Visco alimenta speranze: “inflazione al 2% prima di quanto previsto dalla BCE”

Visco alimenta speranze: “inflazione al 2% prima di quanto previsto dalla BCE”

L’istituto centrale europeo aveva previsto il ritorno dei prezzi all’interno del suo target nel 2025 ma il governatore della Banca d’Italia ha affermato che questo potrebbe avvenire prima a causa della riduzione dei prezzi dell’energia.

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Visco e l’inflazione

Le previsioni della Banca centrale europea sul ritorno dell’inflazione nell’eurozona entro il target del 2% potrebbero essere troppo pessimiste, in quanto i tempi potrebbero essere più stretti.

A dirlo è il governatore di Banca d’Italia e membro del direttivo BCE, Ignazio Visco, nel corso di un’intervista a Bloomberg TV rilasciata in India durante il G20.

Secondo “l’impressione” del banchiere italiano, il ritorno dell’inflazione al famigerato 2% entro il 2025 previsto dalla BCE “potrebbe avvenire più rapidamente”.

Alla base delle previsioni di Visco c’è l’osservazione di una “sostanziale riduzione dei prezzi dell’energia”, pertanto “dobbiamo aspettarci che ciò si manifesti anche nell’inflazione di fondo (core) nei corso dei prossimi mesi, sicuramente entro la fine dell’anno”.

Nei giorni scorsi Visco aveva sostenuto che i tassi BCE non sono molto lontani dal punto massimo, anche se ribadiva l’importanza dell’obiettivo della stabilità dei prezzi, pur nella necessità di procedere con “attenzione e cautela”.

Niente recessione

In ogni modo, Visco sottolineava il rischio “di fare troppo” per far scendere l’inflazione che si aggiunge a quello di “fare troppo poco”, ripentendo che è necessario essere equilibrati e decidere via via sulla base dei dati.

Il governatore ha escluso il rischio recessione: “Non credo che sia necessaria una recessione, dobbiamo essere prudenti su questo punto”, in quanto “possiamo disinflazionare l'economia senza una recessione”.

I tassi di interesse

La BCE ha fissato l’obiettivo di inflazione al 2% e per riportare i prezzi a questo livello ha intrapreso un aumento dei tassi di interesse che dovrebbe proseguire in occasione della riunione in programma per la prossima settimana, incrementandoli di altri 25 punti base.

Dopo la pausa di agosto, l’istituto potrebbe proseguire a settembre con altri rialzi, almeno secondo un sondaggio Bloomberg pubblicato questa settimana, portando così il tasso di deposito al 4% dall’attuale 3,5%.

Il Presidente della Bundesbank Joachim Nagel ha dichiarato ieri a Bloomberg che si aspetta un altro rialzo questo mese e che qualsiasi mossa a settembre dipenderà dai dati.

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