Vaccini, AstraZeneca nella tempesta. Ma in Borsa quotazioni stabili


Dopo i casi di trombosi fra i vaccinati, si allunga la fila dei Paesi che sospendono la somministrazione, e intanto von der Leyen è furiosa per la mancata consegna delle dosi concordate. Il titolo chiude una settimana di polemiche infuocate con un progresso del 2%, in linea con la performance della rivale Pfizer. Previsto nel 2021 un balzo dell’utile (+50%) grazie ai vaccini


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L’Ema rassicura e conferma che i benefici del vaccino superano i rischi.

Sul vaccino AstraZeneca la bagarre è totale in Europa, e fuori dall’Europa. Mentre la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è furiosa con l’azienda britannico-svedese che non mantiene gli impegni presi con la Ue in termini di quantitativi consegnati, cresce il numero dei Paesi che dicono: “No grazie, per il momento di AstraZeneca ne faccio a meno”.

Di tutto questo in Borsa non c’è riflesso. La società anglo-svedese chiude questa tormentata settimana con un progresso del 2%, in linea con la performance della rivale Pfizer. Dall’inizio dell’anno entrambe sono scese del 6%.

A 69,50 sterline, la quotazione attuale, AstraZeneca capitalizza 130 miliardi, vale a dire 27 volte gli utili previsti per 2021. Rispetto a Pfizer, che ha un multiplo P/E di 13 volte, la valutazione di AstraZeneca appare “tirata”, ma il titolo non accenna a scendere.

Il primo Paese europeo a bloccare il vaccino AstraZeneca è stata l’Austria, che lunedì 8 marzo ha fermato temporaneamente la somministrazione di un lotto di vaccino anti-Covid di AstraZeneca dopo la morte di una persona vaccinata e il forte malore di un’altra. Come in un domino, uno dopo l’altro sono arrivati gli stop dell’Estonia, della Lituania, del Lussemburgo, della Lettonia della Bulgaria e dell’Italia, che hanno deciso di sospendere in via precauzionale la distribuzione di uno o più lotti del vaccino in attesa che le autorità facciano chiarezza se esiste un collegamento fra i malori, anche letali, registrati da persone vaccinate e il farmaco di AstraZeneca.

La Danimarca non ne fa una questione di lotti: ha sospeso e basta il vaccino AstraZeneca dopo avere rilevato casi di trombosi fra le persone vaccinate. Lo stesso hanno deciso Islanda e Norvegia.

Il lotto bloccato in Italia è diverso da quello consegnato all’Austria.

In Austria la persona vaccinata è morta per un coagulo nel sangue. Il lotto utilizzato (ABV5300) è stato consegnato a 17 Paesi europei per un totale di un milione di dosi. L’Italia non ha ricevuto vaccini di quel lotto, ma ha annunciato ieri la sospensione dei vaccini AstraZeneca di un altro lotto (ABV2856) in attesa che le indagini facciano luce se esiste un legame fra il vaccino e le morti di due persone, entrambe in Sicilia. L’ultimo, Stefano Paternò, 43 anni, sottoufficiale della Marina, è stato trovato morto nella sua abitazione mercoledì per un attacco di cuore: il giorno prima era stato vaccinato.

Francia, Germania e Spagna vanno avanti con le somministrazioni.

L’Agenzia europea del farmaco (Ema) si è espressa a favore dell’uso del vaccino anticovid di AstraZeneca affermando che i benefici superano i rischi. L’Ema, che ha definito la sospensione una misura precauzionale, ha detto che non c’è indicazione al momento che la vaccinazione causi problemi di coaguli e che il vaccino può continuare a essere somministrato, mentre il comitato di sicurezza dell’agenzia indaga sui casi di formazione di trombi. Su tre milioni di persone vaccinate con AstraZeneca in Europa, i casi di problemi da coagulo finora rilevati sono 22: per l’Ema è esattamente la stessa proporzione che si rileva fra le persone non vaccinate. In Gran Bretagna il vaccino AstraZeneca è già stato inoculato in 11 milioni di persone.

Anche la Thailandia blocca la distribuzione del vaccino AstraZeneca.

Fuori dall’Europa c’è la Thailandia, che oggi ha deciso di bloccare la distribuzione delle dosi di vaccino AstraZeneca già ordinate.

E poi c’è la polemica brutta e cattiva fra gli Stati Uniti e l’Unione europea. Secondo fonti non ufficiali, funzionari Usa avrebbero avvertito Bruxelles di non illudersi di potere ricevere vaccini AstraZeneca prodotti negli Usa, perché alla Casa Bianca, che ci sia Trump o ci sia Biden, la logica non cambia: prima l’America, poi il vaccino al resto del mondo. E la cosa sorprendente è che negli Usa al momento il vaccino AstraZeneca non viene utilizzato perché non ancora autorizzato dalla Food and Drug Administration.

Nel primo trimestre AstraZeneca non riuscirà a consegnare all’Europa più di 30 milioni di dosi, contro i 90 milioni promessi. Per cercare di salvare la faccia, il Ceo Pascal Soriot recentemente aveva detto che AstraZeneca avrebbe dirottato verso l’Europa vaccini prodotti in altri Paesi, fra cui gli Stati Uniti. C’è anche la possibilità che la Ue venga servita dall’India, dove AstraZeneca fa produrre il suo vaccino dall’azienda locale Serum. Le autorità europee stanno esaminando se Serum ha i requisiti di affidabilità per potere distribuire ai cittadini europei i suoi vaccini, ma secondo alcune fonti il processo di auditing è lungo e complicato.

Le previsioni degli analisti. Ricavi 2021 in crescita del 16%, utile +50%.

A differenza di Pfizer e Moderna, che per i loro vaccini utilizzano la tecnologia innovativa dell’Mrna messaggero, il vaccino di AstraZeneca, sviluppato con la Oxford University, utilizza una versione indebolita di un virus del raffreddore comune degli scimpanzé per fornire proteine che rafforzano l'immunità delle persone.

Nel 2019 AstraZeneca ha registrato una crescita dei ricavi del 9% sull’anno precedente, nel 2020 è cresciuta del 10,8% e nel 2021, secondo gli analisti, grazie ai vaccini la crescita dei ricavi accelererà al 16% arrivando a 31 miliardi di dollari. L’utile salirà quasi del 50% arrivando a 4,7 miliardi di dollari, dai 3,19 miliardi del 2020.

Gli analisti sono molto fiduciosi: su 25 esperti che coprono il titolo, ben 19 hanno raccomandazioni di acquisto (Buy o Outperform). La media dei target price è 93 sterline, il che vuole dire che in 12 mesi il titolo potrebbe crescere del 30%.

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