USA: si apre la stagione dei risultati, importante conferma del trend


La stagione degli utili inizia venerdì con le banche. I fattori del mercato rialzista rimangono, ma ci sono dei rischi a breve termine.

A cura di Antonio Tognoli, Responsabile Macro Analisi e Comunicazione presso Corporate Family Office SIM


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Produzione industriale dell’Italia MoM di febbraio in uscita oggi alle 10:00 (stima +0,6% contro -1,2% di gennaio). PPI USA MoM di marzo (stima +0,3% contro +0,6% di febbraio) e sussidi settimanali alla disoccupazione alle 14:30 (stima 217k contro 221k della scorsa settimana).

Ieri il CPI USA di marzo è aumentato del 3,5% YoY, variazione più elevata rispetto alle attese del 3,4% e di febbraio, pari al 3.2%. Circa la metà della variazione mensile è dovuta agli alloggi e alla benzina. In deflazione sono invece risultati nel mese di marzo gli alimentari e l’energia, la cui variazione annuale è del 2,1 e 2,2% rispettivamente. I dati di inflazione, dopo quelli di PMI, continuano a non andare nella direzione auspicata dalla Fed che potrebbe anche ritardare l’avvio della riduzione dei tassi rispetto alle attese del mercato.

Il solido rapporto sulle buste paga di marzo continua a evidenziare la resilienza dell’economia statunitense e invia un segnale economico positivo mentre ci avviciniamo all’inizio della stagione degli utili del primo trimestre. È stato incoraggiante vedere il mercato reagire positivamente al rapporto. Sembra che le buone notizie siano ancora una volta buone notizie. Crediamo che gli investitori siano troppo concentrati sui tempi del primo taglio dei tassi da parte della Fed e su come le buone notizie sul fronte macro possano influenzare la reazione della banca centrale. Siamo invece convinti che saranno gli utili quello che conta davvero per la direzione del mercato nel breve termine.

Considerato che nel 1Q24 le buone notizie macro sono state diverse, ci aspettiamo che queste si riflettano nei risultati delle imprese e soprattutto nelle loro aspettative. Anche se gli utili saranno l'arbitro ultimo del mercato rialzista, è importante prestare attenzione anche ai rendimenti obbligazionari che continuano a premere al rialzo, nonché all'impatto che un indice dei prezzi al consumo (CPI) più elevato del previsto potrebbe avere nel breve termine.

Con il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni che si avvicina al 4,5% e il conseguente rialzo del dollaro USA, non crediamo che sia una buona idea inseguire il mercato al rialzo finché non avremo superato il rapporto CPI e PPI e l'inizio della stagione degli utili. Detto questo, siamo convinti che gli investitori possano trarre vantaggio dall’utilizzare il ribasso in modo opportunistico, appoggiandosi alla ciclicità e diversificando i portafogli mentre il mercato continua ad ampliarsi.

La stagione degli utili inizia venerdì con alcune delle maggiori banche. La previsione è che nel complesso il settore bancario riporterà un calo degli utili su base annua e costituiranno il maggiore fattore penalizzante per la crescita degli stessi dell’intero settore finanziario. Probabilmente assisteremo a trend contrastanti dei ricavi derivanti dagli spread, a una forza relativa nel reddito da commissioni e a un'ulteriore costituzione di riserve in un contesto di continuo ritorno alla media della qualità del credito.

I fattori fondamentali del mercato rialzista rimangono tutti, ma crediamo che occorra essere consapevoli dei rischi a breve termine posti dalle tendenze aggressive dei tassi di interesse e del dollaro, nonché dai grandi rally nel complesso delle materie prime. Per questo diventa importante guardare alla crescita degli utili: le aziende che battono le attese e forniscono commenti ottimistici saranno premiate mentre quelle che non battono le attese potrebbero affrontare una dura reazione da parte degli investitori.

Investitori che, ai livelli attuali raggiunti dai mercati, cercano la “garanzia” di una crescita di qualità nel futuro. Avendo ben in mente questo, riteniamo che gli investitori debbano prendere in considerazione di:

  • appoggiarsi alla ciclicità. Nonostante la recente forte performance del settore energetico, continuiamo a credere che i fondamentali supportino un ulteriore rialzo, soprattutto se i prezzi del greggio non si ribaltano. Anche le performance delle società minerarie stanno finalmente esplodendo in seguito all’impennata dei prezzi dell’oro.

Non sottovalutiamo il settore industriale, in particolare le società esposte al reshoring e agli investimenti in infrastrutture e data center. Riteniamo che la domanda di data center crescerà dell’11% circa ’anno con rischi positivi derivanti dall’adozione dell’intelligenza artificiale, mentre il reshoring degli impianti di semiconduttori sta già alimentando megaprogetti.

  • Essere selettivi nei titoli azionari internazionali. I mercati internazionali hanno registrato buone performance, con il Giappone che continua a rappresentare una fonte di forza e le azioni europee che si collocano appena al di sotto dei massimi storici. Anche il percorso verso i tagli dei tassi in Europa sembra più chiaro, con la BCE che dovrebbe fare il primo taglio a giugno seguito da altri due tagli a settembre e dicembre.

Detto questo, preferiremmo i titoli finanziari giapponesi, data la probabilità di uno yen più forte nei prossimi mesi. Oltre a quelli finanziari Europei che appaiono generalmente attraenti, soprattutto nella periferia, che è in condizioni migliori rispetto al centro del continente.

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