Gli USA aprono a Huawei: approvata la richiesta per l'acquisto di chip per auto

Gli USA aprono a Huawei: approvata la richiesta per l'acquisto di chip per auto

La società cinese ha ottenuto l'approvazione della richiesta di licenza per l'acquisto di chip, componenti indispensabili per entrare nel segmento delle automobili a guida autonoma.

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Si allenta la tensione USA-Huawei

Gli Stati Uniti sembrano aprire nuovamente a Huawei dopo il periodo di tensioni risalente dall'amministrazione di Donald Trump che aveva dichiarato 'guerra aperta' alle società tecnologiche cinesi. Le autorità statunitensi, infatti, hanno approvato la richiesta di licenza per permettere a Huawei l'acquisto di chip per il segmento dei componenti per automobili. La licenza ha un valore di centinaia di milioni di dollari in quanto il settore dei componenti resta in rapida crescita. La notizia è stata diffusa in queste ore dall'agenzia Reuters citando due fonti “vicine alla situazione”.

Le opportunità per Huawei

L'approvazione della licenza permetterà ai fornitori statunitensi di vendere chip alla società cinese per alcuni componenti di veicoli come schermi video e sensori. Si tratta di componenti per automobili che solitamente non vengono considerati come prodotti sofisticati e pertanto sono soggetti a un processo d'approvazione più semplice.

Dalla società cinese non hanno specificato quale sia lo stato delle licenze, ma un portavoce di Huawei ha spiegato che la società si sta “posizionando come un nuovo fornitore di componenti per veicoli connessi intelligenti” con l'obiettivo di “aiutare i produttori automobilistici a costruire veicoli migliori”.

Prosegue, dunque, il cammino di Huawei nel raggiungimento del suo nuovo obiettivo, quello di posizionarsi sul mercato dei veicoli a guida autonoma. La società, infatti, aveva già stipulato accordi con tre case automobilistiche cinesi, tra cui Baic group per la fornitura del sistema operativo Huawei Inside, mentre avrebbe già fatto richiesta per nuovi permessi del valore complessivo tra 1 e 2 miliardi di dollari.

Per Huawei si tratta dei “primi inning” del tentativo “di investire nel mercato automobilistico da 5 trilioni di dollari che ha un grande potenziale di crescita sia all'interno che all'esterno della Cina”, spiega alla Reuters Richard Barnett, chief marketing officer di Supply Frame, società di consulenza elettronica globale.

“Auto e camion ora sono computer su ruote”, ha aggiunto Barnett, sottolineando che “questa convergenza è ciò che sta guidando l’attenzione strategica di Huawei a diventare un attore più grande in quell’area”.

La 'guerra' degli USA a Huawei

Nel 2019 l'amministrazione dell'ex Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, aveva stilato una lista nera di società tecnologiche a cui era proibito acquistare microchip e altri componenti utilizzati nella produzione di smartphone. Con il cambio di amministrazione, però, le cose non erano iniziate in maniera diversa e il nuovo arrivato alla Casa Bianca, Joe Biden, aveva negato alle aziende USA le licenze per vendere semiconduttori anche per i dispositivi 5g.

Tra queste era stata inserita anche Huawei, il primo produttore di telecomunicazioni, la quale vedeva così limitare la propria attività, in particolare sulla vendita di chip e altri componenti usati.

Nonostante l'apertura di queste ore, un portavoce del Dipartimento del Commercio dichiarava che il governo statunitense continua ad applicare coerentemente i termini di licenza “per limitare l'accesso di Huawei a commodity, software o tecnologie per attività che potrebbero minacciare la sicurezza nazionale e gli interessi di politica estera degli Stati Uniti”. Lo stesso portavoce ha poi aggiunto che “al Dipartimento del Commercio è vietato divulgare dettagli sull'approvazione o il rifiuto del rilascio di licenze”.

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