tre mesi 2020 ma l'ad Mustier ha confermato il dividendo per il 2021
Trimestrale negativa per Unicredit
Primo trimestre in rosso per Unicredit a causa delle svalutazioni sui crediti dovute alla pandemia da coronavirus e alla cessione della quota detenuta nella banca turca Yapi Kredi. Nei primi tre mesi del 2020, infatti, la banca milanese ha registrato una perdita di 2,706 miliardi di euro, mentre le attese degli analisti si fermavano a 1,530 miliardi di perdite.
I ricavi di Unicredit si sono fermati a 4,378 miliardi di euro, dato inferiore alle attese degli analisti di 4,479 miliardi, mentre l'intermediazione (Net Interest Income) è stata di 2,502 miliardi, anche questo dato deludente per gli esperti che si attendevano 2,472 miliardi.
Le commissioni nette sono arrivate a 1,620 miliardi, mentre i costi operativi sono stati 2,493 miliardi e il margine operativo lordo di 1,885 miliardi. Sui costi hanno inciso particolarmente le integrazioni in Italia (1,347 miliardi) derivate dagli accordi con i sindacati sul personale in uscita e le cessioni per un totale di 1,261 miliardi. Tra queste ultime, la vendita di Yapi ha impattato sul gruppo per 1,7 miliardi, compensata in parte dalla vendita di immobili per 0,5 miliardi.
Infine, l'indice di solidità patrimoniale, il Cet 1 ratio, si è attestato al 13,44%, dato inferiore al 13,65% atteso dagli esperti.
"La nostra performance commerciale nei primi due mesi è stata molto forte", spiegava l'ad Jean Pierre Mustier. "Il margine di interesse si è mantenuto stabile e le commissioni sono cresciute del 5,2% rispetto all’anno precedente. Abbiamo ora una posizione patrimoniale estremamente robusta, con un significativo aumento del nostro Cet1 Mda buffer a 436 punti base nel trimestre, ben al di sopra del nostro target di 200-250 punti, e disponiamo inoltre di un’ampissima posizione di liquidità, pari al 143% alla fine del trimestre”, aggiungeva il manager.
"UniCredit ha riportato un pesante set di risultati per riflettere lo scenario macro più conservativo che abbiamo visto in questa stagione di risultati e significativamente più pessimista delle stime dell'Fmi. La banca è ben attrezzata per affrontare un periodo difficile", scrivono da Mediobanca Securities nel loro daily odierno.
Le previsioni per il futuro
“Sulla base delle nostre assunzioni realistiche, stimiamo che il nostro costo del rischio si attesterà nel range 100-120 pb nell'esercizio 2020”, aggiunge Mustier, in quanto la banca possiede “tutti gli strumenti per far fronte alle sfide senza precedenti presentate dalla pandemia Covid-19 grazie agli importanti punti di forza e al modello di business focalizzato".
Se la pandemia da Covid-19 "continuerà ad avere un profondo impatto su tutti noi”, secondo Mustier “è troppo presto per quantificare la ripresa dell'economia e dare una guidance per l'intero 2020" e "quel che possiamo fare e che abbiamo fatto è stato aggiornare il costo del rischio, ma non daremo alcuna guidance per l'intero esercizio, perché dobbiamo vedere come reagirà l'economia".
Nonostante questa situazione, Mustier garantiva che il management team, dopo aver raggiunto gli obiettivi del precedente piano Transform 2019 "in un contesto molto difficile, lavorerà duramente per assicurare anche il raggiungimento di quelli del nuovo piano Team 23".
"Il nostro utile netto del 2021 dovrebbe essere pari al 75/80% di quello a cui puntavamo per il Team 23 o da 3 miliardi a 3,5 miliardi" e "per la politica sui dividendi per gli anni successivi non ci sono notizie diverse da quanto comunicato a dicembre", prevedeva l'ad di Unicredit. Infine, Mustier ha annunciato che "non ci sono modifiche nella politica dei dividendi sul 2021 e oltre".
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