Vendite allo scoperto vietate per tre mesi su tutti i titoli

La Consob ha deciso lo stop allo short selling per tre mesi e un rafforzamento del regime di trasparenza per alcune società quotate in borsa
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La Consob interviene nuovamente
Nuovo intervento della Consob per cercare di “contenere la volatilità” che in questo periodo sta colpendo Piazza Affari e le altre borse mondiali. L'istituto di vigilanza della borsa italiana, infatti, ha rilasciato un comunicato nella giornata di ieri annunciando due provvedimenti che hanno validità a partire dalla giornata di oggi, 18 marzo 2020.
Il primo riguarda una nuova sospensione delle vendite allo scoperto, ma questa volta il provvedimento riguarda tutte le società quotate e per un periodo di tre mesi, mentre la decisione precedente era limitata a 20 titoli e solo nella seduta conclusasi ieri.
Secondo quanto spiegato dal comunicato diffuso dalla Consob, “è vietata ogni forma di operazione speculativa ribassista, anche effettuata tramite derivati o altri strumenti finanziari. Sono vietate anche le operazioni ribassiste intraday”.
“La decisione di applicare misure restrittive sull’intero listino è stata adottata con l’obiettivo di
ripristinare l’integrità del mercato, anche alla luce delle misure eccezionali sulle vendite allo scoperto adottate nei giorni scorsi dall’ESMA e dalle autorità di vigilanza di Spagna, Francia e Belgio”, aggiunge la nota.
Il provvedimento sulla trasparenza
L'altra decisione presa dalla Consob riguarda il “rafforzamento del regime di trasparenza delle partecipazioni nelle società italiane quotate in borsa”, in particolare quelle “a più alta capitalizzazione e ad azionariato diffuso”.
Il provvedimento, infatti, fissa “soglie inferiori al superamento delle quali scatta l’obbligo di comunicare la partecipazione nelle quotate” e riguarda “le società con capitalizzazione superiore ai 500 milioni di euro e agli assetti proprietari, escludendo le società controllate di diritto”. La nuova soglia, spiega ancora la nota Consob, “è fissata all’1% per le società non PMI e al 3% per le PMI”.
Diversi i nomi di società coinvolte nell'elenco, mentre tra i titoli presenti nel Ftse Mib troviamo Atlantia, Azimut, Banca Generali, Banco Bpm, Monte dei Paschi di Siena, Eni, Campari, Exor, Ferrari, Fiat, Intesa Sanpaolo, Juventus, Moncler, Nexi, Saipem, Pirelli, Tenaris, Ubi Banca e Unicredit.
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