Vertice straordinario TIM-Vivendi in cerca di soluzioni per il futuro del gruppo
Il Ceo Labriola avrebbe incontrato de Puyfontaine per cercare di trovare possibili alternative per il gruppo alla luce della contrarietà di Vivendi alle offerte arrivate per la rete considerate insufficienti.
Vertice a Parigi per TIM
Diplomazia TIM al lavoro in cerca di pace con i soci francesi di Vivendi, ormai in rotta di collisione con il management dell’ex monopolista italiano.
Indiscrezioni pubblicate dal Corriere della Sera parlano di un vertice straordinario svoltosi tra Pietro Labriola, Ceo della società e il primo azionista del gruppo, nel corso del quale le parti avrebbero cercato di chiarire le rispettive posizioni dopo la bocciatura di Vivendi alla vendita della rete e la sfiducia verso il board da parte del Ceo della media company, Arnaud de Puyfontaine.
Al centro dell’incontro ci sarebbero state la possibili alternative per mettere in sicurezza il gruppo telefonico in assenza di operazioni straordinarie dopo la bocciatura delle offerte arrivate nei giorni scorsi per la rete da CDP-Macquarie (19,3 miliardi) e da KKR (21 miliardi) che Vivendi considera insufficienti.
Secondo Vivendi, Labriola e il Cda di TIM non avrebbero dovuto comunque chiedere rilanci ai due bidder da marzo perché le due offerte sarebbero troppo lontane da una valutazione giusta per NetCo.
Nessuna certezza sul risultato del vertice e Labriola potrebbe essere tornato a ‘mani vuote’, non ottenendo i chiarimenti e le garanzie attese e, a questo punto, le previsioni indicano una possibile bocciature delle offerte da parte del board che si riunirà il prossimo 4 maggio e a quel punto sarà indispensabile individuare un piano alternativo.
De Puyfontaine ha già chiesto la necessità di “un nuovo capitolo” senza però indicare la strada per far uscire la società dalle secche, oltre a mettere in discussione il ruolo di Labriola.
Titolo debole
Una possibile fumata nera che sta facendo ipotizzare mozioni di sfiducia verso il manager, se non addirittura un azzeramento del board, possibilità che continuano a pesare sull’andamento del titolo TIM a Piazza Affari, in calo del 17% dopo 5 chiusure consecutive in rosso e il -1% di questa mattina (0,2574 euro).
Secondo gli analisti di Equita Sim (‘buy’ e target price a 0,39 euro), “la posizione molto critica di Vivendi sul management e sulla cessione della rete ha avuto un impatto fortemente negativo sul titolo TIM negli ultimi giorni, in considerazione della rilevanza di questo progetto - che era incluso nel piano presentato al mercato - per il gruppo e in assenza di concrete alternative presentate al mercato da Vivendi”.
La posizione degli analisti
Gli analisti di WebSim Intermonte ritengono che il cda di TIM “debba proseguire con il percorso di cessione di NetCo nel migliore interesse di tutti gli azionisti TIM e sottoporre alla volontà sovrana dell’AGM un’offerta migliorativa per l’asset”, nonostante le forti pressioni francese sulla governance ma senza proposte concrete sui nuovi piani alternativi.Sulla vicenda, ritengono questi esperti, sarà “determinante il parere degli advisor sulle due offerte”, alla luce della “prevalenza di amministratori indipendenti” nel board del gruppo.
“In vista del cda del 4 maggio, il nostro auspicio è che il Consiglio inviti gli offerenti a lavorare su un’offerta congiunta, operazione che eliminerebbe il rischio di veti incrociati (placet di KKR per la vendita di FiberCop, rischio golden power su offerta KKR) e garantirebbe maggiore firepower per ulteriori rilanci”, aggiungono.
In questo momento, da WebSim non vedono “alternative alla cessione della rete, liquidity event in grado di assicurare un abbattimento del debito di TIM per oltre 17 miliardi e garantire un livello di leverage sostenibile per la ServiceCo, mentre da un’eventuale cessione parziale di TIM Enterprise (nostra valutazione 100% EV di 8,8 miliardi) o dall’uscita dal Brasile (quota del 66% vale 4 miliardi ai prezzi correnti) vediamo scarse chance di abbattere il debito in modo significativo e il rischio di un forte peggioramento del profilo di business del gruppo”.
Infine, “in un momento cruciale come questo, un eventuale cambio di management, il quarto imposto da VIV negli ultimi 8 anni, rischierebbe di mettere ulteriore pressione al titolo nel breve/medio termine e comporterebbe inevitabilmente un’assunzione di responsabilità verso gli altri azionisti TIM”, concludono da WebSim, mantenendo sul titolo una raccomandazione ‘molto interessante’, con target price a 0,42 euro.
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