Volano colombe sul cielo di Francoforte

Due componenti del consiglio della Banca centrale europea si sono detti favorevoli a due tagli dei tassi per le prossime riunioni dell’istituto previste per il resto del 2024, confermando le previsioni di diversi economisti.
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Banchieri BCE pronti ai tagli
Un taglio dei tassi di interesse “molto probabile” la prossima settimana secondo Francois Villeroy de Galhau Governatore della Banca centrale francese e membro del consiglio della Banca centrale europea.
Il 17 ottobre, infatti, l’istituto di Francoforte è atteso dal suo meeting mensile e sono molte le voci dei suoi componenti che stanno spingendo verso una nuova mossa di allentamento monetario, dopo quanto già deciso a giugno e settembre.
Secondo de Galhau, non si tratterebbe dell’ultimo taglio prima della fine del 2024, anche se ha aggiunto che “il ritmo dipende dall’evolversi della lotta all’inflazione”, rispettando così quello che ormai è diventato un ‘mantra’ per l’istituto guidato da Christine Lagarde e continuando ad agire “gradualmente”, senza fare “passo troppo significativi”.
L’inflazione nell’euro zona è ormai sotto il target fissato dalla BCE visto il +1,8% di settembre, indicando che l’era dell’alta inflazione sembra ormai alle spalle, anche se il dato ‘core’ si è ridotto soltanto al+2,70% nello stesso mese.
Le dichiarazioni di de Galhau arrivano dopo quelle del consigliere BCE Yannis Stournaras pronunciate nel corso di un’intervista rilasciata al Financial Times, con le quali si dichiarava favorevole a due tagli dei tassi quest’anno per poi aspettarsi un ulteriore allentamento nel 2025 alla luce del calo dell’inflazione.
Il sondaggio
A propendere per due tagli da 25 punti base entro la fine dell’anno sono anche il 90% (70 su 75) degli economisti intervistati dall’agenzia Reuters, spinti da previsioni di un calo più rapido dell’inflazione nella zona euro. Il sondaggio mostra un netto cambio rispetto alle precedenti attese, in quanto il mese scorso solo il 12% degli intervistati si aspettava un taglio a ottobre e a far cambiare idea sono stati sia il dato sull’inflazione che le parole di molti membri del consiglio della BCE, comprese quelle della presidente Lagarde secondo cui i prezzi torneranno al target “in modo tempestivo”.
Negli ultimi sei mesi, gli economisti avevano previsto un totale di tre riduzioni di 25 punti base del tasso di deposito quest'anno, ma ora se ne attendono quattro, con l’ultimo taglio atteso a dicembre che porterà al 3% il tasso di deposito.
Le attese degli analisti
Dal fronte analisti, la divisione ricerca di Morgan Stanley prevede una serie consecutiva di tagli nelle prossime riunioni che partendo dalla prossima del 17 ottobre continuerà fino agli inizi di marzo 2025
Nel dettaglio, dalla banca hanno annunciato di stimare sforbiciate di 25 punti base nella riunione imminente di giovedì prossimo e, successivamente, nelle riunioni del 12 dicembre, del 30 gennaio del 2025 e del 6 marzo del 2025: tutte mosse che faranno scendere il tasso sui depositi entro gli inizi di marzo del prossimo anno, al 2,5%, livello vicino a quello considerato neutrale.
“Con lo smorzarsi delle pressioni inflazionistiche, sia headline che core, crediamo che la BCE riuscirà a riportare i tassi a un livello vicino a quello neutrale più velocemente, gestendo al contempo l'accelerazione dei rischi al ribasso per la crescita”, ha commentato James Rossiter, responsabile della divisione di strategia globale macro presso TD Securities.
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