Vertice d’emergenza a Tokyo, la borsa rimbalza

E’ in corso una riunione straordinaria tra Banca del Giappone, Ministero delle Finanze e Agenzia per i Servizi Finanziari. L’indice Nikkei è in rialzo dell’8,6%, dal -12,4% di ieri. In Giappone i salari reali nel mese di giugno sono aumentati dell'1,1% rispetto all'anno precedente, segnando il primo aumento in 27 mesi.
A Wall Street, l’indice S&P500 ha perso il 3%: per trovare una variazione giornaliera così negativa si deve tornare a settembre del 2023.
Elliott Management ha avvertito gli investitori che le megacap tecnologiche, in particolare Nvidia, sono in area bolla.
Goldman Sachs ha preso atto delle ultime indicazioni e ha portato le probabilità di recessione negli Stati Uniti nei prossimi 12 mesi dal 15% al 25%. La banca centrale dovrebbe correre ai ripari portando giù i tassi già a settembre, di sicuro di un quarto di punto, ma forse anche di mezzo punto percentuale.
Secondo Filippo Diodovich, senior Market Strategist di IG Italia, il cambio di politica monetaria avrebbe dovuto arrivare prima.
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I mercati finanziari sono passati in poche ore dal panico all’euforia. Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo: il future del Dax di Francoforte guadagna l’1%. Ieri l’indice di riferimento dell’azionario della Germania ha toccato i minimi da febbraio. I dati di ieri dicono che l’attività economica tedesca è di nuovo in contrazione: l’indice Pmi composito, che comprende i servizi e l'industria manifatturiera, a luglio è sceso a 49,1 a luglio da 50,4 a giugno.
GIAPPONE
La riunione d’emergenza convocata stanotte da Banca del Giappone, Ministero delle Finanze e Agenzia per i Servizi Finanziari ha contribuito a placare il mercato finanziario giapponese. Stamattina rimbalzano con forza le azioni e scendono le obbligazioni, torna a svalutarsi lo yen dopo aver toccato ieri i massimi da inizio anno.
Nikkei +8,7%. La valuta del Giappone tratta a 145,7 su dollaro, da 144,2 di ieri. Dai massimi storici di luglio, il cross perde l’11%.
I dati diffusi stanotte emerge che in Giappone i salari reali nel mese di giugno sono aumentati dell'1,1% rispetto all'anno precedente, segnando il primo aumento in 27 mesi. Le comunicazioni del ministero del Lavoro danno ragione alla banca centrale, la quale, ha giustificato il rialzo dei tassi con il miglioramento della congiuntura salariale e il profilarsi di un avvio di un ciclo espansivo dei prezzi al consumo.
In Asia Pacifico prevale il rialzo. Salgono soprattutto Seul (+3%) e Taipei (+3,5%). La borsa dell’India guadagna l’1%. In lieve calo lo Shanghai Composite.
A Wall Street, l’indice S&P500 ha perso il 3%: per trovare una variazione giornaliera così negativa si deve tornare a settembre del 2023. Nasdaq -3,4%. Indice Russell 2000 delle mid small caps -3,3%. L’indice VIX si è impennato arrivando a inizio seduta su livelli che non si vedevano dal 2020.
BOLLE
L’indice Bloomberg Magnificent 7 ha perso il 4,3%, Nvidia il 6,4% e Apple [AAPL.O] il 4,8%. Elliott Management ha avvertito gli investitori che le megacap tecnologiche, in particolare Nvidia, sono in area bolla, ha scritto nel fine settimana il Financial Times. Nella lettera inviata ai sottoscrittori, il fondo ha aggiunto di essere "scettico" sul fatto che le big tech continueranno a comprare i chip di elaborazione grafica di Nvidia in volumi elevati. In generale, c'è stata troppa enfasi sull'intelligenza artificiale, un fenomeno "troppo pubblicizzato". Quel che resta, tolto di mezzo gli entusiasmi e il marketing, potrebbe essere molto meno di quel che il mercato dà come molto probabile: secondo Elliott, alcuni utilizzi dell'IA "non saranno mai efficienti in termini di costi, non funzioneranno mai bene, richiederanno troppa energia o si dimostreranno inaffidabili”.
RECESSIONE
Il forte ribasso di ieri è stato provocato dal timore che la Federal Reserve abbia perso il controllo dell’economia degli Stati Uniti, data ora in forte peggioramento. Goldman Sachs ha preso atto delle ultime indicazioni e ha portato le probabilità di recessione negli Stati Uniti nei prossimi 12 mesi dal 15% al 25%. La banca centrale dovrebbe correre ai ripari portando giù i tassi già a settembre, di sicuro di un quarto di punto, ma forse anche di mezzo punto percentuale.
Secondo Filippo Diodovich, senior Market Strategist di IG Italia, il cambio di politica monetaria avrebbe dovuto arrivare prima. “Crediamo che la Fed possa avere sottostimato gli effetti negativi dell’ aver mantenuto i tassi di interesse su livelli elevati per lungo tempo. La Fed ha deciso di non seguire l’esempio di BCE e BoE, preferendo valutare ulteriori dati macroeconomici prima di procedere al primo taglio del costo del denaro. Non escludiamo che un prolungato periodo di instabilità sui mercati azionari possa spingere la Fed anche a convocare il FOMC (la commissione operativa) in un meeting straordinario per ridurre di 25 bps i tassi di interesse.
VERSO IL TAGLIO TASSI
I banchieri centrali della Federal Reserve devono monitorare con attenzione i cambiamenti nell'economia statunitense per evitare di essere troppo restrittivi in termini di tassi di interesse anche se al momento non ci sono segnali di una recessione nonostante i dati deboli sull'occupazione di venerdì scorso. A dirlo ieri il presidente della Fed di Chicago, Austan Goolsbee.
"Si vuole essere così restrittivi solo se si pensa che ci sia paura di un surriscaldamento", ha detto Goolsbee in un'intervista alla Cnbc. Alla domanda sulla possibilità di un taglio dei tassi tra una riunione e l'altra già in calendario, Goolsbee ha detto che "tutto è sempre sul tavolo" dagli aumenti dei tassi, ai tagli dato che la Fed mantiene il suo focus sull'occupazione, sull'inflazione e sulla stabilità finanziaria. "Se le condizioni iniziano a manifestarsi e a far pensare a un deterioramento di uno qualsiasi di questi aspetti, troveremo una soluzione", ha detto Goolsbee.
LAVORATORI
Nel mercato del lavoro degli Stati Uniti, la coda della pandemia è stata lunghissima, ma nelle ultime settimane il ritorno a condizioni ordinarie sta accelerando, scrive Goldman Sachs in un report dedicato al tema che alla fine della scorsa settimana ha contribuito a mandare a gambe all’aria i mercati finanziarie.
L’analista Elsie Peng ha calcolato che recupero delle assunzioni nel settore sanitario e in quello governativo, scopertisi carenti di personale al momento dello scoppio dell’epidemia, hanno contribuito in misura molto forte, circa 135.000 al mese nuove assunzioni al mese, alla crescita dei nuovi posti di lavoro: prima di Covid questa cifra era meno della metà e tutti gli altri settori messi insieme non arrivavano a 100.000. “Ma quanto durerà questo recupero di assunzioni e quanto diminuirà la crescita dei posti di lavoro una volta terminato il recupero?”, si chiede Peng. Goldman Sachs si aspetta che la crescita dei posti di lavoro negli ospedali rallenterà perché la spesa per questo genere di servizi è ormai tornata al trend pre-pandemia. La spesa per i servizi infermieristici e di assistenza a domicilio dovrebbe rimanere alta perché resta un'ampia carenza occupazionale. “Nel complesso, stimiamo che la crescita delle nuove buste paga nel settore sanitario rallenterà di circa 10.000 unità, scendendo a 50.000 unità al mese nella seconda parte dell’anno”, prosegue Peng. Goldman Sachs si aspetta un indebolimento della spinta alla crescita dell’occupazione in ambito pubblico, anche perché “oltre l'80% dei fondi per l'istruzione è stato speso. Sulla base delle proposte di bilancio del governo per il 2024 e il 2025, prevediamo che la crescita dei posti di lavoro nel governo rallenterà a circa 30.000/mese in quel che resta del 2024 e a 20.000/mese nel 2025”.
TITOLI
Credem ha chiuso il primo semestre con un utile netto consolidato a 323,8 milioni, in crescita dell'+8,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e un margine di interesse di 570,3 milioni, +13,1% su anno.
BFF Banking Group chiude il semestre con un utile netto contabile pari a 161,8 milioni, in crescita del 112% anno su anno. Il CET1 ratio al 11,9%.
Bper Banca, Banca Monte Paschi e Banco BPM comunicano stamattina i dati del trimestre.
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