L'uranio non ferma il rally e vola ai massimi dal 2012

La corsa della materia prima sembra inarrestabile anche se alcuni analisti ritengono che potrebbe fermarsi con l'arrivo del prossimo anno.
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La corsa dell'uranio e la spinta di Reddit
Senza sosta la corsa delle quotazioni dell'uranio a New York, ormai ai massimi da nove anni, con il prezzo della materia che ha sfiorato quota 45 dollari alla libbra, picco che non toccava dal 2012.
La crescita del suo valore si inserisce in un contesto di generale rialzo delle materie prime per l'energia, arrivato grazie al recupero economico globale e alla ricerca di energie alternative ai fossili.
Il rally dell'uranio, inoltre, ha attirato le attenzioni degli utenti di WallStreetBets, il forum di Reddit dedicato ai mercati finanziari, che in passato aveva influenzato le quotazioni di GameStop e altre 'meme stocks', provocandone forte volatilità.
Le società minerarie
La corsa dell'uranio ha trascinato al rialzo anche i anche i titoli delle società minerarie nel Regno Unito, Australia e Stati Uniti, tra l'altro al centro dell'attenzione anche degli utenti di Reddit.
In particolare, il titolo canadese Cameco è diventato il terzo forum più partecipato su Reddit, dopo Apple e Alibaba. Le azioni Cameco guadagnano da inizio anno quasi l'80%, mentre Uranium Royalty ha visto un anno caratterizzato da una crescita del 255%.
Forte crescita anche per Sprott Physical Uranium Trust, un nuovo fondo creato per dare agli investigatori un'esposizione diretta al metallo. Il titolo del fondo ha guadagnato il 255% da inizio anno e la sua crescita sembra non fermarsi.
Un fondo ETF in rally è Global X Uranium oggi in lieve calo ma crescita del 70% dall'inizio dell'anno.
Le previsioni di Morgan Stanley
L'entusiasmo sull'uranio, però, potrebbe non durare in eterno. Secondo Morgan Stanley, infatti, è possibile che i prossimi mesi potrebbero vedere un cambio di trend.
“Mentre i prezzi del gas naturale e del carbone sono portati al rialzo dalle ristrettezze sui mercati”, scrivono gli analisti della banca in una nota, “il rapporto tra domanda e offerta dell'uranio non è cambiato negli ultimi mesi in maniera tale da legittimare questo aumento”.
Pertanto, proseguono questi esperti, “anche se l'attuale rally probabilmente andrà ancora avanti non siamo ancora convinti che possa arrivare al prossimo anno”.
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