Volkswagen, bruciati in Atlantico 400 milioni di nuove auto
Sarebbe totalmente distrutto il carico di 4.000 vetture di lusso (Porsche, Audi, Lamborghini, Bentley) imbarcate sulla nave Felicity Ace andata a fuoco sulla rotta fra la Germania e gli Usa. L’ipotesi che si siano incendiate le batterie agli ioni di litio di modelli elettrici. Possibile un’alleanza con Huawei.
Incendio impossibile da domare senza apposite sostanze chimiche.
E’ di circa 400 milioni di euro andati letteralmente in fumo l’amaro conto per il gruppo Volkswagen del disastro navale ancora in corso in mezzo all’Oceano Atlantico. Da mercoledì 16 febbraio una nave cargo, fortunatamente senza più equipaggio, sta bruciando con a bordo circa 4.000 vetture alto di gamma appena sfornate dalle fabbriche del gruppo tedesco. Salpata la mattina del 10 febbraio dal porto tedesco di Emdem, la Felicity Ace, una nave da 60mila tonnellate della compagnia MOL Ship Management di Singapore, sarebbe dovuta arrivare il 23 febbraio a Davisville, porto commerciale dello Stato di Rhode Island, negli Usa.
Invece, mercoledì scorso a bordo è scoppiato un incendio che gli uomini a bordo non sono stati in grado di domare. Dopo un’intera giornata di inutile lotta con il fuoco, l’intero equipaggio (22 uomini) è stato portato in salvo alle Azzorre dalla Marina militare portoghese.
La nave ha continuato a bruciare andando alla deriva in attesa che da Rotterdam e da Gibilterra arrivassero i mezzi specializzati dotati di apposite sostanze chimiche adatte a spegnere batterie agli ioni di litio incendiate. Le ultime notizie di martedì 22 febbraio sono che l’incendio si starebbe spegnendo da solo perché a bordo non c’è più niente da bruciare: l’intero carico sarebbe andato distrutto.
Danno reputazionale per il gruppo che vuole diventare leader dell’auto elettrica.
Al di là dei milioni di euro persi, il danno grave per Volkswagen è reputazionale. La Casa tedesca che ha l’obiettivo da qui al 2025 di superare Tesla e diventare il primo produttore al mondo di auto elettriche, rischia di venire associata per un lungo periodo al più grande rogo di auto elettriche.
La Felicity Ace stava trasportando 3.965 auto destinate al mercato Usa, di cui 1.100 Porsche e vari modelli di Audi, Bentley e Lamborghini. Per ora né Volkswagen né Porsche vogliono commentare il disastro, non precisano quante delle vetture trasportate fossero full-electric, dicono che bisogna aspettare la conclusione delle inchieste per avere un quadro di quello che è successo. Secondo una stima di Russel Group, un consulente specializzato, le perdite direttamente ascrivibili a Volkswagen sarebbero di 155 milioni di euro e 246 milioni sarebbe il valore delle auto bruciate di altri marchi (comunque di proprietà del gruppo Volkswagen).
João Mendes Cabeças, comandante del porto di Faial, nelle Azzorre, ha detto chiaramente che hanno preso fuoco le batterie a ioni di litio di alcune auto elettriche. Una volta incendiate, quelle batterie non si spengono versandoci sopra acqua, servono sostanze specifiche che a bordo non c’erano.
Gli analisti hanno già ridimensionato le stime di Ebit del primo trimestre.
Lunedì 21 febbraio la quotazione di Volkswagen ha perso il 2,8% scendendo a 174,98 euro. In cinque giorni il titolo ha perso il 3,9%. Gli analisti hanno già ridimensionato le stime sui conti del primo trimestre 2022 di Volkswagen: l’Ebit è atteso a 3,4 miliardi di euro, in netto calo (-29%) rispetto ai 4,8 miliardi del primo trimestre 2021 e ai 4,3 miliardi del trimestre precedente (-20%).
Volkswagen interessata al sistema di guida autonomo di Huawei.
Intanto resta in campo l’indiscrezione secondo cui Volkswagen starebbe trattando l’acquisizione per alcuni miliardi di euro della divisione di Huawei che realizza un sistema di guida autonomo. Riportata nei giorni scorsi dalla testata tedesca Manager Magazin, la notizia non è stata smentita né da Volkswagen né dal gruppo cinese delle telecomunicazioni.
Huawei ha avviato nel 2019 una divisione “Smart vehicle solution” con l’obiettivo di operare nella componentistica per diventare un fornitore universale dell’industria automotive. “Vogliamo essere la “Bosch della Cina”, ha sintetizzato il management del gruppo di Shenzhen. L’anno scorso una prima versione di un sistema di guida autonomo di Huawei è stato installato su una berlina Arcfox, marchio di auto elettriche del costruttore cinese BAIC.
Sulla guida autonoma Volkswagen condivide con Ford il progetto Argo, che l’anno scorso ha portato al lancio in Usa di un veicolo commerciale leggero con guida autonoma. Secondo alcuni analisti, non c’è da sorprendersi che il gruppo tedesco voglia rafforzarsi tecnologicamente in Cina, il suo principale mercato.
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