UniCredit, zampata su Commerzbank: sale al 20% dei diritti di voto

UniCredit, zampata su Commerzbank: sale al 20% dei diritti di voto

L’istituto milanese sale al 20% dei diritti di voto e punta a diventare il maggior azionista di riferimento della banca tedesca.

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UniCredit sale in Commerzbank

Ormai è sfida aperta di UniCredit ai governi di Italia e Germania. Se indiscrezioni di stampa di ieri parlavano di una possibile bocciatura del golden power da parte della Commissione europea sull’operazione Banco Bpm, la banca ha deciso di sfidare anche il Governo della Germania, decidendo di tirare dritto su Commerzbank, strategia osteggiata fortemente dall’esecutivo tedesco al pari di quello italiano.

L’ultima mossa è stata annunciata ieri da Piazza Gae Aulenti: sono state convertite in azioni una parte della propria posizione sintetica in Commerzbank, salendo così a circa il 20% anche dei diritti di voto. La banca ha specificato di aver “ricevuto tutte le necessarie approvazioni legali e regolamentari (comprese quelle della BCE, dell’Autorità federale tedesca per la concorrenza (Bundeskartellamt) e della Federal Reserve)”.

Ma non è finita qui. La banca ha fatto sapere che a tempo debito intende convertire in azioni anche la restante posizione sintetica di circa il 9%, raggiungendo il 29% dei diritti di voto nell’istituto tedesco.

Con queste mosse, UniCredit diventerebbe il maggior azionista di riferimento di Commerzbank, conclude il management della banca.

Accelerare sull’M&A

La mossa potrebbe “essere letta come un'accelerazione della strategia M&A”, secondo gli analisti di Deutsche Bank, i quali confermano la raccomandazione hold e il prezzo obiettivo a 61,5 euro sulle azioni Unicredit, oggi scambiate a 59 euro (+1%).

“Unicredit diventerà ora il maggior azionista di Commerzbank" e "sembra aver trovato più supporto politico nella sua campagna di acquisizione domestica, se le indicazioni di stampa" di ieri secondo cui Bruxelles si prepara a bocciare il golden power che il governo italiano ha imposto a Unicredit sull'ops lanciata su Banco Bpm dovessero essere confermate, sottolineano gli analisti.

L’udienza del Tar sulla golden power

Oggi, intanto, è attesa l’udienza al TAR riguardo il ricorso di UniCredit sulle prescrizioni della golden power, con la sentenza attesa in pubblicazione in giornata o domani. La stampa domestica riporta che, nel caso di sentenza negativa per Piazza Gae Aulenti, l’offerta potrebbe non finalizzarsi, mentre in caso di sentenza favorevole, potrebbe esserci un ricorso da parte del governo, che andrebbe ad allungare notevolmente i tempi tecnici dell’operazione, con una potenziale ulteriore sospensione.

Il Corriere della Sera riporta che, nel caso in cui sia l’ostilità dei governi sulle operazioni Banco Bpm e Commerzbank non cambiasse, UniCredit potrebbe concentrarsi su una nuova operazione, ovvero Mbank, che sarebbe la controllata polacca di Commerzbank, il che implicherebbe un ritorno nel mercato polacco dopo la vendita di Pekao.

“Riteniamo che, nella decisione di aumentare il corrispettivo per gli azionisti di Banco Bpm o di non finalizzare l’offerta, verrà tenuta in considerazione anche la sentenza del TAR e gli eventuali sviluppi”, scrivono gli analisti di WebSim Intermonte.

Riguardo l ’eventuale interesse per Mbank, “notiamo che questo consentirebbe il ritorno di UniCredit nel mercato crescente polacco”, mentre “la banca polacca ha generato un utile netto di 535 milioni nel 2024, e conta un totale attivi da 58 miliardi”, concludono da WebSim, mantenendo la raccomandazione neutral sulle azioni UniCredit, con target price a 52 euro.

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