Verizon: il telecom preferito da Warren Buffett
Il grande finanziere Warren Buffett ha investito un totale di 9,4 miliardi di dollari in Verizon. La società Usa di telecomunicazioni ha raggiunto il picco di investimenti, per cui la fondamentale metrica della generazione di flussi di cassa migliorerà in modo significativo.
Lo scorso anno Warren Buffett con la sua Berkshire Hathaway ha rivelato un massiccio investimento del 3,8% del gigante Usa delle telecomunicazioni Verizon per un totale di 9,4 miliardi di dollari, che ai prezzi attuali vale 8,3 miliardi, circa il 12% in meno. Considerando il dividendo incassato pari a 400 milioni di dollari, la perdita effettiva si riduce all’8%.
Verizon tratta a 9,6 volte gli utili attesi nel 2022, EV/Ebitda di 7,4 volte, free cash flow yield del 10/11%, dividend yield del 5%.
Storicamente la società ha aumentato il dividendo in modo graduale: quello pagato ora è circa il 50% degli utili e del flusso di cassa annuale, per cui vi è ampio spazio per futuri aumenti.
Lo stato patrimoniale è solido, considerando la sostanziosa generazione di cassa che aumenterà nei prossimi anni, visti i profitti operativi in leggera crescita, gli investimenti in riduzione e i bassi tassi di interesse che la società paga sulle proprie obbligazioni: il rapporto di circa 3 volte net debt/ebitda è quindi buono.
Trimestrale e guidance
Buoni i risultati del quarto trimestre 2021, così come la guidance sul settore telecom. Nel periodo in esame i ricavi sono arrivati a 34,1 miliardi di dollari, in crescita del 4,8% anno su anno e 120 milioni sopra al consensus. Gli utili per azioni hanno toccato 1,31 dollari (+6% anno su anno), meglio del consensus fermo a 1,28 dollari.
Per il 2022 la società prevede:
- crescita dei ricavi intorno al 3%
- crescita ebitda del 2/3%
- utili per azione tra 5,4 e 5,5 dollari (rispetto al consensus di 5,39 dollari)
- capex (investimenti) tra 16,5 e 17,5 miliardi di dollari (lo scorso anno sono arrivati a 18,2 miliardi).
La riduzione del capex è un dato importante in quanto conferma che il picco degli investimenti (in particolare in rapporto ai ricavi) è stato superato, per cui la metrica della generazione di flussi di cassa inizierà a migliorare in modo significativo.
Gli Stati Uniti hanno già realizzato ingenti investimenti nel 5G arrivando a possedere una rete con un'ottima copertura a livello nazionale e che necessiterà di investimenti in capacità quando il mercato dei telefoni 5G diventerà di massa.
Per quanto riguarda gli investimenti sulla rete fissa, circa 15 anni fa Verizon fu il primo operatore a dare il via a un massiccio piano di investimenti in fibra ottica molto veloce: la tecnologia FTTH (Fiber To The Home) che fornisce un accesso ad alta velocità a Internet direttamente a casa. Questa tecnologia differisce dalla FFTC (Fiber To The Cabinet), la fibra ottica che arriva fino alla cabina da cui si dipana una linea telefonica tradizionale in rame che porta la banda larga alle singole abitazioni con una velocità e capacità effettiva finale decisamente minore.
Nel nostro Paese abbiamo spesso assistito a promozioni e pubblicità poco chiare, o addirittura fuorvianti, sul servizio di fibra ottica, dato che la tecnologia FTTH e quella FFTC conducono a risultati finali significativamente differenti per i consumatori e per le aziende.
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